Storia

Nausica, la Favola della “ragazza con l’arpa”

– Dopo l’esperienza a XFactor, la catanese Giordana Petralia tenta la carta Sanremo: è una dei 12 giovani che martedì 19 dicembre si disputeranno i tre posti disponibili fra i big 
– La promessa alla nonna in fin di vita e la “47 corde” come coperta di Linus: «La porterò in gara per suonare la mia “Favola”. Il nome d’arte dalla mia prima arpa»

Trecce rasta rosa, volto sempre sorridente e una coperta di Linus molto ingombrante che l’accompagna nella sua avventura nel mondo della musica da quasi otto anni. È la “ragazza con l’arpa” ammirata nel 2019 a XFactor nella squadra di Sfera Ebbasta. Giordana Petralia, catanese di San Gregorio, classe 2003, quattro anni dopo ci riprova e, dopo aver superato le selezioni di Area Sanremo, si è conquistata un posto fra i dodici giovani che martedì 19 dicembre si disputeranno i tre posti disponibili fra i big al Festival di Sanremo 2024. La finale sarà trasmessa in prima serata su Rai1 in diretta dal teatro del Casinò della Città dei fiori. Se la ragazza etnea dovesse salire sul podio, sarebbe l’unica cantante a rappresentare la Sicilia quest’anno all’Ariston.

Giordana si presenta in pubblico con il nome d’arte Nausica collegato allo strumento che suona. «La casa produttrice delle arpe assegna un nome a ogni modello prendendolo dalla mitologia greca», spiega. «Le mie, ad esempio, si chiamano Dafne, che è la sorella maggiore, e poi Kitty che è un’arpa elettro-acustica. Ma c’è quella chiamata Apollo ed altre con nomi legati appunto alla mitologia greca. Dafne è sempre stata con me anche quando ero giù in Sicilia e mia mamma mi raccontava sempre che lei non mi voleva chiamare Giordana perché le piaceva Nausica, l’aveva sentito in giro ed era rimasta affascinata, ma papà si era opposto. Anche io mi sono innamorata di questo nome e, appena arrivata Dafne, ho capito la connessione e mi sono chiamata Nausica».

L’arpa è la sua coperta di Linus. È la sua fedele compagna, sempre con lei, accanto al suo letto, a lei si appoggia quando si esibisce sul palco. Uno strumento antico, lontano da mode e tendenze, rarissimo da incontrare nel mondo della musica pop.

«In verità, ho provato diversi strumenti nel corso dei miei studi: piano, chitarra, basso, ho fatto qualche lezione di batteria, un po’ di tutto. Appena però sono arrivata all’arpa ho sentito qualcosa dentro di me ed ho capito subito che nessun’altra cosa, nessun’altra persona sarebbe stata in grado di darmi quelle vibrazioni, quelle sensazioni che tutt’oggi soltanto l’arpa riesce a darmi. Un amore a prima vista, un colpo di fulmine: è lei il mio primo amore e l’amore eterno che rimarrà fedele ogni giorno. Quando mi esibisco con lei si crea una atmosfera magica che con altri strumenti non c’è. È uno strumento molto classico ma come ogni cosa se usata nel modo giusto può dare quel plus in più. Io e lei siamo in simbiosi, facciamo ogni cosa insieme, scriviamo insieme inventiamo cose nuove insieme. È la mia compagna di vita».

Da piccola Giordana ha rischiato la vita a causa della leishmaniosi viscerale, un’infezione potenzialmente letale che colpisce gli organi vitali del corpo. Salvata da una delicatissima operazione chirurgica, ha sviluppato una resistenza alle avversità che le permette di prendere ogni ostacolo come una vera e propria sfida con se stessa.

Favola è il titolo della canzone con cui cerca di conquistare il pass per il Teatro Ariston. «Un pezzo nato qualche mese fa dopo la rottura di una relazione importante che mi ha segnata in modo particolare. Si dice che il primo amore non si scorda mai e io penso che sia proprio così», racconta. «La sera quando tornavo a casa avevo dentro una serie di emozioni che non riuscivo a far venire fuori in alcun modo, finché una notte ero presa da una tale rabbia, tristezza, malinconia che ho dovuto buttar giù tutte queste sensazioni ed è nato Favole».

Il brano è «un connubio perfetto tra il classico e l’urban, quello che sta andando tanto adesso», spiega Nausica. «A rendere il tutto classico è Kitty, la mia arpa, che però si sta modernizzando tanto e riesce dunque a creare un’atmosfera più pop e moderna», dice sorridendo. La sua musica la definisce «magnetica, magica, un po’ caotica». 

Sulle emozioni che le crea il palco dell’Ariston, la ventenne artista catanese rivela che «in generale nella vita non sono una persona competitiva, al massimo competo con me stessa. Spero che insieme alla mia Kitty riuscirò a creare quella magia che si crea sempre». In gara porterà anche i suoi thread rosa: «Sono bellissimi, anche se la prima notte non ho nemmeno dormito dal dolore. Ma ne vale la pena, le avrò anche in gara. D’altronde, si “matchano” perfettamente con la mia arpa».

Il Festival lo segue sin da piccola. «A casa, febbraio è stato sempre il mese di Sanremo. Con la mia famiglia e mia nonna ci riunivamo per seguirlo. Mi obbligavano quasi a guardarlo. Mi è sempre piaciuto, perché ogni c’erano sempre degli artisti che mi stupivano con qualcosa di diverso». Se dovesse partecipare alla serata dei duetti, sarebbe felice di avere al suo fianco Ornella Vanoni «perché è un’artista che stimo e ammiro da quando sono piccola. Anche mia mamma e mia nonna la ammiravano tantissimo. A livello umano secondo me lei è una persona meravigliosa, piena di energia, e poi, vabbè, a livello artistico è incommentabile».

Raggiungere il palco dell’Ariston per Giordana significherebbe anche mantenere la promessa fatta alla nonna in fin di vita che un giorno sarebbe arrivata a Sanremo. Sarebbe una Favola a lieto fine.

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