Storia

L’Italdisco è il ritmo dell’estate 2023

La stagione non è ancora finita, ma il brano di The Kolors si avvia a essere incoronato tormentone dell’anno. Per la band campana, in Sicilia per cinque concerti, è la fine di un periodo difficile:«È come una torta Paradiso dopo un paio d’anni di dieta», dice Stash. «Per me il tormentone era l’obiettivo della vita. Lo scrivevo nel libro dei desideri da bambino». Sul podio l’habitué Fedez con “Disco Paradise” e l’outsider Alfa, ventenne genovese che scimmiotta Jovanotti e infrange le regole grammaticali con “Bellissimissima”

«Nella storia della musica leggera non è mai successo che i giovani abbiano cantato e ballato le hit di quarant’anni prima. Forse si deve al fatto che quei ritmi fossero particolarmente ballabili o che, in questo momento, non ci sono alternative…». Così Pino D’Angiò, fra i protagonisti del FestiValle di Agrigento agli inizi di agosto, si meravigliava per il rinnovato interesse nei confronti dell’Italo disco. Non solo per la riscoperta del suo celebre hit Ma quale idea, ma più in generale per le sonorità di alcuni brani dell’estate 2023, fra cui quello di The Kolors, che a quell’epoca fa riferimento sin nel titolo.

L’estate non è ancora finita, ma Italodisco della band campana si avvia a essere incoronato tormentone 2023. È in vetta alle classifiche dei singoli più venduti, più scaricati (oltre 30 milioni di streaming), più ascoltati, più trasmessi nelle radio, più visti con 8,8 milioni di views su YouTube, disco di platino e in top ten in Germania. E Stash, frontman della band, ancora non riesce a credere di aver preceduto habitué del genere come Fedez, Boomdabash, Annalisa scesi in campo con soci in affari importanti per vincere la competizione che negli anni Sessanta si giocava attorno ai jukebox ed oggi su smartphone e in feste di piazza.

«È stupefacente quello che ci sta accadendo!» esclama Antonio “Stash” Fiordispino. «Come se una canzone avesse avuto l’effetto di vent’anni di carriera. Ma nulla accade per caso: se penso a tutto il tempo che abbiamo passato in studio nell’ultimo anno… Non dimentico i momenti in cui sembrava impossibile pensare a quel “numero 1” davanti a The Kolors. Ci sono tanti segnali per cui ci rendiamo conto che la canzone è diventata parte dell’estate italiana, anche dalle molte parodie che circolano in rete. Ci è capitato poco in passato, forse con Pensare male e Cabriolet panorama, ma mai come questa volta siamo entrati sul serio nel quotidiano delle persone».

Di certo non partivano favoriti nella corsa alla hit estiva. Tutt’altro. E anche la loro carriera musicale, da quel 2015, dopo la vittoria ad Amici, ha avuto un andamento ondivago. Con Stash che negli ultimi anni è stato più protagonista tv (come coach proprio del talent che gli ha dato il successo), la band sembrava essere destinata a fare il percorso di tante meteore lanciate dai talent show.

«Non ho mai avuto paura che il personaggio tv mangiasse l’artista. Sono consapevole della forza immane del mezzo televisivo. La stessa Maria De Filippi, che io considero una seconda mamma, mi ha sempre detto che la parte televisiva deve andare di pari passo con quella artistica. L’una non deve essere predominante sull’altra. Sono binari paralleli».

Ora è di nuovo il momento di dare spazio alla musica. Con un lunghissimo tour che giovedì 17 agosto farà un’anteprima siciliana a Cammarata (Ag), per la festa di San Giuseppe e SS. Maria Cacciapensieri, per poi tornare a fine mese per altre quattro date: il 28 agosto al Lido di Noto per il Lunedì di San Corrado, giovedì 31 sul Lungomare di Cefalùsabato 2 settembre a Torrenova (Me) e l’indomani, domenica 3 settembre, a Militello val di Catania.

La nostra storia è stata segnata da momenti forti come Everytime o Pensare Male, ma sicuramente Italodisco è una pietra miliare del nostro percorso. Segna un pre e post. È l’inizio di una nuova pagina dei The Kolors. Dieci anni fa eravamo dei ragazzi, oggi siamo padri di famiglia. C’è una consapevolezza diversa in quello che facciamo e nei risultati che otteniamo, nel saper vivere il momento. 

Stash

«Credo che certe cose accadano quando devono accadere», commenta Stash. «La nostra storia è stata segnata da momenti forti come Everytime o Pensare Male, ma sicuramente Italodisco è una pietra miliare del nostro percorso. Segna un pre e post. È l’inizio di una nuova pagina dei The Kolors. Dieci anni fa eravamo dei ragazzi, oggi siamo padri di famiglia. C’è una consapevolezza diversa in quello che facciamo e nei risultati che otteniamo, nel saper vivere il momento. Si dice che per sentire meglio il sapore del pane devi stare a digiuno un paio di giorni, ecco per noi Italodisco è come una torta Paradiso dopo un paio d’anni di dieta». 

Anche guardare tutti dall’alto in basso della classifica è un gioco divertente: «Ci sfottiamo con i colleghi via whatsapp. Praticamente stiamo affrontando una gara di Formula Uno con una 500», scherza Stash. Un successo, scritto con Davide Petrella («un amico per la penna, oltre che di vita»), forse inaspettato, ma davanti agli occhi di tutti. 

Ma quale è stata la chiave?

«L’essenza, la naturalezza del suono che per noi è un mezzo e non un obiettivo. Evidentemente è arrivato il pezzo, in maniera sincera e senza strategie dal punto di vista del marketing».

The Kolors

È nuovo inizio?

«Non ci sentiamo arrivati. Italodisco è la prima “nuova” canzone. Ora vediamo le altre che abbiamo pronte. Vorrei stare un po’ sulle nuvole, ma basse, per tenere anche i piedi per terra».

Avete in mente anche un ritorno a Sanremo dopo la partecipazione con Frida (mai, mai, mai) nel 2018?

«Vedremo. Si tratta del palco più importante per la musica in Italia e qualsiasi artista pop vorrebbe andarci, chi afferma il contrario o non capisce niente o sta mentendo».

Di tormentoni e di pop si parla anche per le recenti liti (social) tra Paolo Meneguzzi e J-Ax («Marchettaro» ha detto il primo al secondo: «E tu invidioso» ha replicato l’Articolo 31) e poi fra Samuele Bersani e Sfera Ebbasta sull’uso dell’autotune. 

«Ho seguito poco, ma in fondo questo è il “game”, ovvero proprio il gioco. Comunque, il pop è proprio il genere per antonomasia, quello che la gente ascolta perché vuole ascoltarlo, non perché qualcuno impone di ascoltarlo. In ogni caso, per me il tormentone era l’obiettivo della vita. Lo scrivevo nel libro dei desideri da bambino». 

Articolo 31, Annalisa e Fedez

SUL PODIO L’OUTSIDER ALFA

Tra i primi ad essersi buttato nella mischia, Fedez con Disco Paradise, accompagnato da Annalisa e dagli amici di sempre Articolo 31, si ferma al secondo posto. Forse non eguaglierà il successo di Mille (con Orietta Berti e Achille Lauro) di due anni fa, ma di certo sta macinando ascolti su ascolti con le sue sonorità anni Ottanta e un ritornello killer cantato da Annalisa, la cui Bellissima è superata in vendite e superlativi da Bellissimissima di Alfa, l’outsider che non ti aspetti nella sfida tra colossi dei “tormentoni”.

Genovese, classe 2000, Andrea De Filippi, diventato Alfa per non farsi riconoscere dai compagni quando metteva i brani su YouTube, è sul podio guadagnandosi un disco di platino, Scimmiottando il Jovanotti di Sono un ragazzo fortunato e si rivolge ai suoi coetanei della Generazione Z: «Siamo una generazione fragile e irrisolta, abbiamo i nostri valori, come l’ecologia o l’amore uguale, ma non siamo collegati con la politica. Credo però che abbiamo una spinta verso il miglioramento».

Nel frattempo, si prepara ad andare a Sanremo, dove avrebbe dovuto debuttare lo scorso anno, ma per motivi di salute fu costretto a rinunciare. «Sicuramente non riproverò Sanremo Giovani e non voglio far parte di strategie. Ma ovviamente il Festival è un sogno, anche perché lo guardavo con i miei nonni».

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