Eventi

Platea. Noa canta per la pace

– Gli appuntamenti più rilevanti nella settimana dal 16 al 22 novembre. In tour: Mario Biondi, James Senese, Venerus
– Jazz, il trio è di moda: Rubino-Panascia-Mirabella, Beneventano-Ragusa-Venuto e Hutchings-Drake-Bekkas a Catania. L’ensemble di Daniele Sepe propone lo spettacolo “ Conosci Victor Jara?”. I maestri della fusion Yellowjackets a Palermo
 – Il Centro Zo ospita la XII edizione del Catania Film Fest; Wim Wenders a Palermo. Teatro: “Anna Karenina” a Palermo, “Clitennestra” a Catania. “Extra libertà live tour” di Alessandro Siani in Sicilia
– “Mangia e Cambia”, festa della cultura agroalimentare slow per tre giorni a Messina
(inviare le segnalazioni a redazione@segnalisonori.it)

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MUSICA

La cantante arabo-israeliana Noa

Noa in concerto a Messina e Catania

La magica voce di Noa, nata per costruire ponti e abbattere i muri tra culture e religioni, sarà martedì 21 novembre al Teatro Vittorio Emanuele di Messina e l’indomani, mercoledì 22, al Centro Zo di Catania (posti limitatissimi). Nella sua carriera Noa ha emozionato, affascinato e incantato il pubblico di tutto il mondo, con il suo stile unico, passionale e intelligente di scrittura ed esecuzione. Noa è un’artista impegnata e dal talento raramente presenti nella scena della musica pop attuale. La sua voce e la sua integrità artistica hanno catturato l’attenzione e i cuori di alcuni delle più grandi leggende della musica dei nostri tempi, tra cui Quincy Jones, Sting, Stevie Wonder e Pat Metheny, che ha prodotto nel 1994 Noa, il suo primo album internazionale, pubblicato dalla Geffen Records.

La consacrazione come artista e interprete internazionale arriva nel 1997 quando Roberto Benigni la sceglie per interpretare Beautiful That Way, che diventerà pezzo portante della colonna sonora de La vita è bella. La canzone, scritta da Nicola Piovani, sulla scia del successo mondiale del film vincitore di tre Premi Oscar diventa una hit a livello mondiale.

Noa ha cantato nei luoghi simbolo del mondo, dalla Carnegie Hall alla Casa Bianca ed è stata la prima ebrea ad esibirsi in Vaticano; è stata nominata Cavaliere della Repubblica e Ambasciatrice israeliana dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura. La sua missione di pace passa attraverso il fascino della sua luminosa voce e la sua grande personalità musicale, che mescola armoniosamente jazz, rock americano e influenze mediorientali.

Mario Biondi, pseudonimo di Mario Ranno, Catania 1971

Mario Biondi in concerto a Catania e Palermo

«Diciamo che il music business da qualche decennio si sta comportando in questo modo: per l’ambito discografico gestire un artista che si spende per la musica e che può risultare a volte anche capriccioso, forse era diventato difficile. Quindi ecco la scelta: prendiamo anche uno stonato, facciamolo cantare, riuscirà lo stesso. Ci stanno riuscendo, ci sono riusciti. È un po’ il paese dei balocchi. Adesso è il momento dell’autotune». 

The voice contro autotune. Mario Biondi, la “voce” degli ultimi anni della musica italiana che si fa conoscere anche all’estero, una sua idea sull’utilizzo dello “strumento” in voga soprattuto dai trapper italiani, ce l’ha. Il cantautore e arrangiatore catanese sarà in Sicilia per due concerti sabato 18 novembre al Teatro Bellini di Catania e l’indomani, domenica 19, al Politeama Garibaldi di Palermo. E nel suo mirino c’è l’autotune: «È un effetto che può essere utilizzato come un gioco, nato per sviluppare qualcosa di nuovo. Ma ho notato che viene usato come un computer. Come se un ingegnere non fosse molto pratico di disegno. E allora buttasse lì una bozza a matita per poi metterla in uno scanner per creare una bella copia. Questa è la sensazione che mi dà l’autotune. Mi dà l’idea di uno che non sa fare una cosa. E allora ecco che arriva un sistema basato sul computer che facilita il percorso rendendo dritte le linee storte. È una sensazione un po’ strana». 

Con il “nero a metà” catanese si è invece sicuri di ascoltare una voce genuina, anzi “The Voice”: 52 anni, 4 relazioni dalle quali sono nati 9 figli, adesso è in attesa del decimo che nascerà a fine marzo. «L’amore non si programma», dice il crooner catanese con la voce più scura del panorama musicale. In scaletta brani dal nuovo album Crooning Undercovered i suoi brani più popolari.

Da sinistra: Dino Rubino, Marco Ganascia e Giuseppe Mirabella

Il trio Rubino-Panascia-Mirabella inaugura il nuovo Monk

Con i tre concerti del trio formato da Dino Rubino al pianoforte e flicorno, Marco Panascia al contrabbasso e Giuseppe Mirabella alla chitarra – venerdì 17 novembre, alle 21:30, e sabato 18 novembre alle 19 e alle 21:30 – parte la nuova vita del Monk Jazz Club. Abbandonata la vecchia sede di via Scuto, il club adesso ha trovato casa a Palazzo Scammacca del Murgo, in piazza Scammacca 1, un luogo storico nel cuore storico di Catania. Dopo tanti anni, Rubino, Mirabella e Panascia si sono ritrovati a suonare insieme e si sono sperimentati dal vivo in un mini tour che ha già toccato Lecce, Matera e Torino. «Jazz e swing come ai vecchi tempi. Andiamo…», il commento di entusiasmo di Dino Rubino. «Ci siamo ritrovati nella stessa formazione con cui suonavamo più di vent’anni fa ed è stato magico, come se avessimo suonato insieme solo un giorno prima» commenta Mirabella. «Anche se sono ormai cittadino americano a tempo pieno, le mie radici sono qui e mi fa sempre piacere suonare a casa», prosegue Panascia, che si trasferì negli Usa a cavallo tra la fine de vecchio e l’inizio del nuovo millennio acquisendo la cittadinanza a stelle e strisce nel 2017.

Il sassofonista Daniele Sepe

Daniele Sepe porta “Conosci Victor Jara?” live a Catania

Daniele Sepe è la napoletanità che si fonde con il jazz, il funk, le melodie mediterranee, il rock, il rap, in una contaminazione continua dove la vivacità e la forza dei suoni si accompagna ad una sentita critica sociale che non disdegna anche il gioco dell’ironia. Il poliedrico artista napoletano sarà il protagonista del concerto di venerdì 17 novembre (ore 21) al Teatro Sangiorgi di Catania per la rassegna Etna Folk Club, progetto dell’Associazione musicale etnea. Accompagnato dal suo ensemble, Sepe porterà lo spettacolo Conosci Victor Jara?

Cinquant’anni fa, il 16 settembre del 1973, Victor Jara, cantante, chitarrista, poeta, attore, venne assassinato nei bui giorni del sanguinoso colpo di stato guidato dal generale Pinochet contro il legittimo governo, democraticamente eletto, del presidente Salvador Allende. Oggi, giustamente, lo stadio di Santiago de Cile dove Jara fu imprigionato insieme ad altre migliaia di giovani cileni porta il suo nome.  Jara fu autore di numerosissime canzoni, testi teatrali, opere in cui fondeva musica tradizionale e musica classica, un autore ispirato e prolifico le cui composizioni sono state cantate da Robert Wyatt, Mercedes Sosa, Susanna Baca, Pablo Milanes, Joan Baez, e la sua opera resta ancora oggi viva e pulsante. «Gli abbiamo già reso omaggio anni fa con un seguitissimo album e concerto dal vivo, Conosci Victor Jara?, oggi a 50 anni dalla sua scomparsa riteniamo ancora utile, e musicalmente incredibilmente piacevole, suonare la sua musica e la musica tradizionale che lui riproponeva. Un viaggio nel suo mondo e nell’incrocio di culture, africana, europea e India, del Latino America».

Ginevra Nervi

Ginevra Nervi apre la rassegna “Partiture” al Centro Zo

Il sapiente intreccio fra musica elettronica ed arte visiva è da anni protagonista di “Partiture”, la rassegna di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania dedicata ai linguaggi più innovativi e sperimentali della musica, tra elettronica, neoclassica e contemporanea, ideata da Sergio Zinna, direttore artistico del centro culturale catanese. E da questa cifra stilistica riparte la stagione 2023-2024 della rassegna che debutta domenica 19 novembre, alle 21:30, con la performance dal vivo della compositrice, cantautrice e produttrice genovese Ginevra Nervi, affermata compositrice di colonne sonore per cinema e televisione, che presenta The Disorder of Appereances A/V un tributo alle pioniere e ai pionieri della musica elettronica. Un dialogo tra musica ambient, elettronica e avant-garde in cui voce, suono e rumore rappresentano i tre nuclei principali. Con incursioni IDM e post-club, l’ultimo lavoro dell’artista lascia spazio anche alla voce, che si fa strada tra sonorità ipnotiche e flash acustici. Lunghi vocalizzi e fraseggi più orecchiabili conferiscono un accento melodico che infonde un’anima alle severe reiterazioni di synth e ritmiche digitali, pur lasciando la parola in uno stato di indecifrabilità e di onirica sospensione. Sulla live performance è stato cucito un vero e proprio lungometraggio, a cura del direttore della fotografia e regista Edoardo Nervi, che ha portato avanti una ricerca di quasi un anno attingendo dallo storico archivio americano Prelinger. “Partiture” 2023-2024 si svilupperà in otto eventi e si chiuderà il 20 aprile 2024 con il ritorno da Zo del musicista australiano Ben Frost.

Il Beneventano-Ragusa-Venuto trio per “Jazz in Teatro”

Domenica 19 novembre, alle ore 20:30, si terrà nel Teatro di Piazza Scammacca a Catania il secondo e ultimo appuntamento del mese per la rassegna “Jazz in Teatro” con il Beneventano – Ragusa – Venuto trio composto da: Andrea Beneventano (piano), Sebastiano Ragusa (sassofono) e Carmelo Venuto (chitarra, contrabbasso). Il trio è l’incontro di tre musicisti siciliani che vantano numerose collaborazioni di altissimo livello, tre voci che si incontrano e si inseguono con armonia, un jazz dal sound moderno e ricco di swing. Nel repertorio del trio ci sono brani originali e brani standards rivisitati, una musica densa, in cui comanda l’interplay tra i tre musicisti.  Il ticket di ingresso ha un costo di 10€ e comprende un calice di vino a scelta tra bianco o rosso e stuzzicheria.

Un trio di stelle del nu-jazz per Nomos e Catania Jazz

Guardando al futuro del jazz, l’interesse è rivolto alla jam che mercoledì 22 a Palermo per Nomos Jazz e giovedì 23 novembre a Catania per Catania Jazz riunirà sullo stesso palco Shabaka Hutchings, leader dell’acclamata formazione britannica dei Sons of Kemet, il batterista americano Hamid Drake e il cantante marocchino Majid Bekkas, suonatore di guembri, oud e chitarra.

Al centro vestito con una tunica rossa Venerus (foto Matteo Scrocchia e Marco Servina)

Il “‘18-‘23 Club Tour” di Venerus fa scalo al Land di Catania

Venerus, artista che ha contribuito a innovare la scena musicale contemporanea, aggiunge una nuova data al suo ‘18-‘23 Club Tour, prevista per mercoledì 22 novembre al Land di Catania. «’18-“23 sono le coordinate del viaggio percorso da Non ti conosco fino a Il Segreto» racconta Venerus. «Questo tour è un momento di raccoglimento per guardarsi negli occhi e ripercorrere tutto quello che è successo dall’inizio fino ad ora e magari sbirciare verso il prossimo futuro». Da sempre fortemente legato alla dimensione live, l’artista milanese con il ’18-’23 Club Tour aggiunge un nuovo tassello alla sua carriera ed è ora pronto a calcare palchi dei club più rinomati, per dare risalto a tutte le tappe del suo già ricco percorso musicale. Talentuoso ed eclettico, Venerus sarà sul palco sempre in compagnia della sua fidata band, composta dal produttore Filippo Cimatti e dai musicisti Danny Bronzini alla chitarra, Andrea Colicchia al basso, Elia Pastori alla batteria e Danilo Mazzone all’organo e tastiere.

Voces Angelicae. Farinelli e il suo tempo” per Magie Barocche

Domenica 19 novembre al Palazzo Biscari di Catania il quarto appuntamento del Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche, che anche quest’anno si presenta con la consueta alta qualità artistica della sua programmazione. I concerti itineranti nel distretto del Val di Noto (Catania, Ragusa, Siracusa), si svolgeranno da novembre a dicembre all’interno degli ormai noti incantevoli scenari di Palazzo Biscari a Catania, Palazzo Grimaldi a Modica, Palazzo Nicolaci a Noto, e della Chiesa del Gesù a Caltagirone. Domenica 19 alle ore 19.00 a Palazzo Biscari Voces Angelicae. Farinelli e il suo tempo con Francesco Divito sopranista e l’Orchestra Barocca Siciliana; alle ore 20:30 Da Händel ad Avison. Water Music e Concerto Grosso n° 6.

James Senese

Il lungo tour di James Senese fa scalo a Modica

Prosegue a Modica – sabato 18 novembre al Teatro Garibaldi – il lungo tour di James Senese per portare sui palchi di tutta Italia l’ultimo capitolo discografico Stiamo cercando il mondo, ventunesimo album d’inediti della sua carriera. Punto di riferimento per molte generazioni di musicisti e assoluto protagonista di una delle rivoluzioni culturali più importanti della musica italiana come il Neapolitan Power, Senese continua la lunga serie di appuntamenti con cui dallo scorso febbraio sta girando tutta la penisola per presentare dal vivo “Stiamo cercando il mondo”, un lavoro sincero e appassionato che mantiene fede a quell’urgenza espressiva che lo ha sempre caratterizzato, dagli Showmen con Mario Musella a Napoli Centrale insieme a Franco Del Prete, passando per il legame profondo con Pino Daniele.

Stiamo cercando il mondo è un disco in cui l’estro creativo e il gusto musicale di Senese snoda in nove tracce divise fra canzoni cantate e brani strumentali in cui il suono del suo sax, così riconoscibile ed espressivo, diventa il filo conduttore per una narrazione sempre in bilico fra jazz-funk, una spruzzata di latin music e tradizione partenopea. Senese soffia nel suo sax il dolore e la forza, la lotta, la paura, la guerra; il suo canto affronta i sentimenti in un alternarsi continuo di amore e rabbia di chi combatte una vita quotidiana per la dignità di vivere.

In linea con una visione artistica priva di compromessi, Stiamo cercando il mondo è l’ultimo capitolo di una lunga carriera mai corrotta dalle mode del momento nel quale l’artista napoletano continua a indicare la strada attraverso la quale trovare la libertà: di esprimersi, di esistere, di amare.

Gli Yellowjackets

Yellowjackets, leggendaria band fusion, a Palermo

Gli Yellowjackets sono una band leggendaria nel panorama della fusion music. Si formarono alla fine degli anni Settanta, inizialmente come band di supporto per il chitarrista Robben Ford. Presto, però, firmarono un contratto con la Warner Brothers Records e divennero rapidamente una delle band più acclamate del jazz contemporaneo.

Con una carriera di oltre quarant’anni, venticinque album e oltre un milione di copie vendute, sono considerati la più longeva e creativa fusion band della storia. A contraddistinguerli è la loro instancabile volontà di sperimentare continuamente nuovi linguaggi, fusioni e contaminazioni musicali. Non temono, infatti, di reinventare il loro orizzonte espressivo alla luce di nuove influenze e acquisizioni stilistiche. La musica degli Yellowjackets è diventata un marchio di fabbrica, un simbolo di qualità e innovazione nel mondo della fusion con un sound compatto e preciso, ma allo stesso tempo leggero e piacevole da ascoltare. I musicisti del gruppo dimostrano una grande abilità nell’interagire tra loro, creando spazi, forme e dimensioni musicali in modo naturale e senza sforzo in un equilibrio perfetto tra virtuosismo strumentale e una grande sensibilità melodica.

La formazione attuale include Russell Ferrante (tastiere), uno dei fondatori della band, Will Kennedy (batteria), sin dagli inizi in gruppo, il sassofonista Bob Mintzer che si unì al gruppo a metà degli anni Novanta. Il bassista Dane Alderson, che ha sostituito il membro fondatore Jimmy Haslip nel 2015, è il nuovo arrivato. Questa band senza leader ha recentemente pubblicato il suo trentesimo album, Parallel Motion, e verrà a Palermo per esibirsi giovedì 16, venerdì 17 (sold out) e sabato 18 (sold out) novembre, alle ore 19:00 e 21:30 sul palco del Real Teatro Santa Cecilia di Palermo per la nuova stagione “Brass in Jazz”.

Davide Campisi e Salvo Compagno, battiti e respiri 

Un racconto dalle emozioni profonde e dalle atmosfere ancestrali che culla con suoni mai gridati e con voci mai troppo percosse. È un concerto di battiti e respiri quello che va in scena venerdì 17 novembre, alle 21:00, al Teatro Atlante di Palermo e che vede salire sul palco i suoni dei tamburi di Davide Campisi e l’autore e percussionista Salvo Compagno, del gruppo musicale Akkura. L’idea di questo concerto nasce dal desiderio di incontrarsi come percussionisti e di fare incontrare i suoni dei tamburi a cornice e della voce della musica popolare del meridione d’Italia, con i suoni del sud del mondo passando da Africa, India e Sudamerica.  Davide Campisi dal 2002 ha incentrato la sua ricerca sui ritmi ancestrali del sud Italia, del mediterraneo e della world music in generale. Sui suoi tamburi sperimenta forme sonore e tecniche espressive nuove e contemporanee che in passato hanno trovato spazio nel gruppo di musica etnica I Petri Ca Addumunu (di cui è stato membro fondatore) e in una seconda fase, nel suo percorso personale da solista e nelle sue collaborazioni con altri gruppi musicali, per i quali ha partecipato alla realizzazione di prodotti audiovisivi, in qualità di percussionista o di autore ed esecutore di colonne sonore.

Il collettivo catanese Okiess riprende il tour

Il collettivo catanese Okiees continua il tour proponendo live, con il loro spettacolo transmediale, il concept album Rageen vol.1, realizzato con la collaborazione straordinaria di Pippo Delbono, che ha partecipato cantando in sei diverse tracce. Il collettivo catanese si esibirà domenica 19 novembre al Palladium Film Festival a Roma e il 18 dicembre al Festival Costaiblea a Ragusa.  Il collettivo ha dato vita ad un’inedita forma di concept album che sposa l’idea della narrazione transmediale di Henry Jenkins: infatti, per la prima volta, la realizzazione di un album musicale vede coinvolti anche un libro e a un film sperimentale, tutti realizzati dal collettivo, che interagiscono fra loro, attraverso l’uso dei QR Code, per creare un progetto unitario; e a questi linguaggi si aggiunge l’interazione anche con poesia, videoarte, narrativa, illustrazione, performance, reading. Gli Okiees, formati da Andrea Rabbito (voce, chitarra), Adriano Murania (violino), Gian Marco Castro  (tastiere, elettronica) Mauro Melis (grafica), con la partecipazione della voce di Serena Anzaldi e della voce e della recitazione dell’artista Pippo Delbono.

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CINEMA

Il Centro Zo ospita la XII edizione del Catania Film Fest

Il Centro Zo di Catania ospita sino a domenica 19 novembre il XII Catania Film Fest. Tra gli eventi speciali si segnalano l’anteprima nazionale di A.P. Giannini – Bank to the futuredi Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto (giovedì 16 novembre alle 16 in Sala verde), la proiezione del film Gli attassati di Lorenzo Tiberia, alla presenza dei protagonisti Matranga e Minafò (giovedì 16 novembre alle 21 in Sala verde), un omaggio al regista turco Nuri Bilge Ceylan (16 novembre alle 16 in Sala grigia), un focus sul cinema albanese (17 novembre alle 17 in Sala grigia), un omaggio a Lina Wertmuller (18 novembre alle 21 in Sala verde). Grande attesa per gli incontro con gli attori con Donatella Finocchiaro (sabato 18 novembre alle 19 in sala verde) e Giorgio Tirabassi (domenica 19 novembre alle 18:15 in sala grigia). Tra gli ospiti anche Lucia Sardo, Manuela Ventura, Francesco Foti, Carlo Sironi, Piero Messina, Lorenzo Tiberia, Todor Matsanov, Annina Alexis Fedorkova, Francesca Mazzoleni. Tutto il programma su www.cataniafilmfest.it.

Wim Wenders ospite d’onore dell’Efebo d’oro Film Festival

Ospite d’onore dell’Efebo d’oro Film Festival di Palermo è il cineasta tedesco Wim Wenders che giovedì 16 novembre (ore 20:00 al Cinema Rouge et Noir: biglietto 10 euro acquistabile al botteghino del cinema) riceve il Premio alla Carriera ed è protagonista di un incontro con il pubblico, condotto dal direttore artistico Alessandro Rais, che culmina nella proiezione in anteprima del suo ultimo film Perfect Days, girato a Tokyo e presentato all’ultimo Festival di Cannes. Nel corso del Festival vengono proiettati altri 4 suoi film (nelle copie restaurate dalla Wim Wenders Foundation), con un particolare accento sul dittico “giapponese”, composto da Tokyo-Ga (1985, dedicato al regista Yasujiro Ozu) e Appunti di viaggio su moda e città” (1989, con la partecipazione dello stilista giapponese Yohji Yamamoto), a cui si aggiungono L’amico americano (1977), tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (Ripley’s Game) e Falso Movimento (1975), tratto dal Wilhelm Meister di Goethe. Si chiude domenica 19 al Cinema Rouge et Noir con la proiezione di Sicilia!, un film firmato dallo scomodo, radicale e geniale regista alsaziano Jean-Marie Straub – a un anno esatto dalla sua scomparsa (sino ad oggi pesantemente dimenticata e ignorata) – tratto dal romanzo Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, per ricordare l’imponente lavoro da lui svolto, anche in Italia e in Sicilia, a fianco della moglie Danièle Huillet.

Omaggio a Felice Farina, Nico Cirasola e Alessandro D’Alatri

Si apre lunedì 20 novembre alle ore 21.00 al Cinema Farnese Arthouse di Roma con Conversazioni atomiche di Felice Farina, il ciclo di proiezioni e incontri organizzato dall’ANAC nel quadro del progetto ANAC 360°dedicato a tre autori recentemente scomparsi. La proiezione a ingresso gratuito sarà seguita da interventi e riflessioni di amici e colleghi, che ricorderanno il lavoro di Felice Farina, un autore di talento e genialità. Tra i partecipanti alcuni dei suoi migliori amici: i registi Mario Canale, Luca D’Ascanio e l’artista Gregorio Botta. Conversazioni atomiche è un road movie tra acceleratori di particelle, interferometri e osservatori astronomici, in una chiave brillante e donchisciottesca. Il secondo appuntamento, mercoledì 29 novembre alle ore 21.00, è dedicato ad Alessandro D’Alatri e al suo primo grande successo Senza Pelleun film sulla fragilità umana con Kim Rossi Stuart, Anna Galiena e Massimo Ghini. A chiudere il ciclo, lunedì 4 dicembre alle ore 21.00,  Bell’epokèr firmato da Nico Cirasola, un ritratto della Belle Époque barese del Novecento, con Dino Abbrescia, Totò Onnis e Sabrina Colle.

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PROSA

Alessandro Siani

“Extra libertà live tour” con Alessandro Siani

Alessandro Siani torna a teatro con uno show dal vivo che promette di far ridere a crepapelle gli spettatori. Si intitola Extra libertà live tour e questo mese arriva anche in Sicilia con due appuntamenti: giovedì 16 novembre al Teatro Biondo di Palermo e venerdì 17 al Teatro Metropolitan di Catania. Uno show fatto di battute, gesti, sorprese ed improvvisazioni tipiche del comico partenopeo. Libertà di pensiero, libertà di stampa, libertà d’espressione, ma anche la libertà che ci è stata negata negli ultimi tempi di Covid. La libertà è, appunto, il filo conduttore del nuovo spettacolo di Alessandro Siani che torna a calcare le scene con il suo nuovo stand up comedy.

Isabella Ragonese

“Clitennestra” con Isabella Ragonese a Catania

Sino a domenica 19 novembre al Teatro Stabile di Catania va in scena Clitennestra per la regia di Roberto Andò con Isabella Ragonese, Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku, Anita Serafini, Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio Turco. L’emozione provata alla lettura del romanzo di Colm Tóibín, La casa dei nomi, ha portato Roberto Andò «a fantasticare sulla possibilità di mettere in scena il personaggio più grandioso che vi è narrato, Clitennestra». «Una figura che nell’Odissea è presentata come l’anti-Penelope, il prototipo della donna infedele e assassina», spiega il regista. «La stessa che quando Ulisse scende nel mondo dei morti e si imbatte nel fantasma di Agamennone è qualificata con l’appellativo di “perfido mostro”. Invece, nell’Orestea di Eschilo, Clitennestra è una regina assetata di potere, autrice di una vendetta che si prolungherà oltre la morte. “Riabilitata” da filosofi e scrittrici, Clitennestra è rimasta a lungo il prototipo dell’infamia femminile. Nel romanzo di Tóibín, la tragica storia di rancore e solitudine, di sangue e vendetta, di passione e dolore è narrata da tre punti di vista, ma soltanto le due donne, Clitennestra e Elettra, raccontano in prima persona e la loro voce è decisamente la più drammatica. Chi conosce Tóibín sa che egli compone in ogni suo libro una drammaturgia del dolore e della perdita ed è interessato al silenzio che si crea attorno al dolore, alla vita di donne sole che portano con sé il peso di un trauma. Voci che parlano col timbro speciale conferitole della violenza subita. Se Clitennestra ci è stata tramandata come un personaggio essenzialmente negativo, qui finalmente si trovano dispiegate le sue ragioni umane. Ed è ciò che mi ha attratto di questo testo, per il quale ho subito individuato un’interprete straordinaria come Isabella Ragonese. Tóibín non dà giudizi, accoglie la potenza emotiva che scaturisce da questo personaggio e ne esplora le azioni confrontandole con le parole che adopera per far luce nel buio della sua interiorità danneggiata. Ne nasce un teatro di ombre, di voci, di fantasmi, che si muove dentro e fuori: dentro, tra i labirinti della mente, fuori in un luogo senza tempo dove vivi e morti dialogano senza requie». Calendario delle rappresentazioni: giovedì 16 novembre ore 20:45; venerdì 17 novembre ore 17:15; sabato 18 novembre ore 20:45; domenica 19 novembre 2023 ore 17:30.

“Gli ultimi giorni di Van Gogh” sulle musiche di Battiato

Lunedì 20 novembre allo Stabile di Catania, alle ore 20:45, Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato. Lo spettacolo firmato e interpretato da Marco Goldin storico dell’arte, curatore e narratore che da venticinque anni studia la vita e l’opera di Van Gogh, al quale ha dedicato sei ampie mostre di grande successo, saggi e cataloghi, spettacoli teatrali e soggetti cinematografici, è parte del progetto collegato al romanzo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, scritto da Goldin nella particolare forma di diario immaginario, edito da Solferino e giunto alla quarta ristampa. Da esso sono derivati lo spettacolo, di cui Goldin cura anche la regia e alcuni podcast, mentre le musiche sono di Franco Battiato e le animazioni video di Alessandro Trettenero.

La rappresentazione teatrale è liberamente ispirata al romanzo che racconta le ultime settimane di vita del grande pittore. Goldin, con la sua consueta affabulazione appassionata e coinvolgente, è sul palcoscenico per raccontare di un Van Gogh che potrebbe aver tenuto un diario proprio in quei giorni e per questo lo fa parlare con la sua voce, sempre appoggiandosi ai fatti realmente accaduti, dunque nella dimensione del verosimile.

A creare ancor di più l’atmosfera spirituale, eppure densa della carne e dei sogni della vita di Van Gogh, contribuiscono, eccezionalmente concesse per questa occasione, le musiche di Franco Battiato. Tutte insieme, e nell’uso che ne viene fatto, queste musiche costituiscono una parte fondante, un legame ancor più poetico per l’intero spettacolo.

“Sogno di una notte a Bicocca” al Musco di Catania

Sogno di una notte a Bicocca, di Francesca Ferro che cura anche la regia, va in scena al Teatro Musco di Catania sino al 26 novembre. Un gruppo di detenuti del carcere di Bicocca cerca di portare in scena la commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate sotto la guida di una maestra interpretata dalla stessa Francesca Ferro. Storia vera realmente accaduta all’attrice e regista catanese nel carcere di Bicocca con detenuti veri interpretati da attori caratteristi del Teatro Mobile. Per ovvi motivi, i nomi dei detenuti sono stati cambiati, ma esistono davvero. È una commedia brillante. A volte fa ridere, altre fa pensare. Si mette in luce il lato tragicomico di questi detenuti, i quali per un paio di ore sfuggono dalla realtà in cui si trovano. Fra i momenti più divertenti, quando un detenuto soprannominato Elvis canta a cappella una canzone di Presley, Are you lonesome tonight. Sul palco, oltre a Francesca Ferro, anche Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Giuseppe Brancato, Dany Break, Franz Cantalupo, Giovanni Maugeri, Antonio Marino, Mario opinato, Salvo Saitta e Renny Zapato.

“Itinerdante” in scena al Centro Universitario Teatrale di Catania

Per la rassegna “Palco Off”, da giovedì 16 a domenica 19 novembre va in scena, al Centro Universitario Teatrale di Catania, Itinerdante con Eugenio Fraia e le musiche dal vivo di Angelo Marrone. In modo avvincente e fisico sono portati in scena i più emozionanti canti dell’inferno di Dante, dimostrando tutta l’attualità della Divina Commedia, nello spettacolo vincitore del “Milano Fringe Festival” della scorsa stagione.

Maria Amelia Monti e Marina Massironi all’Abc di Catania

Per la stagione di prosa del Teatro Acb di Catania, arrivano sul palco di via Pietro Mascagni, Maria Amelia Monti e Marina Massironi con Il marito invisibile, una divertente e originale commedia scritta e diretta da Edoardo Erba. Lo spettacolo va in scena da venerdì 17 novembre alle 21:00, con repliche sabato 18 (ore 17:30 e 21:00), domenica 19 (ore 18:00), venerdì 24 (ore 21:00), sabato 25 (ore 17:30 e 21:00) e domenica 26 novembre (ore 18.00). Una videochat fra due amiche cinquantenni che non si vedono da tempo svela la sorpresa di un matrimonio con un uomo invisibile: ne esce un atto unico dal ritmo incalzante, che cattura lo spettatore dalla prima battuta, senza lasciargli mai la possibilità di distrarsi.

“L’ispettore” al Teatro Garibaldi di Giarre

Doppio spettacolo, sabato 18 e domenica 19 novembre alle 17:30 per L’ispettore, tratto dal testo Gogol, al Cine Teatro Garibaldi di Giarre. La versione proposta dal regista Rosario Minardi è ridotta nel numero di personaggi ma integrale nello svolgimento del racconto, in una piccola cittadina sperduta, risvegliata dalla sua quotidianità di disonesta prevaricazione dalla notizia dell’arrivo dalla Capitale di un ispettore generale, un revisore, mandato per indagare sui notabili del posto.

Da sinistra: Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli

A Siracusa “I due papi” con Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo

I due papi di Anthony McCarten da cui è stato tratto l’omonimo film Netflix, va in teatro interpretato da due grandi attori del panorama nazionale, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo. La pièce è stata accolta come «un lavoro strepitoso» al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi. E ora, il testo teatrale – incalzante e profondo, avvincente e ironico – approda al Teatro Massimo di Siracusa martedì 21 e mercoledì 22 in questa produzione firmata dal regista Giancarlo Nicoletti. Fra documento storico, humour e dramma, l’opera ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino.

Ragusa, La Compagnia G.o.D.o.T apre “Palchi diversi”

La Compagnia G.o.D.o.T. sale sul palco della sua Maison e inaugura la diciottesima edizione di “Palchi diversi”. In scena Saper vivere: manuale d’uso, uno spettacolo corale ricco di umorismo su testo di Federica Bisegna liberamente tratto da “Le regole del saper vivere nella società moderna” di Jean Luc Lagarce. La pièce va in scena alla Maison GoDoT in via Carducci a Ragusasabato 18, domenica 19 e domenica 26 novembre, il venerdì alle 21.00, il sabato alle 19:30 e le domeniche alle 18:00. Si alternano sul palco 26 attori e ognuno racconta, seguendo il prontuario del saper comportarsi in ogni occasione, le tappe e le vicissitudini dell’esistenza umana nella società contemporanea, in modo comico, ironico e spumeggiante, ma non meno pungente e preciso, stimolando riflessioni e amare considerazioni.

“Storia di una capinera” al Teatro Duemila di Ragusa

Timida e fragile come una capinera, e rinchiusa come l’uccellino in gabbia, fra le grigie mura di un convento: così è Maria, nel celebre romanzo epistolare di Giovanni Verga, che regala un affresco della Sicilia borghese ottocentesca, ma anche un toccante esempio di scrittura introspettiva, di critica sociale, di partecipazione per il destino dei più deboli… Storia di una capinera – di cui rimane memorabile la versione cinematografica di Franco Zeffirelli – arriva venerdì 17 novembre al Teatro Duemila di Ragusa in un allestimento del regista Guglielmo Ferro, fra gli interpreti, Enrico Guarneri e Nadia De Luca.

Mario Incudine

“Parlami d’amore” con Mario Incudine a Messina

La rassegna teatrale “I migliori anni della nostra vita” per i quarant’anni di Nutrimenti Terrestri Compagnia Teatrale, propone venerdì 17 novembre alle 21:00 al Teatro Annibale Maria di Francia a Messina, Mario Incudine in scena con Parlami d’amore – Quando la radio cantava la vita di Costanza Di Quattro, con la regia Pino Strabioli. Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita della radio contribuì ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso. Se da un lato si ramificava la musica fomentata dal fascismo, dall’altro si diffondeva una musica d’oltreoceano, brillante e ironica. Mario Incudine, accompagnato da Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, porta il pubblico dentro un viaggio di musica e parole, tenerezza e ironia, amarcord e aneddoti che raccontano un pezzo di storia italiana.

Galatea Ranzi

“Anna Karenina” debutta al Teatro Biondo di Palermo

Venerdì 17 novembre, alle ore 21:00, debutta nella Sala Grande del Teatro Biondo di Palermo, Anna Karenina di Lev Tolstoj nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco. Repliche fino al 26 novembre. Protagonisti dello spettacolo, diretto da De Fusco e coprodotto dal Teatro Biondo e dal Teatro Stabile di Catania, sono Galatea Ranzi nel ruolo di Anna Karenina, Stefano Santospago (Oblonskij). E ancora Paolo Serra (Karenin), Giacinto Palmarini (Vronskij), Francesco Biscione (Levin), Debora Bernardi (Dolly), Irene Tetto (Lidija), Giovanna Mangiù (Betsy), Mersilia Sokoli (Kitty); le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandi, le proiezioni di Alessandro Papa. Calendario delle rappresentazioni al Teatro Biondo di Palermo: debutto venerdì 17 novembre alle 21.00, sabato 18 novembre alle 19.00, domenica 19 novembre alle 17.00. Si passa poi direttamente a martedì 21 novembre alle 21.00, mercoledì 22 e giovedì 23 novembre alle 17.00, venerdì 24 novembre alle 21.00, sabato 25 novembre alle 19.00, domenica 26 novembre alle 17.00.

Antonio Pandolfo e Marco Manera

 “Nessuno è perfetto” all’Agricantus di Palermo

Il collaudato duo Pandolfo & Manera ha dato l’avvio al Teatro Agricantus di Palermo alla stagione di Teatro Comico 2023/2024 con il nuovo Nessuno è perfetto (repliche fino al 19 novembre, da giovedì a domenica). Affiancati sul palcoscenico da Viviana Lombardo, Antonio Pandolfo e Marco Manera tornano in scena con una nuova esilarante commedia scritta e diretta da loro, che mette a confronto perfezione e imperfezione: una donna, di professione scienziata, sfrutta il suo ingegno per trovare una soluzione e risolvere il suo matrimonio in crisi. Decide quindi di affiancare al marito, un uomo pigro e nullafacente, un altro uomo, affabile e servizievole. Chi dei due sopravviverà?

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FOOD & WINE

Provole dei Nebrodi

“Mangia e Cambia”, festa della cultura agroalimentare slow 

Tre giorni di appuntamenti enogastronomici, tavole rotonde, forum e laboratori del gusto per promuovere un nuovo modello di politiche alimentari in grado di avviare percorsi di sviluppo per un intero territorio. Un palinsesto di eventi rivolto non solo agli operatori del settore ma che si apre ad ogni cittadino interessato al vivere sostenibile. Questo è quello che succederà a Messina da venerdì 17 a domenica 19 novembre in occasione della prima edizione di “Mangia e Cambia”, la festa della cultura agroalimentare promossa da Messina Food Policy con il supporto di Slow Food Messina e Slow Food Italia. 

Tre giorni di appuntamenti enogastronomici, tavole rotonde, forum e laboratori del gusto per promuovere un nuovo modello di politiche alimentari in grado di avviare percorsi di sviluppo per un intero territorio. Un palinsesto di eventi rivolto non solo agli operatori del settore ma che si apre ad ogni cittadino interessato al vivere sostenibile. Piazza Unione Europea, nel corso dei tre giorni, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Qui, a partire da venerdì mattina sarà allestito un vero e proprio Mercato dell’Agroecologia Siciliana dove la rete dei produttori dei Presìdi Slow Food, dell’Arca del Gusto e di prossimità racconteranno la loro opera di custodia e salvaguardia del territorio. Nel mercato si potranno acquistare e degustare i prodotti a filiera corta, stagionali e realizzati nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, favorendo l’incontro tra produttori di piccola scala, che non riescono ad accedere ai canali commerciali della gdo. Il mercato sarà anche il luogo in cui si svolgeranno eventi enogastronomici, laboratori del gusto e forum tematici, dove si potranno inoltre degustare vini del territorio messinese oltre a vini naturali e biodinamici di vignaioli siciliani.

Giro delle botti dei catoj e delle carretterie

Giro delle botti dei catoj e delle carretterie sabato 18 e domenica 19 novembre a Monforte San Giorgio (Me), sagra enogastronomica delle terre di Monforte. L’evento si svolge a Monforte San Giorgio, piccolo centro dei Peloritani, dove l’organizzazione e i singoli cittadini animeranno la manifestazione con la quale propongono di attraversare un percorso eno-gastronomico, che per alcuni porterà alla scoperta mentre per altri alla riscoperta, di prodotti gastronomici e alla degustazione di più tipologie di vini, frutto delle terre di Siciliane, attraverso stritturi, vineddi, ghiani e catoj, mentre con il calice si degustano vini e prodotti gastronomici provenienti dalle Terre di Monforte, dal comprensorio dei Peloritani e delle terre di Sicilia.

“Un giorno da pecora” a Santa Ninfa

La Pecora della Valle del Belice costituisce tradizionalmente una risorsa per l’economia del luogo. Nel territorio di Santa Ninfa persistono numerosi allevamenti, che alimentano un ciclo produttivo di rilievo per tutta la zona, con produzioni casearie, di lavorazione e preparazione delle carni, dolciarie. “Un giorno da pecora” è la manifestazione gastronomica organizzata dal Comune di Santa Ninfa, giunta alla settima edizione, volta a valorizzare l’intera filiera, condividendo con i visitatori il meglio delle attività del territorio. La manifestazione sviluppa l’idea di un percorso di degustazione e promozione dei prodotti tipici locali che prevede l’intera giornata di domenica 19 novembre, dalle 10:00 alle 21:00, dedicata a degustazioni di arrosticini di pecora, stigghiola, pecora bollita e arrostita, pasta con ragù di agnellone e pecora, cous cous, zuppe, zabbina, cannoli, cassatelle, sfinciuna, formaggi crudi e cotti, frutta fresca nei vari stand allestiti dalle aziende agroalimentari e dalle attività commerciali del luogo.

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MOSTRE

Paesaggi, memorie e astrazioni. La Sicilia di Melo Minnella

A Melo Minella, il decano della fotografia Sicilia che ha attraversato il Novecento con il suo sguardo, a cui il Museo Civico di Castelbuono (Pa) dedica una mostra (fino al 24 aprile 2024) nell’ambito di un più ampio progetto vincitore di Strategia Fotografia 2020 del Ministero dei Beni Culturali. Grazie al bando, il Museo diretto da Laura Barreca, ha acquisito un corpus di 30 fotografie in bianco a nero, stampe vintage su carta baritata, pezzi unici che continuano ad arricchire la collezione del museo con un ulteriore tassello nella costruzione di una identità mediterranea attraverso le arti contemporanee. Le foto, tutte tra gli anni ’60 e ’70, ripercorrono la poetica del fotografo, la minuziosa ricognizione fotografica delle feste religiose (che forse il contemporaneo interesse di Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna e dello stesso Minnella ha contribuito a rilanciare e a rinvigorire), nonché del folklore siciliano di cui l’autore è appassionato collezionista.

“Brechen” (rompere) fa dialogare due artisti

“Brechen “(rompere) è il titolo della mostra ospitata fino al 2 dicembre presso l’Haus der Kunst di Palermo che pone in dialogo due artisti che utilizzano media e linguaggi visivi molto diversi, Alessandro Librio e Evangelos Papadopulos, che appartengono entrambi a una generazione di artisti per i quali lo spazio rappresenta sia ciò che è “dato” sia ciò che è “desiderato”. Cercare e trovare i media adatti a ciò è la base da cui prende avvio la loro ricerca. Entrambi gli artisti lavorano sia formalmente che contenutisticamente con materiali semplici e fragili nelle loro installazioni e nei loro interventi creando contesti che emergono lentamente e non sembrano trovare una conclusione. Un fluire nello spazio con Papadopulos e un’esperienza sonora e visuale con Librio. Rompere, utilizzare ciò che è stato distrutto come punto di partenza per un nuovo, ulteriore inizio, è una pratica non inusuale nel processo artistico e spesso risulta un momento necessario. Tuttavia, dichiarare che questo sia il tema di base della mostra sottolinea il livello contenutistico di entrambe le posizioni artistiche. Lo spettatore è così coinvolto in un processo interrogativo ed esplorativo assumendo un ruolo ricostruttivo nell’attivazione del dialogo artistico.

(inviare le segnalazioni a redazione@segnalisonori.it)

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