Eventi

“Mercurio”, il festival democratico

A determinare il programma della rassegna palermitana sono gli artisti che indicano chi ospitare nella prossima edizione. Una formula originale che pone la manifestazione al di fuori da logiche di mercato e la preserva dall’omologazione. Dal 20 al 30 settembre la quinta edizione ricca di anteprime nazionali e di spettacoli di grande rilievo in tutti i settori: teatro, danza, musica, performing arts

Mercurio (che in Grecia si chiamava Ermete) simboleggia l’astuzia e l’inventiva, la genialità sorprendente e spregiudicata, che a volte sconfina nella furbizia da ladro. È il messaggero degli dei, ma si rende anche protagonista di scherzi impertinenti alle divinità dell’Olimpo. È il dio più “amichevole” verso gli uomini: inventa per loro strumenti e riti, le lettere dell’alfabeto e le cifre dei numeri. È lui che manda i sogni premonitori, che accompagna le anime dei defunti nel viaggio verso l’aldilà. Il suo bastone magico, a cui sono avvinghiati due serpenti, ha straordinari poteri. Mercurio è anche il pianeta i cui crateri hanno nomi di artisti. Ed è il metallo liquido composto da particelle che si fondano tra loro, se troppo vicine. Tutto questo è Mercurio Festival, la rassegna internazionale dedicata alla creazione multidisciplinare contemporanea e alle performing arts che dal 20 al 30 settembre a Palermo invaderà i Cantieri Culturali alla Zisa, dallo Spazio Franco allo Spazio Tre Navate, dall’Arci Tavola Tonda allo Spazio Marceau, dall’Averna Spazio Open al NOZ, dal CreZi Plus alle Botteghe.

Alla sua quinta edizione, sulla scia del successo delle precedenti, Mercurio continua nel percorso che ha contraddistinto l’identità del festival sin dalla sua nascita. Una formula davvero originale: a ogni ospite viene richiesto di indicare per l’anno successivo l’artista o la compagnia con cui sente maggiore affinità o di cui reputa il lavoro degno di interesse, tanto da farlo conoscere in una rassegna internazionale come quella di Palermo.

«Siamo al primo lustro del Mercurio Festival e possiamo tirare un primo bilancio sulla sua dinamica originale e sperimentale», commenta Giuseppe Provinzano, che ha la curatela della rassegna. «L’esperimento sembra essere riuscito: Mercurio è un festival dinamico e fuori dagli schemi, differente dagli altri festival nazionali laddove il suo modus operandi è garanzia di un certo scardinamento delle dinamiche di selezione che portano i festival italiani a somigliarsi un po’ tutti. Gli artisti sono coinvolti come non mai: non solo nella scelta dei colleghi da invitare ma nell’animare il Festival e mettersi nelle condizioni che questo possa sublimare il proprio lavoro, non una vetrina ma uno spazio di condivisione tra pubblico e artisti».

Primo esempio evidente di questo articolato impianto teorico è l’apertura di mercoledì 20 settembre che Mercurio dedica all’Europa, presentando al festival una tappa di Crossroads, il progetto europeo di scambio culturale promosso da Teatro Magro per l’integrazione di migranti e richiedenti asilo che ha coinvolto associazioni, artisti e compagnie di Italia, Grecia, Belgio e Germania: la compagnia greca SMouTh – Synergy of Music Theatre, la belga Medeber Teatro, l’associazione tedesca Sozial Label, l’associazione Asinitas, Teatro Magro e la compagnia multietnica Amunì. Tra installazioni audiovisive, performance itineranti e site specific, tutte in anteprima nazionale, che si dispiegheranno per l’intera serata tra i diversi spazi dei Cantieri Culturali, SMouTh, Medeber Teatro, Sozial Label, e Teatro Magro metteranno in scena la propria personale interpretazione sul concetto di identità europea oggi. Una riflessione che proseguirà con La Voce umana, pièce esito di un laboratorio di teatro comunitario condotto per Asinitas da Bartolini/Baronio; e il giorno successivo con Pilates bordes (giovedì 21 settembre ore 22:00, Spazio Franco), lo spettacolo sul tema dei “confini” della compagnia multietnica del Progetto Amunì. Riaffermando così un concetto di Europa come comunità, con un’identità politica che abbraccia i valori dello stato di diritto, nel rispetto dell’identità della persona e nel riconoscimento delle minoranze. 

Fanny Alexander, pluripremiata compagnia ravennate di Luigi De Angelis e Chiara Lagani, al festival con due spettacoli

IL TEATRO

La sezione teatrale del festival proseguirà con la prosa della Piccola Compagnia Dammacco, fondata nel 2009 dall’incontro tra i premi Ubu Mariano Dammacco e Serena Balivo con Spezzato è il cuore della bellezza, (giovedì 21 settembre ore 21:00, Spazio Tre Navate) che tra tragedia e umorismo racconta un triangolo amoroso, interrogandosi sull’amore come sentimento fondamentale nella vita umana, e sulle sue degenerazioni. Fanny Alexander, pluripremiata compagnia ravennate di Luigi De Angelis e Chiara Lagani, al festival con due spettacoli: Manson, (sabato 23 settembre ore 21:30, Spazio Franco) una prima nazionale con l’attore premio Premio Ubu 2019 come miglior interprete under 35 Andrea Argentieri, nel duplice ruolo del noto criminale statunitense Charles Manson e del procuratore Vincent Bugliosi, che indaga – come in un processo – sia la prospettiva dello sguardo accusatorio sia quello della difesa. E Maternità (venerdì 22 settembre ore 21:00, Spazio Tre Navate) tratto dall’omonimo racconto di Sheila Heti che vede in scena Chiara Lagani interrogarsi su cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio, in una sorta di dialogo con il pubblico, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso.

 Eco di Fondo (nella foto di copertina), di Giacomo Ferraù e Giulia Viana con Pigmalione, (domenica 24 settembre ore 21.00, Spazio Franco) che racconta la vera storia di Kurt Gerron, un regista ebreo a cui il Terzo Reich commissionò un film propagandistico in cui i campi di concentramento sembravano città felici. E infine il teatro di Quintoequilibrio, compagnia nata nel 2016 dall’incontro tra artisti provenienti da diverse parti d’Italia ed Europa con Felicia, (venerdì 29 settembre ore 19:30, Spazio Franco) di Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti, uno spettacolo di teatro di figura, liberamente ispirato all’albo illustrato Felicità ne avete?, di Lisa Biggi e Monica Barengo. 

La cyber artista femminista e ceramista spagnola Raquel Asensi

PERFORMING ARTS

Come sempre l’eterogeneità artistica è la cifra stilistica che guida la programmazione del Mercurio festival, che anche quest’anno non si smentisce invitando artisti della scena ipercontemporanea come per esempio la cyber artista femminista e ceramista spagnola Raquel Asensi (Asfàltica21 e 22 settembre in collaborazione con Instituto Cervantes); Fra De Isabella con l’installazione/performance dal titolo Diciottanni – simultaneously an arch of 18 years and being 18 years old, coming of age, (sabato 23 settembre) che guarda al tema della transizione e dell’identità di genere,  in un formato scenico difficile da collocare univocamente; la Compagnia TPO che produce teatro di nuova generazione per le nuove generazioni attraverso un uso sublime delle arti digitali, con la perfomance immersiva Bleu! (domenica 24 settembre ore 21:00, Tre Navate). 

Roberta Lidia De Stefano, performer dalla natura versatile, attrice di grande talento neo vincitrice del Premio Mariangela Melato 2023, al festival con Di Grazia (mercoledì 27 settembre ore 21:00), un’anteprima nazionale sugli stati post-traumatici e sull’alterazione di coscienza. E L’imbarazzo dell’infinito (27, 28, 29 e 30 settembre, dalle ore 17:00 alle 20:30 ogni mezz’ora, Spazio Marceau), performance Spettacolo per spettatore solo di Mariagiulia Colace, già protagonista dell’Eracle di Emma Dante, ispirata al racconto L’uomo bicentenario di I. Asimov, e frutto dell’incontro tra l’autrice e Marco Pasquinucci (Officine Page). 

Lo spettacolo della compagnia Sasha Waltz & Guest e C

LA DANZA

In quest’edizione del festival irrompe inoltre la grande danza internazionale con In C della compagnia Sasha Waltz & Guest e C, tra i più famosi spettacoli della compagnia atteso per la chiusura del festival di sabato 30 settembre. Nel lavoro, la grande coreografa tedesca si confronta con l’omonimo brano del musicista e compositore Terry Riley, considerato il primo pezzo di musica minimalista (1964) e una pietra miliare della storia della musica, per sviluppare una struttura coreografica variabile e aperta che sarà presentata a Palermo in nuova versione site specific, all’esito di una specifica formazione condotta in città nelle settimane precedenti al festival da Michal Mualem danzatrice, assistente e stretta collaboratrice di Sasha Waltz, con dieci danzatori e danzatrici. 

Da Montpellier arriverà il coreografo e pedagogo francese Yann L’Heureux con l’anteprima nazionale in collaborazione con l’Institute Culturel Français, di Ici Soit-Il, dove la scrittura coreografica diventa un luogo politico in cui rileggere la propria esperienza (giovedì 28settembre 21:00, Spazio Tre Navate). E la coreografa italiana Eva Geatti con La vaga grazia, mise en scène (venerdì 29 settembre 21:00, Spazio Tre Navate) con un gruppo di cinque giovani attrici e attori e un concerto di sintetizzatori realizzato dal vivo da Dario Moroldo, che arriva a Mercurio dopo essere stata presentata in importanti festival come Santarcangelo dei Teatri e Short Theatre. 

Il musicista e sound artist giapponese Taka Kagitomi 

LA MUSICA

Sul fronte della musica, si arricchisce la proposta di Mercurio 2023, con un fitto calendario di appuntamenti che attraversano i generi, gli stili e le nazioni della scena contemporanea, a partire dal primo appuntamento con il musicista e sound artist giapponese Taka Kagitomi – invitato dal Verein Dusseldorf Palermo – che in Anima (giovedì 21 settembre ore 20:00, Tavola Tonda) suona ed espone strumenti musicali da lui assemblati, ricordando tanto lo spirito Fluxus quanto l’immaginario steampunk; Missing Ear, al secolo Matteo Gualeni, batterista jazz, compositore e artista multimediale, con i paesaggi futuristici del suo live Skyquakes + Hotel Infinito (venerdì 22 settembre ore 22:00, Averna Spazio Open) dove i suoni ambientali incontrano la sua batteria con ritmi break-glitch in un allestimento che fa del videomapping un’esperienza totale; e il performer, producer e DJ, ex membro fondatore del collettivo Ivreatronic, Splendore con un live clubbing dj set (venerdì 22 settembre ore 21:00, Averna Spazio Open) e la performance LATTE – Post Civilization Rituals (sabato 23 ore 22.30, Spazio Tre Navate). 

L’indagine dell’universo sonoro più vibrante e contemporaneo di Mercurio 2023 proseguirà con Gaia Ginevra Giorgi, autrice, sound-artist e performer, ricercatrice attiva trasversalmente nel campo delle arti performative in cui riesce integrare scrittura, suono, voce e dispositivi come in Haunted_primo segnale (giovedì 28 settembre ore 22.00, Spazio Franco) performance al confine tra racconto sonoro e pratiche dell’ascolto attivo. PIS, ovvero Passami il sale, formazione nata nel 2015 a Bologna dall’incontro di Max Illuso Princigallo e Fabio Vassallo a cui si aggiunge l’artista Guido Volpi, a Mercurio con la music poetry performance Spostiamo gli organi (giovedì 28 settembre ore 22:30, Spazio Albero Zero) e Vera di Lecce (venerdì 29 settembre 22:30, Tavola Tonda) giovane artista e producer di origine salentine, dalla grinta e dal carisma indiscussi, per la presentazione di Altar of Love, dove synth graffianti e percussioni che viaggiano dal Salento al Giappone, si mischiano a chitarre serpeggianti e melodie dal suo e-bow, accompagnando la voce dell’artista, rimodulata e filtrata attraverso i sintetizzatori fino a divenire essa stessa strumento. 

Gaia Ginevra Giorgi, autrice, sound-artist e performer

Una menzione a sé merita il duo OoopopoiooO, nato nel 2012 dall’incontro dei due eclettici musicisti Vincenzo Vasi e Valeria Sturba a Mercurio 2023 con il loro live concert Elettromagnetismo e libertà, (mercoledì 27 settembre ore 22:30, Spazio Franco) in cui i due artisti passano con disinvoltura dal violino al basso elettrico alle tastierine ai minisynth, dalla chanson francese, alla filastrocca in una sorta di multiverso fluttuante, che si pone a cavallo tra pop e sperimentazione sonora, incrociando spesso universi artistici “lontani”. 

Si chiude con il concerto dei Calibro 35 sabato 30 settembre alle ore 22:30, allo Spazio Averna, tappa del tour di presentazione dell’ultimo album, Nouvelles Aventures. Un disco che vede il gruppo utilizzare a pieno le risorse coltivate, affinate e arricchite negli anni per tornare a fare «la musica dei Calibro»: quel miscuglio strumentale di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematica ad ampio spettro con cui il pubblico ha imparato a conoscerli in questi quindici anni di carriera. Ad aprire il concerto dei Calibro 35, 2 band dal talento sopraffino e il futuro assicurato quali i Santamarea, neo vincitori del Premio Musicultura 2023, e Stefano Barigazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *