– Comincia questo weekend, la edizione numero 43 del Festival che si svolge fino al 10 agosto a Gibellina tra il Baglio di Stefano e il Cretto di Burri
– Le parole di Giorgio Gaber saranno portate in scena da Salvo Ficarra, Marcello Mordino e Massimiliano Geraci in “Anche per oggi non si vola”
– Sabato 6 luglio un altro omaggio con le parole di Ennio Flaiano, lette da Fabrizio Bentivoglio e musicate dal vivo dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti
«A Gibellina nel segno di un Festival immaginato per salvare un territorio grazie all’arte, ripartiamo proprio dalla forza delle parole e da autori che hanno dato alle parole peso, valore sociale, a volte maieutico, rivoluzionario, parole che hanno fatto spesso da guida a generazioni, autori e poeti che hanno segnato la storia del nostro paese, a diverso titolo. Partiamo, non a caso, da Giorgio Gaber ed Ennio Flaiano, autori indimenticati che attraverso l’arguzia e l’ironia delle loro parole hanno raccontato l’Italia». Con queste parole Alfio Scuderi, direttore artistico delle Orestiadi, introduce il festival che prenderà il via questo weekend, venerdì 5 e sabato 6 luglio, a Gibellina e che si svolgerà tra il Baglio di Stefano e il Cretto di Burri fino al 10 agosto.
Le parole di Giorgio Gaber terranno a battesimo questa edizione numero 43 venerdì 5 luglio alle ore 21. Autore cha ha tracciato, con Sandro Luporini, un percorso del tutto originale intorno alle parole ed alla loro forza che, intrecciate con la musica, hanno creato un genere unico come il suo teatro canzone. Parole che saranno portate in scena da Salvo Ficarra, Marcello Mordino e Massimiliano Geraci in Anche per oggi non si vola, un omaggio inedito al Signor G, immaginato per le Orestiadi, con alcuni dei suoi successi scelti reinterpretati per l’occasione e eseguite dal vivo da Riccardo Serradifalco, Dario Sulis, Diego Spitaleri, Tommaso Chirco, evento in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber di Milano. «Questa serata omaggio nasce dal bisogno di ricordare, celebrare, raccontare oggi un grandissimo artista come Giorgio Gaber, in un momento di grande confusione sociale e di crisi civico-culturale, in cui mancano sempre più i punti di riferimento, spunti di riflessione, in cui spesso mancano le parole o avvolte risultano inutili. Gaber ci ha lasciato un grande patrimonio: le sue riflessioni musicali e teatrali, sempre acute e taglienti, la sua visione della politica, dell’Italia, della gente, del mondo, parole che risuonano oggi in scena sempre molto attuali».
Lo spettacolo scorre tra letture, ricordi, monologhi e tante canzoni, un momento per continuare a sorridere e pensare, come Gaber ha sempre fatto con il suo teatro musicale. Fra i testi scelti, Sogno in due tempi, Mi fa male il mondo, Secondo me gli Italiani, L’America, Gli inutili, per chiudere con La democrazia, monologo che sarà affidato alla voce di Salvo Ficarra insieme a La sedia da spostare: «…Comunque diciamo, come si fa oggi, a non essere democratici? Sul vocabolario c’è scritto che democrazia, è parola che deriva dal greco, e significa “potere al popolo”. L’espressione è poetica e suggestiva. Ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c’è scritto. Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. E’ nata così la famosa democrazia rappresentativa, che dopo alcune geniali modifiche, fa si che tu deleghi un partito, che sceglie una coalizione, che sceglie un candidato, che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni. E che se lo incontri, ti dice giustamente: “Lei non sa chi sono io”. Questo è il potere del popolo».
Il weekend di apertura, sabato 6 luglio, proseguirà alle ore 21:00 con le parole di Ennio Flaiano, lette da Fabrizio Bentivoglio e musicate dal vivo da Ferruccio Spinetti (Musica Nuda, Avion Travel) in Lettura Clandestina, un sentito, poetico omaggio che Bentivoglio porta in giro per l’Italia con grande successo. Un omaggio a Ennio Flaiano per il cinquantenario della sua scomparsa, nel 1972. Lettura Clandestina è ricavato dal libro antologia postumo La solitudine del satiro. Ennio Flaiano è stato protagonista di primissimo piano della vita intellettuale italiana, soprattutto in quel periodo fecondo che dalla fine della guerra attraversa il boom economico e porta fino alla fine degli anni Sessanta. I suoi motti, che ancora oggi punteggiano i social network come gli articoli di giornale, hanno decostruito meticolosamente la società italiana di quel periodo, per raffigurarne con intento satirico i (molti) vizi e le (poche) virtù. Lettura clandestina restituisce alcuni tra gli innumerevoli articoli che Flaiano scrisse per giornali e riviste, selezionati e letti da Fabrizio Bentivoglio con il contrappunto del contrabbasso di Ferruccio Spinetti per raccontarne la figura, e tramandare fino al presente la figura di un uomo che, come pochi altri, ha saputo raccontare l’Italia per ciò che, incredibilmente, ancora oggi è.
In apertura, sabato 6 luglio alle ore 19:30, andrà in scena una riflessione poetica, per ricordare Ludovico Corrao, che attraverso le poesie scelte da Francesca Corrao e lette da Enrico Stassi e Mara Teresa Coraci, racconti il Mediterraneo in un momento storico così delicato e difficile.