Storia

Nostalgia canaglia con Max Pezzali

Da “Sei un mito” a “Tieni il tempo” è una corsa a cavallo di “only hits” lo spettacolo che il cantautore pavese presenterà venerdì 5 e sabato 6 maggio al PalaCatania. Un concerto che si trasforma in un karaoke collettivo

Come Max Pezzali ricorda nel libro I Cowboy non mollano mai – La mia storia, gli 883 erano accusati di essere «deleteri per i giovani, perché portatori di un mondo senza valori». Negli ultimi anni l’atteggiamento nei confronti suoi e delle sue canzoni è notevolmente cambiato. Il cantante di Pavia è stato “sdoganato” anche dalla critica più intransigente, e molti “intellettuali” oggi lo considerano un cantore generazionale. Una svolta che lui spiega usando l’immagine dell’orologio fermo. «Probabilmente io sono un orologio fermo che due volte al giorno può anche avere ragione. So bene che negli album degli 883 e nel mio percorso artistico da solista non ci sono né dei capolavori, ma neppure delle schifezze. Tutto quello che ho fatto è una conseguenza delle esperienze che ho vissuto. È normale che con il tempo si perda l’approccio ideologico nei confronti di certe canzoni, e penso sia questo il caso degli 883 e del cambiamento dell’atteggiamento da parte di una certa critica nei miei confronti».

Max Pezzali, 55 anni

La sua poetica provinciale oggi permette a Max Pezzali di giocare con gabbie spaziotemporali semplici, dirette, efficaci, proprio come la grafica dei visual, autentica macchina alla ricerca del tempo perduto, che accompagna il tour Max 30 nei Palasport #HitsOnly, con il quale da due anni continua a festeggiare trent’anni di carriera (che ormai sono 31) e che venerdì 5 e sabato 6 maggio approda per due sere al PalaCatania.

Come si può intuire dal titolo del tour, l’ex ragazzo di Pavia ha costruito una scaletta “only hits” destinata a sollecitare la nostalgia canaglia delle generazioni cresciute con i tormentoni implacabili degli 883, che, a loro volta, non erano altro che canzoni dell’eterno rimpianto, dei bei tempi andati. Se Hanno ucciso l’Uomo Ragno (1992) è l’inno fumettistico della fine dell’adolescenza, uccisa non si sa da chi né perché insieme a SpiderMan, Gli anni (1995) rimpiange la stessa stagione: «Gli anni d’oro del grande Real/ gli anni di Happy days e di Ralph Malph», dove l’ultimo era uno dei personaggi più timidi e sfigati della serie televisiva con Fonzie e Richie Cunningham.

Così il karaoke collettivo inizia con Sei un mito e procede spietato, implacabile, ineludibile, con successi come La regina del CelebritàRotta x casa di DioCome maiLa dura legge del golNord Sud Ovest EstTieni il tempo

La musica di Pezzali è uno scrigno che racchiude gli anni più belli di un’intera generazione, di un periodo al quale è ormai impossibile tornare, roba che se sei troppo piccolo o troppo grande per apprezzarlo, non sai cosa ti sei perso; uno scrigno che in questo tour viene spalancato e fulmina peggio dell’arca perduta di Indiana Jones, giusto per restare in tema di miti, e non hai scampo, e non vuoi scampo. Nel suo essere parte di te, la musica di Pezzali è senza pietà, ti riporta al nucleo, a quando tutto era fugace e limpido, pur essendo drammatico fino al midollo, ispirazione per guardare alla tua vita con un romanticismo che crescendo, non puoi farci nulla, si perde. La musica di Max Pezzali insomma fa risuonare la parte migliore di noi, quella che fisiologicamente non può più tornare e che ci manca da morire.

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