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“Marrageddon”, l’evento rap in diretta stream

Il megafestival hip hop ideato da Marracash il 23 settembre a Milano e il 30 a Napoli. «Sarà la celebrazione di un genere che ha assunto un posto di rilievo nel panorama musicale italiano», commenta il rapper dalle origini siciliane. Non solo musica, si parlerà anche di disagio giovanile, immigrazione e salute mentale. Nel cast tutti i “big” e le nuove leve più talentuose

Con il cast non ancora annunciato, erano stati venduti già 50mila biglietti per la data di Milano di Marrageddon, il festival rap ideato e diretto da Marracash, tant’è che sono corsi ai ripari aggiungendo una seconda data a Napoli. E sono state tante le richieste di biglietti, che, raggiunto il “sold out” con 84.000 presenze all’Ippodromo Snai La Maura per il debutto milanese del 23 settembre e vicini al pienone anche all’Ippodromo di Agnano a Napoli (30 settembre), è stato dato il permesso alla diretta stream. I due appuntamenti saranno trasmessi live e in esclusiva sul canale Twitch di Amazon Music Italia. Per entrambe le date, lo streaming inizierà alle ore 16:10 e sarà presentato da due host d’eccezione: Homyatol e Panetty. I due streamer, in diretta dal backstage del festival, condivideranno spoiler esclusivi e interviste. La diretta di tutti i set degli artisti che saliranno sul palco di Marrageddon sarà live dalle ore 16:40 e il live streaming sarà disponibile gratuitamente per tutti i fan sul canale Twitch di Amazon Music Italia

Marrageddon è il Festival rap più atteso dell’anno, ideato e diretto da Marracash, il “king del rap” dalle origini siciliane (è nato 44 anni fa a Nicosia, in provincia di Enna), cresciuto nel quartiere Barona di Milano, fresco del successo del suo tour 2022 e della vittoria al Tenco, indice della tenuta di un genere che sempre più sta valicando i confini, con consacrazioni come San Siro (Salmo) o l’Arena di Verona (ancora Marracash). 

La line-up di Milano…

Milano ci saranno tutti i big, dagli storici Salmo e Fabri FibraGué che duetterà con Marracash in Santeria, ai più giovani ShivaPakyKid YugiAnna e Miles. A Napoli i protagonisti saranno invece LazzaGeolierMadameErniaNaytGuè e Marracash che faranno il bis con Santeria

.. e quella di Napoli

«Mi piaceva celebrare finalmente l’hip hop, che ha assunto un posto di rilievo nel panorama musicale italiano e farlo con un festival, che manca da tantissimo», commenta Marracash. «Sarà una cosa immensa, con un palco mastodontico. Il sogno sarebbe renderlo un appuntamento fisso: questo è il primo episodio, speriamo che il travolgente successo lo renda annuale». 

Per quanto riguarda il format del festival, «non sono io con degli ospiti, non sarà il Jova Beach», tiene a precisare il direttore artistico della rassegna. «Ho chiesto ai miei ospiti set corposi e personalizzati, saranno delle performance con tutti gli attributi, differenti per ogni artista». Ai nomi già annunciati, se ne aggiungeranno altri: «Oltre a Madame ci saranno anche altre donne, anche in questo la scena rap ha abbattuto una frontiera». 

Marracash, pseudonimo di Fabio Bartolo Rizzo, il “king del rap”, nato 44 anni fa a Nicosia (En)

Riguardo alle polemiche sulla resa dal vivo del genere, Marra replica che «è vero, il rap soffre in certi contesti, come con la gente seduta, ma è per questo che è importante fare delle performance curate. Spesso si fa l’errore di pensare che il rap dal vivo abbia bisogno di altro, io voglio dimostrare che non c’è bisogno di ibridarlo». 

E per dimostrarlo ha chiamato a raccolta «Fabri e Guè, compagni di viaggio di una vita, un veterano come Salmo, promettenti come Shiva, Paky e Lazza, Madame che è tra le mie preferite. È una scena dove ci si conosce tutti e la mia idea era richiamare tutti quanti». 

Nel festival, Marracash porterà anche alcuni contenuti sociali, come la salute mentale, di cui il rapper si è fatto portavoce. E poi si parlerà di disagio giovanile e di immigrazione. «I giovani migranti sono una forza per il Paese, la seconda generazione è da non sottovalutare, è importante dare loro spazio, non reprimere ma farci i conti in maniera corretta e umana ed empatica», sottolinea. «Anche l’hip hop di seconda generazione è molto interessante, perché esprime una rabbia di strada, reale, che nasce dall’essere ignorati, del tutto diversa da quella dei ragazzini italiani».

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