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L’ultima sfida delle Pussy Riot a Putin

Il gruppo pubblica “Mama Don’t Watch TV”, canzone contro la guerra ucraina, e chiede che il presidente russo venga processato: «Abbiamo un nuovo Hitler al Cremlino». Le tre ragazze ribelli esortano l’Occidente a smettere di acquistare gas e petrolio da Mosca. La leader della band fuggita dal suo Paese travestita da rider

«Mamma, qui non ci sono nazisti, non guardare la tv». L’appello rivolto alla madre da parte di un soldato russo catturato è diventato il ritornello dell’ultima canzone delle Pussy Riot, pubblicata alla Vigilia di Natale, dieci mesi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il gruppo protesta contro la guerra, contro l’appoggio commerciale dell’Occidente a Mosca, poiché mantiene l’acquisto di gas e petrolio, e chiede che il presidente Vladimir Putin sia processato da un tribunale internazionale.

In una dichiarazione, Maria Alyokhina, Olga Borisova, Diana Burkot e Taso Pletner, le tre “cattive ragazze” delle Pussy Riot, descrivono il governo di Putin come un «regime terrorista», e i suoi funzionari, generali e portavoce come «criminali di guerra». Spiegano che dall’inizio del conflitto in Russia ha trionfato la censura militare, vietando di chiamare guerra la guerra e bloccando la pubblicazione di notizie sull’invasione che non siano state precedentemente esaminate dal Cremlino. «Al diavolo, diremo la verità! Questa è la musica della nostra rabbia, indignazione e disaccordo, un grido disperato e di rimprovero contro i burattini assetati di sangue di Putin, guidati da un mostro cannibale», scrivono.

Le Pussy Rio con il volto coperto in una immagine tratta dal video

Dopo aver ricordato come qualsiasi dissidente o oppositore sia stato eliminato, mandandolo in prigione o avvelenandolo, le Pussy Riot chiedono l’embargo dei profitti della Russia dalla vendita di gas e petrolio, il divieto della vendita di armi e munizioni a Mosca, il sequestro dei conti bancari e le proprietà in Occidente di funzionari e oligarchi russi e l’inasprimento delle sanzioni contro di loro. Infine, la richiesta di un tribunale internazionale per un processo a Putin ed a «tutti coloro che sono responsabili del genocidio ucraino». «Abbiamo un nuovo Hitler in Russia», denunciano. E chiedono ai loro compatrioti di non partecipare alla guerra o di non ascoltare la propaganda del governo russo. «Ogni azione contro la guerra è importante», concludono.

Maria Alyokhina, meglio conosciuta come Masha,  leader delle Pussy Riot, lo scorso maggio, parlando dall’Islanda, aveva detto al quotidiano spagnolo El País: «Mi hanno arrestato tre giorni dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina. Ero di nuovo in un campo di lavoro. Quando mi hanno rilasciato, i miei amici o avevano lasciato la Russia o erano in prigione. Qui è sempre tutto così complicato e stupido. Mi hanno preso il passaporto. Sono qui grazie alla solidarietà di altri artisti che mi hanno aiutato a fuggire dalla Russia. Le Pussy Riot esistono per quella solidarietà, con la quale costruiremo qualcosa di più forte delle armi». 

Il finale del video

Da Mosca Alyokhina è fuggita travestita da ragazza delle consegne di cibo. Nell’agosto 2012, le Pussy Riot avevano preso d’assalto la Cattedrale di Cristo Salvatore nella capitale russa indossando passamontagna colorati per chiedere alla Madre di Dio di liberare il mondo da Putin. In seguito a quella performance del 2012, Alyokhina è stata condannata a due anni di carcere per teppismo, la sua condanna più lunga. Fu rilasciata nel dicembre 2013. Alyokhina ha descritto il suo tempo in prigione come un gulag in cui ha svolto lavori forzati «per 12 ore». In seguito è stata arrestata numerose altre volte per il suo attivismo.

Putin non è nessuno. È solo un ragazzo che ha tenuto la presidenza in Russia e ha costruito uno stato totalitario fingendo di essere un nuovo Stalin che combatte i nazisti. Non è pericoloso. Le cose che ha sono pericolose. Bombe atomiche, missili. Ma lui non è nessuno. Non ha fatto altro che rovinare il Paese. In ventidue anni non ha costruito niente. E il resto del mondo lo sa. Lui è un uomo ridicolo

Maria Alyokhina

Nell’intervista al giornale spagnolo sfidò apertamente Putin: «Non mi fa paura. Non è nessuno. È solo un ragazzo che ha tenuto la presidenza in Russia e ha costruito uno stato totalitario fingendo di essere un nuovo Stalin che combatte i nazisti. Non è pericoloso. Le cose che ha sono pericolose. Bombe atomiche, missili. Ma lui non è nessuno. Non ha fatto altro che rovinare il Paese. In ventidue anni non ha costruito niente. E il resto del mondo lo sa. Se trascorri abbastanza tempo in Russia e vedi come funziona dall’interno, ti rendi conto che non c’è niente di più stupido. Ecco perché non hai paura di lui. Nessuno ha più paura, è un uomo ridicolo». 

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