Disco

Max Beesley, l’attore con il groove nella valigia

Protagonista di molte serie tv di successo, l’artista di Manchester richiesto da George Benson e Stevie Wonder, acclamato da Paul Weller, Robbie Williams e Jamiroquai, torna al suo primo amore con “Zeus”. Un album in cui raccoglie i migliori session man sulla scena e si tuffa nelle atmosfere e nelle sonorità delle produzioni jazz funk, fusion degli anni Sessanta e Settanta, nello stile di Herbie Hancock o Roy Ayers

Ci sono gli attori chi si portano in valigia il costume e le maschere, e ce n’è uno in particolare che mette nel bagaglio il groove. Max Beesley, forse, ai più è un nome che non dice molto. Dal grande pubblico è tuttavia associato al cinema e alla tv, dove si è distinto in diverse serie di successo, The History of Tom JonesBodiesHotel BabylonMad DogsJamestownThe Outsider e quest’anno in Hijack per Apple tv. La musica è stato però il suo primo amore. Suo padre era un batterista, sua madre una cantante, ha studiato pianoforte, percussioni e composizione alla Chethams School of Music e poi nei più prestigiosi conservatori britannici, suonando nelle grandi orchestre classiche sotto la direzione di luminari come Claudio Abbado, Simon Rattle e Pierre Boulez prima di lavorare con Leonard Bernstein. I suoi gusti musicali, orientati verso il jazz, lo hanno poi portato a diventare uno dei multi-strumentisti più ricercati, acclamato da George Benson, Stevie Wonder, Chaka Khan, Maceo Parker, Earth Wind & Fire, James Brown, Robbie Williams, Take That, Jamiroquai, Paul Weller, Incognito, The Brand New Heavies. 

«Stavo registrando con George Benson; stavo suonando dal vivo con George Michael. Ma una notte ho guardato Raging Bull (“Toro scatenato”) con Robert De Niro e ho deciso di andare a New York per studiare il metodo di recitazione. Penso che molti genitori avrebbero pensato che fossi pazzo, ma il mio vecchio non ha battuto ciglio: “Dì, fai”», ha raccontato in una intervista l’artista inglese.

Maxton Gig Beesley Jr., noto come Max Beesley, è un attore e musicista britannico di 52 anni

Era il 1997, Max aveva 24 anni, quando salpa da Manchester alla volta di Hollywood. Dopo alcuni anni di studi, l’avventura oltre oceano sembra cominciare con un colpo di fortuna: nel 2001 entra nel cast del film Glitter nel quale la protagonista è Mariah Carey. «Sulla carta sembrava una grande produzione, una prospettiva formidabile», ricorda. Invece… Un clamoroso flop al botteghino. Ed ottenne anche cinque nomination ai Golden Raspberry Awards, in cui Max fu votato peggior attore non protagonista.

Addio sogni di gloria. Sfumato il sogno americano, con la coda tra le gambe Beesley imbocca la strada del ritorno nel Regno Unito. La grande occasione non tarda a ripresentarsi. Arriva con la televisione e con il medical drama Bodies che trasforma Max in una superstar milionaria ed in uno sciupafemmine di prim’ordine. La lunga la lista di celebrità ex girlfriends include Melanie Brown delle Spice Girls, Mica Paris, Dannii Minogue, Melanie Sykes, Davinia Taylor e Jodie Marsh.

Realizzato il sogno di diventare una star, Max Beesley rimette nella valigia dell’attore i suoi strumenti, gli spartiti e il groove. Torna alla musica e, circondato da una miriade di grandi nomi, pubblica nel 2020 un primo disco Groove Spectrum influenzato dal movimento acid jazz degli anni Novanta. Un lavoro collettivo che ribadisce oggi con la crème des sidemen sotto la bandiera Max Beesley’s High Vibes per l’album Zeus atteso il 29 settembre per l’etichetta tedesca Légère Recordings.

Per questo nuovo lavoro, Max Beesley ha chiamato al suo fianco Steve Gadd, incontrato nel 1996 durante le sessioni di registrazione dell’album That’s Right di George Benson. E è stato Steve Gadd a consigliarlo di aggiungere Walt Fowler per gli assolo di flicorno e tromba. Max ha poi contattato il famoso chitarrista Dean Parks, uno dei session man più richiesti, e il percussionista Luis Conte, da diversi anni collega di Steve, Dean e Walt nella band di James Taylor.

Al basso ha “arruolato” Jerry Meehan, un caro compagno di scuola di Max: insieme hanno prodotto e scritto canzoni, colonne sonore di film e sono stati in tournée con molti artisti. «Jerry è il mio bassista preferito al mondo e la sua abilità musicale è insuperabile». Alle tastiere un altro amico, Christian Sands, che Max indica come uno dei più grandi musicisti della sua generazione: «Il contributo di Christian è fenomenale». Infine, la sezione fiati: Nichol Thomson al trombone, Tom Walsh alla tromba e Mike Davis che aggiunge anche la tromba in alcuni brani. Il risultato sono le “high vibe”, le vibrazioni elettrizzanti di Zeus.

L’album è un tuffo nelle atmosfere e nelle sonorità delle produzioni jazz funk, fusion degli anni Sessanta e Settanta, nello stile di Herbie Hancock o Roy Ayers. Il batterista e vibrafonista di Manchester crea una colonna sonora con orchestrazioni di classe, arrangiamenti avvolgenti, facendo emergere fusioni uniche di suono, in cui si fondono fette avventurose di soul, funk, rock e molti altri idiomi.

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