Interviste

Le “Nouvelles Aventures” dei Calibro 35

La band chiude in bellezza sabato 30 settembre il Mercurio Festival di Palermo presentando il suo nuovo album
«Dopo un po’ di anni dedicati alle le colonne sonore, siamo tornati a suonare la “musica di Calibro”»
Un mix unico di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematografica ad ampio spettro

Sono stati perfino modesti a scegliersi il nome, i Calibro 35: il loro calibro musicale è molto di più, forse neppure misurabile, per la vastissima cultura e il talento unico nel suonare, nei dischi e sul palco. Le colonne sonore sono nel loro Dna. I Calibro 35 hanno risuonato ormai quasi tutto il cinema italiano: Riz Ortolani, Armando Trovajoli, Gianni Ferrio, Stelvio Cipriani, Franco Micalizzi, Piero Umiliani, Piero Piccioni. Sono tornati al loro motore primario, il compositore che li fece incontrare, Ennio Morricone del quale, trovandosi la prima volta con gli strumenti, suonarono Trafelato dal film del 1971 Giornata nera per l’ariete, come fosse l’alfabeto da condividere per fare musica. 

A Morricone hanno dedicato due album, Scacco al Maestro volume 1 e 2, seguiti dal Calibro 35 Plays Morricone e dalla colonna sonora per la fiction Blanca. Adesso con Nouvelles Aventures, il nuovo album che presenteranno al Mercurio Festival di Palermo, tornano a realizzare «la musica di Calibro»: un mix unico di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematografica ad ampio spettro, con cui il pubblico ha imparato a conoscerli in questi quindici anni di carriera.

«Dopo un paio di anni intensi e stimolanti avevamo un grande desiderio di fare nuova musica ispirata», dicono Tommaso Colliva, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli. «Per farlo siamo usciti di casa e ci siamo chiusi nella splendida capsula spazio-temporale che è l’Auditorium Novecento studio di Napoli. Il risultato è una serie di viaggi musicali in cui abbiamo concentrato tutte le nostre esperienze artistiche e umane. Come nei viaggi immaginari e straordinari di Verne, abbiamo esplorato luoghi lontani dove non eravamo mai stati prima. Ci è poi capitato di ritornare su lidi più familiari e di scoprirli con occhi nuovi senza rendercene conto. Abbiamo preso in prestito il titolo Nouvelles Aventures da György Ligeti, proprio perché dopo quindici anni di costruzione di noi stessi, siamo pronti per nuove avventure».

La città di Napoli ha avuto un ruolo in questo album?

«Anche la città è finita dentro il disco. Non a livello sonoro, ma di ispirazione. Abbiamo resistito al processo di appropriazione culturale. c’è stato un momento, essendo molto fan della musica napoletana e di band come i Napoli Centrale, di fare un tributo a quel mondo. Ma poi ci siamo detti: perché mai dovremmo farlo? C’è chi già lo fa benissimo, penso ai Nu Genea. E noi quell’amore lo abbiamo già fatto nostro, non c’è bisogno di calcarlo. Più che la città e la sua musica, sul disco ha avuto influenza fortissima lo spazio in cui abbiamo lavorato, l’Auditorium Novecento, lo studio di registrazione più antico d’Italia. Un certo sound poteva solo nascere lì».

Nel 2008 iniziaste per gioco, oggi siete una band stimata e apprezzata anche all’estero.

«Ci piaceva l’idea di riproporre le colonne sonore di un certo filone del cinema italiano, il cosiddetto “poliziottesco”, quello di film come Italia a mano armata o Milano calibro 9, spesso scritte da grandissimi come Morricone, Bacalov, Micalizzi. Ma certo non pensavamo a questo successo».

Col tempo siete passati da musiche altrui alle vostre.

«Però le nostre non sono mai state cover, ma reinterpretazioni. Lei direbbe che un pianista che suona Chopin fa una cover? Potevamo continuare a suonare musiche altrui, ma sarebbe stato troppo facile. Però non siamo neanche chiusi in una torre d’avorio, ci chiediamo sempre se siamo comprensibili, miriamo sempre al bilanciamento tra i gusti del pubblico e i nostri».

Ed i vostri gusti quali sono?

«I più vari, dato che ognuno di noi ha un background diverso, dall’hip hop al funk alla formazione accademica. Ma tutto si mischia molto tranquillamente, discutiamo e troviamo sempre il modo di fare musica che piaccia a tutti noi. E per fortuna anche a chi ci segue».

I Calibro 35 con il loro Nouvelles Aventures chiuderanno in bellezza la quinta edizione del Mercurio Festival sabato 30 settembre alle ore 22:30, allo Spazio Averna. Ad aprire il concerto, la band palermitana dei Santamarea, vincitori del Premio Musicultura 2023, ed il bluesinger emiliano Stefano Barigazzi.

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