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Musiche corsare a Catania per Pasolini

Dal 31 agosto all’8 settembre la rassegna “La lunga strada di sabbia – Pasolini e la Sicilia”: concerti jazz, performance, teatro e proiezioni. La «ricerca di un suono che ritrovi il “corpo” pasoliniano» del pianista Guidi. I contrasti del sassofonista Carlo Cattano che affida le poesie di PPP alla voce di Rita Botto. Ai film “catanesi” del regista di “Teorema” s’ispira lo spettacolo del collettivo Le MaleTinte che “duetterà” col pianista Salvatore Bonafede
Una foto di una giovane Patti Smith, grande ammiratrice di Pier Paolo Pasolini

Quand’ero piccola, volevo farmi suora e andavo sempre in chiesa. Conobbi Pasolini tramite il Vangelo secondo Matteo e da allora ho capito che Dio era un rivoluzionario, che io non avrei fatto la suora e che Pier Paolo fu in qualche modo la persona che mi spinse a essere ciò che sono oggi, e cioè una rockstar che scrive anche poesie

Patti Smith
Pier Paolo Pasolini sull’Etna durante le riprese del film Teorema. In apertura, un fotogramma tratto da Porcile, altro film “catanese”

Pier Paolo Pasolini scriveva poesie, era un rabdomante di immagini e di parole, ma avrebbe voluto esserlo anche di note, tanto che nel 1966 aveva confessato: «Vorrei essere scrittore di musica». Il primo amore per Bach, che lo avvicinò a Mozart, Beethoven e all’opera lirica. Lo studio delle tradizioni popolari nel mondo come scrive in Petrolio, nell’Appunto 103: «Io mi trovavo a Katmandu, e mi ci trovavo perché tra i miei “hobbies” c’è quello di raccogliere musica popolare…». Il corteggiamento con la canzonetta, «che ha il potere magico, abiettamente poetico, di rievocare un “tempo perduto”», concretizzatosi in Che cosa sono le nuvole, canzone affidata alla voce di Domenico Modugno. E poi il jazz. Pier Paolo Pasolini fu il primo tra i nostri registi a cogliere le sonorità originali del jazz inserendole nel 1970 nel documentario Appunti per un’Orestiade africana.

Pasolini fa entrare la musica jazz nel documentario Appunti per un’Orestiade africana del 1970

Un eclettico del Novecento Pasolini. E questa varietà e vastità d’interessi vuole mettere in rilievo La lunga strada di sabbia, la rassegna che Catania Jazz dedica a Pasolini e la Sicilia dal 31 agosto all’8 settembre con concerti, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. La lezione di Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita per un festival jazz di respiro nazionale, proprio mentre l’Italia si confronta con le oscure ombre di un passato tornato improvvisamente presente. 

Pompeo Benincasa, direttore artistico della manifestazione e patròn di Catania Jazz

Io credo che mai come oggi sia stato così attuale il pensiero pasoliniano. Pensiamo alla sua netta convinzione che la tecnologia, a partire dal mezzo televisivo, non sia un elemento positivo in sé, ma strumento delle forze conservatrici per omogeneizzare le idee delle classi popolari, distruggerne la memoria storica e ridurre tutti a soli consumatori

Pompeo Benincasa

«Io credo che mai come oggi sia stato così attuale il pensiero pasoliniano», commenta Pompeo Benincasa, direttore artistico della manifestazione e patròn di Catania Jazz. «Pensiamo alla sua netta convinzione che la tecnologia, a partire dal mezzo televisivo, non sia un elemento positivo in sé, ma strumento delle forze conservatrici per omogeneizzare le idee delle classi popolari, distruggerne la memoria storica e ridurre tutti a soli consumatori. I due anni di pandemia hanno portato ai massimi livelli questi processi di disgregazione sociale e hanno fatto sì che miliardi di uomini e donne siano stati ridotti a meri consumatori, in tutti i campi. Io penso che PPP nei suoi ultimi anni sia stato attraversato da un pessimismo totale sul futuro, al punto da cercare forse la morte».

Il pianista Giovanni Guidi

È il Pasolini con tutto il suo bagaglio di esperienze umane, etiche, artistiche e filosofiche, quello che ho cercato di condensare dentro questo progetto, in cui spero si avverta anche quel suo senso di disperazione, di uomo e di figlio

Giovanni Guidi

Ma come è possibile declinare in musica l’eredità intellettuale di Pier Paolo Pasolini? «Nella mia esecuzione, per piano solo, vado alla ricerca di un suono che ritrovi il “corpo” pasoliniano, una forza spirituale che per un non battezzato come il sottoscritto ha un significato umanamente profondo», spiega Giovanni Guidi, uno dei migliori talenti del pianismo jazz. Sarà lui ad aprire mercoledì 31 agosto al Chiostro Ardizzone Gioeni di Catania la rassegna con Cento comizi d’amore, concerto con il quale conduce l’ascoltatore in un viaggio collettivo, attraverso le voci di chi ha conosciuto il Pasolini artista, come l’anima teatrale di Eduardo De Filippo, lo «scrittore-amico», per Dacia Maraini, o il professore di scuola «come è stato per il papà del mio fraterno amico sassofonista Francesco Bearzatti».

«È il Pasolini con tutto il suo bagaglio di esperienze umane, etiche, artistiche e filosofiche, quello che ho cercato di condensare dentro questo progetto, in cui spero si avverta anche quel suo senso di disperazione, di uomo e di figlio». Mettere Pasolini in jazz, per Guidi vuol dire issare la bandiera della libertà, tornare a viaggiare e addirittura «pregare» con la musica.

Il sassofonista e direttore d’orchestra Carlo Cattano

La musica jazz celebra la miglior forma di democrazia ed i contrasti. Va controcorrente come Pasolini, libera da schemi preconfezionati, in modo provocatorio talvolta

Carlo Cattano

La bandiera della libertà la innalza anche il sassofonista e flautista Carlo Cattano che giovedì primo settembre dirigerà la CESM Orchestra in Suoni corsari, esplicito riferimento agli “Scritti corsari” di Pier Paolo Pasolini, al cui spirito libero si ispira la rassegna. «La musica jazz celebra la miglior forma di democrazia ed i contrasti. Va controcorrente come Pasolini, libera da schemi preconfezionati, in modo provocatorio talvolta».

Lo spettacolo, precisa Carlo Cattano, «s’intitola Suoni corsari, ma è un concerto jazz vero e proprio. Ho scelto alcune poesie che Rita Botto reciterà o canterà durante i brani. Sono composizioni famose come Supplica a mia madreIl sonnoMattutinoIl sogno. Sei-sette poesie che si ritaglieranno uno spazio all’interno di mie musiche».

Le tredici artiste catanesi che fanno parte del collettivo Le MaleTinte

La nostra proposta ruota intorno al contrasto salvezza/perdizione, una delle tensioni della poetica pasoliniana, da noi liberamente interpretata. L’Etna come luogo di espiazione, crisi e solitudine dell’uomo messo di fronte a se stesso spogliato delle sue certezze. L’inferno come una visione notturna alla luce della luna

Alice Valenti

I film “catanesi” di Pasolini sono alla base della “performance corsara” del collettivo Le MaleTinte intitolata Nuvole, visioni dal set di Pasolini, in scena giovedì 8 settembre a chiusura della rassegna. È, in particolare, alle sciare dell’Etna che fanno da cornice a Il Vangelo secondo MatteoPorcileTeorema e I racconti di Canterbury, che Le MaleTinte fanno riferimento per creare elementi scenografici e immagini che “duetteranno” con il piano di Salvatore Bonafede. «L’Etna e le nuvole minacciose del film Teorema che sembrano avanzare come ombre minacciose investendo i personaggi hanno colpito la nostra fantasia», spiega Alice Valenti. «La nostra proposta ruota intorno al contrasto salvezza/perdizione, una delle tensioni della poetica pasoliniana, da noi liberamente interpretata. L’Etna come luogo di espiazione, crisi e solitudine dell’uomo messo di fronte a se stesso spogliato delle sue certezze. L’inferno come una visione notturna alla luce della luna».

Le MaleTinte sono un collettivo formato da tredici artiste catanesi. «Siamo illustratrici, pittrici, grafiche, attrici, scenografe», riprende Alice Valenti. «Ci siamo ritrovate insieme un anno fa, su iniziativa di Livia Giordano, per realizzare un murales sulle pareti di Via Fava del Teatro Stabile di Catania per commemorare i dieci anni della scomparsa dell’attrice Mariella Lo Giudice, riferimento e musa. Abbiamo poi fatto un’opera pittorica sulla Circonvallazione di Catania per la campagna antifumo e una mostra per raccontare la guerra dal punto di vista delle donne in occasione dello spettacolo Donne in guerra rappresentato allo Stabile. Erano installazioni create con materiale di recupero, elementi scenici del passato, usati dal Teatro e abbandonati in un enorme magazzino a Zia Lisa».

Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975), poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo

Anche per lo spettacolo Nuvole, le MaleTinte hanno creato elementi scenici, grafici e proiezioni che fungeranno da fondale «e che prenderanno vita con le nostre incursioni, sintesi e intreccio di discipline, competenze, mani e stili di ciascuna di noi». Espressione della libertà creativa e dell’eclettismo che erano caratteristici di Pasolini.

Tutti gli spettacoli si svolgeranno al Chiostro Ardizzone Gioieni con inizio alle ore 21. All’Arena Argentina, invece, dall’1 al 7 settembre saranno proiettati alcuni dei film firmati da PPP: PorcileIl Vangelo secondo MatteoTeorema, I racconti di Canterbury e Comizi d’amore.

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