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New music for 2023: Thus Love trio queer post punk

Arrivano dal Vermont, Usa, e tutti e tre i componenti si dichiarano trans. La potente voce del cantante e chitarrista Echo Marshall insegue quelle di Grace Jones e David Bowie, «come persona transfemminile con una voce di registro basso». Chitarre protagoniste nel disco d’esordio “Memorial”
La cover di “Memorial”

Molti artisti si sono sentiti obbligati a scrivere e registrare durante il blocco del Covid, ma pochi lo hanno fatto in circostanze così intense come Thus Love. I tre membri della band – il cantante e chitarrista Echo Marshall, il batterista Lu Racine e il bassista Nathaniel van Osdol – si erano tutti trasferiti nella piccola città di Brattleboro nel Vermont ciascuno per i fatti propri. Si sono incontrati in quella che hanno descritto come «una piccola comunità di mostri» incentrata su un collettivo artistico locale, e i semi della band sono stati piantati quando Marshall è stato invitato da un collega musicista a suonare in un negozio di serigrafia di proprietà di Racine. L’interesse di quest’ultimo è stato stuzzicato dalla scelta del copricapo di Marshall: «Avevo un cappello ridicolo», ricorda Marshall. «E non avevo idea di cosa stessi facendo». «In venti minuti, mi mostra qualcosa alla chitarra che aveva scritto», continua Racine. «È stata come una connessione istantanea».

Marshall ha reclutato Van Osdol a una festa «quando entrambi eravamo fuori di testa»: il bassista inizialmente ha esitato, ma ha riconsiderato quando è arrivato il coronavirus. «Sembrava che il mondo stesse finendo proprio all’inizio. E allora: perché no? Questa potrebbe essere la mia ultima possibilità».

I tre si trasferirono in un appartamento con una camera da letto, vivendo insieme e lavorando in quegli angusti confini a quello che divenne il loro album di debutto, Memorial. «Sembrava la cosa più facile da fare, e anche la più divertente», dice Racine. «Facciamo un disco, cazzo, perché abbiamo tutto il tempo del mondo, non c’è letteralmente nient’altro da fare».

«Non saremmo stati in grado di realizzare questo album se non fossimo stati costretti a stare insieme nella stessa stanza senza nient’altro da fare», dice Marshall.

Il risultato parla di “queer post-punk” (tutti e tre i membri si identificano come trans), scattante, in cui le chitarre sono protagoniste attraverso ritmi flessuosi, favolose melodie pop, testi obliqui e la potente voce di Marshall influenzata da Grace Jones e David Bowie. «Come persona transfemminile con una voce di registro basso», dice. Sonorità molto anni Ottanta, fra Smiths, Church, Echo and the Bunnymen ed i primi Inxs.

La band accetta l’etichetta post-punk, ma cita sia il jazz sia la musica pop come influenze essenziali nella struttura delle canzoni. Racine descrive il suono dell’album come «canzoni pop attraverso una lente post-punk, ma per quanto riguarda quella lente post-punk, si ricollega solo a chi siamo e alle nostre esperienze di vita crescendo: la politica dell’essere trans. Il post-punk è ciò che colpisce quel nervo scoperto per noi, ma amiamo la fottuta musica pop, quindi volevamo immergerci in quel formato».

Presto saranno in tournée in Europa. «Siamo passati da un estremo all’altro», dice sorpreso Marshall. «L’altro giorno, Lu ha preso il telefono e mi ha mostrato uno sconosciuto su Internet che rifà Inamorato alla chitarra… Dio mio. Ha suonato meglio di quanto avremmo potuto fare chiunque di noi».

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