– I segnali sonori più interessanti della settimana. Il ritorno del cantautore belga e la nuova sfida del rapper americano. Il calderone sonoro della FAM più cool della scena urban napoletana. La cantante italo-albanese e la lotta silenziosa contro l’ansia
– Nuovo singolo dei Weather Station. Il silenzio fa rumore in “Quiet in a World Full of Noise” di Dawn Richard & Spencer Zahn. La cumbia elettronica, lenta, torbida e torrida dei palermitani Curramore. Remo Anzovino dedica un brano a Charlie Chaplin
“MA MEILLEURE ENNEMIE”, STROMAE & POMME
Nel maggio 2023, il cantautore Stromae ha annullato il suo tour europeo, destinato a promuovere il suo ultimo album, Multitude (2022), per motivi medici (in passato ha sofferto per gli effetti collaterali a un trattamento antimalaria, depressione e burn-out). preoccupando i suoi fan. Oggi eccolo tornato, in grande forma musicale, per la sua prima canzone da più di due anni. Insieme alla cantante e compositrice francese Pomme, la cui voce dolce fa miracoli, pubblica il singolo Ma meilleure ennemie, che funge da colonna sonora della stagione 2 della serie Arcane, che fa un successo su Netflix. Il brano racconta le relazioni conflittuali delle due eroine, le sorelle Vi e Powder, dell’ambiziosa produzione di animazione. Il singolo è accompagnato da un video in cui i due artisti appaiono sotto le vesti di personaggi steampunk di videogiochi.
Portato da un testo poetico e malinconico e da una produzione elettronica inebriante (si pensa a Daft Punk durante un momento musicale auto-intonizzato), il nuovo titolo di colui che è appena stato fatto Commendatore dell’Ordine della Corona dal re dei Belgi ha tutto di un successo potenziale. E le sue parole (“Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ma anche la cosa peggiore che mi sia capitata. La peggiore delle benedizioni. La più bella delle maledizioni”) parleranno tanto a coloro che hanno vissuto amicizie sconvolte quanto storie d’amore complesse.
“AGAIN”, PINO DANIELE
È emozionante risentire la voce del “Nero a metà”, sottile, intima, alle prese con una ballata che parla d’amore e del Muro di Berlino, di una vita da combattere con le mani e con la testa. Risentirla again, di nuovo, sognarla “on the road again”, come nel ritornello che cita i suoi amati Canned Heat: «Camminerai/ ed io sarò davanti al tuo respiro, insieme/ Sorriderai,/ nel sole come si fa quando si sta bene/ perché la vita è la stessa,/ si combatte con le mani e con la testa/ Il muro di Berlino è un ricordo lontano/ dietro il nostro destino./ On the road again». Una piccola, tenera, magnifica canzone: «E scioglierai/ i tuoi capelli al mare cambiano colore/ mi mancherai,/ le sere d’estate mi mancherà il tuo amore/ quell’amore assoluto/ fatto di uno sguardo, che ti cambia la vita/ che da un nome alle cose e alla gente/ e ricomincia ancora/ On the road again».
Scritto nel 2009, l’anno dopo la reunion con il suo supergruppo per “Ricomincio da 30” ed il concertone in piazza del Plebiscito, il brano riflette l’approccio autobiografico dell’artista, capace di trasformare emozioni e sentimenti in musica e parole, fondendo le sue radici partenopee, il blues e la world music in un linguaggio universale.
“REAL OG”, SLF
La FAM più cool della scena urban napoletana sta scaldando i motori: il nuovo singolo Real Og (Warner Music Italy). Questo brano rappresenta un ulteriore passo nell’evoluzione del collettivo SLF, che da tempo è un punto di riferimento per l’hip hop e il rap della città partenopea. Il sound del brano intreccia sonorità trap con influenze street rap, creando un mix potente e coinvolgente che esprime perfettamente la loro identità musicale. In Real Og, con barre schiette e sincere, la SLF racconta le sfide e le difficoltà di chi ha vissuto nei quartieri più difficili, ma anche la voglia di emergere, di riscattarsi e di trovare finalmente il proprio posto nel mondo.
La SQUAD più in voga d’Italia si è riunita dopo i singoli progetti delle diverse carriere soliste, featuring esplosivi e dopo aver firmato, insieme a Geolier, la colonna sonora del documentario Sarò con te, con l’omonimo brano dedicato alla propria città e alla propria maglia, certificato oro. SLF, acronimo di “Solo La Fam”, è il collettivo artistico formato da alcuni tra i più importanti esponenti del rap campano: MV Killa, Lele Blade, Vale Lambo, Yung Snapp e Niko Beatz. Il collettivo ha all’attivo milioni di streaming e due album pubblicati nel 2023.
“REINCARNATED”, KENDRICK LAMAR
Appositamente chiamato come un modello di auto d’epoca che gli è caro, il sesto album di Kendrick Lamar suonerebbe alla grande con un sedile posteriore pieno di amici che annuiscono in sincronia alle produzioni Soundwave tese di questo album e alla enorme autostima che ha Lamar di sé. Lui si lega solo a tre amici famosi – SZA, Kamasi Washington e, in particolare, l’onnipresente produttore pop Jack Antonoff – preferendo mostrare nuovi rapper ospiti nelle 12 tracce dell’album. Mentre alcuni hanno definito indegno il dissing con Drake, la maggior parte concorda sul fatto che Lamar abbia vinto, guadagnandosi varie nomination ai Grammy per la sua traccia Not Like Us.
Tracce come lo spavaldo minimal di Man at the Garden descrivono in modo ponderato esattamente come Lamar meriti tutti i suoi riconoscimenti e ricompense materiali, mentre il brillante e ampio Reincarnated lo trova in una conversazione immaginaria con suo padre, facendo riferimento alle abitudini di droga dei musicisti passati e alla storia recente di Lamar (“Ho messo cento cappucci su un palco”). La piega pop e la sicurezza di sé di GNXricordano Damn del 2017 più della sua magnifica opera jazz To Pimp a Butterfly (2015).
“WINDOW”, THE WEATHER STATION
Dopo Neon Signs, secondo brano estratto dall’imminente album Humanhood in uscita il 17 gennaio 2025. I Weather Station sono una folk rock band canadese nata nel 2006 e guidata dalla compositrice, cantante-chitarrista e attrice Tamara Lindeman e hanno pubblicato sei album.
Il nuovo singolo Window è accompagnato da un video diretto da Philippe Léonard. Tamara Lindeman ha raccontato che è stato girato sull’isola di Notre-Dame-des-Sept-Douleurs, in Quebec, a tarda notte, con un proiettore alimentato a batteria, dopo molti tentativi per ottenere la ripresa perfetta. Nel 2021 Ignorance dei The Weather Station è stato uno dei dischi indipendenti più celebrati dalla critica musicale, entrato al numero delle classifiche di fine anno di The New Yorker, UNCUT, The Globe and Mail, Segnalisonori e The Observer, oltre che nella TOP10 di New York Times, The Guardian, PItchfork, PASTE, Exclaim, The Quietus, Stereogum e molti altri.
“QUIET IN A WORLD FULL OF NOISE”, DAWN RICHARD & SPENCER ZAHN
Il dolore satura Quiet in a World Full of Noise di Dawn Richard & Spencer Zahn, parte integrante della bellezza del disco come i fantasmi lo sono per un romanzo gotico. L’aria tra i testi pieni di sentimento e diaristici di Richard e l’austero pianoforte di Zahn è carica, tirata tesa come un filo. Il silenzio è più forte del rumore; sentiamo acutamente l’assenza, un’impronta lasciata dalla perdita.
Questa austerità è un punto di partenza per il duo, che in Pigments (2022) aveva incorporato sassofoni, autotune e sintetizzatori in loop per grandi composizioni ad arco. Qui, Richard e Zahn si sono trasferiti dal cosmo in un mondo glaciale, ridimensionando la strumentazione e la spavalderia vocale. Dove i pigments erano alle stelle, Quiet è tranquillo: impressioni consegnate come elegie, note come silenzi riverberanti e momenti di sospensione.
“CARO TEMPO PERSO”, SBAZZEE
È il quarto singolo della giovane artista italo-libanese Sbazzee che anticipa l’esordio discografico per Ed Emmekappa/Musa Factory in uscita a gennaio 2025, distribuito da Believe e realizzato con il contributo di Nuovo Imaie. Un brano che si distingue per la sua capacità di comunicare un messaggio universale, mantenendo uno stile personale e riconoscibile. È una riflessione amara e sincera sull’identità e sulla difficoltà di trovare una propria voce in mezzo al rumore sociale. «È una confessione intima, il racconto di una lotta silenziosa contro quell’ansia che si insinua e ci ruba tempo prezioso», spiega Sbazee. «È come se ogni momento passato a preoccuparsi di come si appare, di cosa pensano le altre, fosse un frammento di vita che scivola via senza lasciare nulla di autentico».
La canzone, un pop-R&B avvolgente, esplora la stanchezza e il senso di frustrazione di chi si trova intrappolata in questa spirale, in cui il desiderio di essere accettata porta a sacrificare pezzi della propria verità. Un dialogo ideale tra la voglia di essere sé stessi e il timore di non piacere, un’ossessione che ci porta a indossare maschere, a recitare ruoli che non sentiamo nostri. Un grido soffocato, una consapevolezza amara: l’ansia, più che proteggerci, ci priva di momenti autentici, di quella leggerezza che arriva solo quando siamo davvero noi stessi. Un invito a rompere le catene del giudizio, a smettere di perdere tempo dietro a paure che non ci appartengono e a trovare il coraggio di vivere secondo le nostre regole, con tutta la fragilità e la bellezza dell’essere umano.
“LA CUMBIA DE ENERO”, CURRAMORE
Curramore è un collettivo di tre musicisti, Danilo Romancino programming e sintetizzatori, Stefano Barigazzi chitarra, Vincenzo Schillaci basso e sintetizzatore. Il progetto nasce nello storico club di Palermo, I Candelai. Dopo “Frida”, brano d’esordio, ecco “La Cumbia de Enero”, una cumbia elettronica, lenta, torbida e torrida, immersa in un’atmosfera rarefatta e onirica dove una costante clave cumbia e un beat elettronico minimale si lasciano addolcire da alcuni accordi di Rhodes fino a mutare e a mescolarsi con sintetizzatori arpeggiati e una bassline incessante.
“OTOSFERA II”, ALESSANDRO PRESTI
Un’opera sinfonica siciliana contemporanea con influenza classica, nella quale confluiscono musica mediterranea, afro-americana, latina, musica colta europea ed echi dei canti arcaici di tradizione orale siciliana: questo è Otosfera, il nuovo album del compositore e trombettista messinese Alessandro Presti, uno dei più grandi talenti della nuova generazione in Italia, registrato a Praga con la Czech National Symphony Orchestra diretta dal M° Gaetano Randazzo.
Otosfera è la sublimazione di un’intensa attività di studio e ricerca di un proprio suono, sia compositivo che timbrico, e di un profondo lavoro di introspezione da parte dell’autore. Tutta la musica in questo album ruota attorno ad un mistero: cos’è Otosfera? Una parola inventata da Presti anni addietro e che ha a che fare col “sentire” in tutte le sue forme e che è riaffiorata proprio nel momento in cui il compositore cominciava a pensare l’opera e a intraprendere il viaggio della sua scrittura.
La realizzazione di Otosfera diviene così fotografia di un preciso momento artistico e della grande maturazione del trombettista e compositore siciliano, che è stato affiancato nella produzione artistica dell’opera dal M° Gaetano Randazzo, che ha diretto nei CNSO Studios di Praga la Czech National Symphony Orchestra, già orchestra di fiducia di Ennio Morricone per circa venticinque anni. Ne è scaturita un’opera sinfonica mediterranea e contemporanea, nella quale l’identità siciliana dell’artista e compositore si sublima nel respiro internazionale di tutto il lavoro, composto di cinque parti (Otosfera I, II, III, IV e V) e della durata di circa 38 minuti.
“CHAPLIN”, REMO ANZOVINO
Pianista e compositore tra i più originali ed eclettici della musica strumentale contemporanea, Remo Anzovino si prepara a tornare con nuova musica, per festeggiare i suoi vent’anni di carriera all’inizio del 2025. E per cominciare ecco il primo singolo, brano inedito che rappresenta un’anteprima del nuovo album Atelier, in uscita il prossimo 24 gennaio 2025. Ad accompagnare Chaplin, una pagina che Remo Anzovino compose circa vent’anni fa per la sonorizzazione dal vivo del capolavoro di Charlie Chaplin Il circo anche il videoclip realizzato da Zunami Film Studio,, nel quale proprio alcune sequenze tratte dal film si mescolano alle riprese live del brano.
«Chaplin è molto di più della maschera eterna, del genio amato in ogni angolo del pianeta. Chaplin è un mondo dove viviamo inconsapevoli del nostro destino, dove per caso siamo tutti – chi prima, chi poi – l’attrazione del circo. Chaplin è quando, non a caso, cerchiamo l’innocenza perduta», spiega Anzovino. La musica e il video rappresentano il suo sentito omaggio all’arte e alla memoria di uno dei primi grandi maestri del cinema, con un valzer lento che, per malinconia e leggerezza, si riallaccia alla grande tradizione del songbook americano.
“AARHUS”, JAKOB BRO
Il chitarrista e compositore jazz danese Jakob Bro è riuscito a mettere insieme alcuni dei migliori nel settore nel suo nuovo album da bandleader, Taking Turns. Registrato all’Avatar Studio di New York un decennio fa, presenta contributi improvvisati di Lee Konitz, Bill Frisell, Jason Moran, Thomas Morgan e Andrew Cyrille per una sessione dolce, atmosferica e senza fretta. Guidato dalle canzoni Milford Sound e dalla malinconica Aarhus, l’album Taking Turns riguarda «l’intravedere un sentimento, abbozzarlo e poi dispiegarlo mentre registriamo», ha spiegato Bro.