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Medimex 2023, dagli anni Ottanta a oggi

Presentato il programma dell’edizione 2023 che si terrà a Taranto dal 13 al 18 giugno. Dagli iconici Echo & The Bunnymen e The Cult fino ai Murder Capital, passando attraverso gli Skunk Anansie di Skin, Tom Morello e Diodato. E poi una mostra su Lou Reed e appuntamenti dedicati al jazz, alla musica d’autore, al pop e alla black music 

Nel segno della new wave britannica anni Ottanta l’edizione 2023 del Medimex che si terrà a Taranto dal 13 al 18 giugno. Gli Echo & The Bunnymen di Ian McCulloch, una delle band più influenti di quella nuova ondata di musicisti, e gli iconici The Cult sono due delle punte di diamante della manifestazione curata da PugliaSounds. Altri protagonisti sul palco della Rotonda del Lungomare saranno Skin nuovamente alla guida degli Skunk Anansie, l’emergente band irlandese dei Murder CapitalTom Morello, cantautore e chitarrista statunitense dei Rage Against the Machine, e Antonio Diodato che nella Città dei due mari è di casa.

Grande spazio alla musica pugliese con una sezione live dedicata ai giovani talenti selezionati tra i vincitori del bando Puglia Sounds Record che precederanno sul palco gli headliner nelle tre serate. Giovedì 15 giugno allo Spazioporto showcase di Meschino, Vienna, Larynn, Trevor, Leea Cleam, Rosanna De Pace, Freud’s Fraud, Salento All Stars e infine Macro.

Una panoramica dall’alto del palco del Medimex 2022 sulla Rotonda del Lungomare di Taranto

«Anche quest’anno il Medimex è un viaggio dalla Puglia al mondo e dal mondo alla Puglia. Con gli headliner proponiamo un percorso musicale che parte da due gruppi fondamentali degli anni Ottanta, Echo & the Bunnymen e The Cult, e arriva sino ai The Murder Capital, considerati dalla critica tra i più promettenti gruppi della nuova scena post-punk, passando da idoli indiscussi degli anni 90 e 2000 come Tom Morello e Skunk Anansie e Diodato, che oltre ad essere un brillante rappresentante della scena musicale pugliese e anche un po’ padrone di casa nella sua Taranto», commenta Cesare Veronico, coordinatore artistico Medimex. «Ma come sempre il programma dei concerti, che ritorna al format con tre serate, è solo una parte di questo viaggio. Quest’anno spaziamo tra tutti i generi musicali con appuntamenti dedicati al jazz, alla musica d’autore, al pop e alla black music e proponiamo due mostre imperdibili dedicate a Lou Reed, che ci ha lasciati da dieci anni, e agli appassionati di rock. E ancora viaggiamo attraverso i temi e gli aspetti più importanti del music business internazionale con un ricco segmento di attività professionali e riproponiamo le scuole di musica, uno dei capisaldi del Medimex. Insomma, il programma è vasto e come sempre mette Taranto e la Puglia al centro della musica mondiale».

Un album in arrivo, quattro date alla Royal Albert Hall di Londra in settembre per celebrare con una grande orchestra i quarant’anni di Ocean Rain, definito “il più grande album mai realizzato”, nel quale ci sono evergreen come The Killing MoonSilver e Seven Seas, e un tour nel corso del quale si presentano in diverse versioni, gli Echo & The Bunnymen, senza i quali «non ci sarebbero stati gli U2», sono certamente la “chicca” del Medimex. Ian McCuloch e Will Sergeant erano ammiratori dei Velvet Underground e dei Doors, due band psichedeliche guidate da americani, e portarono quella musica nell’Inghilterra post-punk degli anni Ottanta. 

Più legati al gothic-rock The Cult, nati nel 1983 dalle ceneri di un’altra band dark-wave , i Southern Death Cult, di cui il frontman Ian Astbury, fan di David Bowie e Iggy Pop, era stato cantante. She Sells SanctuaryFire Woman e Rain sono alcune delle loro canzoni più popolari: ritmica serrata, chitarre psichedeliche e la voce di Astbury a incendiare le platee.

Da due icone degli anni Ottanta al futuro della musica irlandese. Il sontuosamente poetico e intensamente austero When I Have Fears è stato un debutto superbo per i Murder Capital: un album realizzato così perfettamente che qualsiasi sequel sarebbe potuta sembrare una impresa impervia. Invece, il nuovo disco Gigi’s Recovery, sebbene fottutamente deprimente, estende brillantemente la tavolozza post-punk del quintetto irlandese oltre il dolore del loro debutto del 2019. A perforare l’oscurità gotica ci sono nuove trame che ampliano e approfondiscono il loro suono, accennando alla grande musica degli U2 e dei Simple Minds senza perdere l’intensità giovanile. Ethel e Return My Head sono i singoli, frizzanti, in eterna tensione, promettono costantemente che sta per accadere qualcosa di molto eccitante, per poi implodere come nella musica di Bono e company. Il canto crooner dolorante di James McGovern, che ricorda quello di Iggy Pop, si esprime in momenti più tranquilli come la ballata d’amore Belonging, mentre la band punta a nuovi standard di eccellenza con The Lie Becomes the Selfe la grandiosa e indelebile title track. Al loro meglio, i Murder Capital combinano dramma muscolare e grazia scheletrica con una sicurezza di cui i Radiohead sarebbero orgogliosi.

Nel mezzo, gli Skunk Anansie con la ritrovata Skin: nel 2024 compiranno trent’anni di carriera sull’onda di un successo che oggi conta cinque milioni di dischi venduti in tutto il mondo. La loro musica è stata definita un’amalgama di heavy metal e musica di protesta rabbiosa, “nera” e femminista, con testi politicizzati e influenze ibride di funk, blues, punk rock, reggae e hip hop. Se Skin è una “riot grrrl”, Tom Morello non scherza. Il chitarrista ha realizzato più di venti album, come membro fondatore dei Rage Against the Machine – la band rap-rock politica che ha venduto 16 milioni di dischi e la cui traccia del 1992 Killing in the Name è diventata un perenne inno di protesta – e delle band Audioslave e Prophets of Rage. Suona anche da solista sotto il nome di Nightwatchman, è stato in tournée con la E Street Band di Bruce Springsteen ed ha suonato con i Måneskin. Il suo approccio unico alla chitarra lo ha portato a essere regolarmente votato come uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Ed è famoso per il suo attivismo politico da «socialista non settario».

Last but not least Antonio Diodato tarantino doc che al Medimex presenta il nuovo album. Nella Città dei due mari è nato nel 1981, qui ogni Primo Maggio da dieci anni organizza il concertone ed è normale che scelga il palco sulla Rotonda del Lungomare per cantare le canzoni di Così speciale.

Il programma:

  •  16 giugno: Echo & The Bunnymen, Antonio Diodato
  •  17 giugno: Murder Capital, Skin & Shunk Anansie
  •  18 giugno: The Cult, Tom Morello

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