Storia

Le notti berlinesi di un cowboy bretone fra Iggy Pop e Nick Cave

La rivelazione James Eleganz, rocker dall’anima errante, che ha costruito insieme con il batterista dei Bad Seeds l’album “Hotel Augusta” come un giro notturno nella città in cui Bowie e l’“Iguana del rock” registrarono i loro capolavori

Rocker dall’anima errante. A Dinard (Ille-et-Vilaine), Bretagna, dove è nato, Yann Chéhu ricorda i numerosi paesi attraversati quando era libraio. Un lavoro che non gli piaceva. Si sentiva fuori posto. Voleva la musica, il palcoscenico, riscoprendo le emozioni vissute da bambino quando suonava con i suoi compagni di liceo. 

Una sera, nella vicina Vieilles Charrues, c’era Iggy Pop in concerto sulla piazza principale. È l’idolo di Yann e il ragazzo bretone sa che è abitudine dell’“Iguana del rock” quella di portare qualcuno del pubblico sul palco a cantare al suo fianco. Sarà lui. Taglia veloce la folla: «Il pubblico si è spostato da parte sul mio cammino, ero così sicuro di me stesso. La guardia di sicurezza mi ha catturato, ma alla fine mi ha lasciato salire», ricorda. Un’esperienza unica. Dalla quale Yann ne uscirà profondamente cambiato.

Da quella sera indosserà il cappellino di Mister Eleganz, cominciando a viaggiare come cantante dei Success, gruppo electro rock: «Con i Success sono stati 400 concerti in una trentina di Paesi, fino al 2017…». Nel 2019 decide di dedicarsi a un genere più folk e di intraprendere la carriera di solista senza Mister ma come James Eleganz. Quindi parte per la California e lì, nel deserto di Joshua Tree, reso famoso da un album degli U2, registra il suo primo album, The Only One. Sembra un viaggio errante, insolito, sia fisico che introspettivo. Di forte intensità.

Ottobre 2020. È tempo per il secondo album. James Eleganz ha scelto un amico, Larry Mullins, alias Toby Dammit, ex musicista di Iggy Pop e attuale batterista dei Bad Seeds di Nick Cave, per accompagnare le sue melodie. Larry, però, è “prigioniero” della pandemia a Berlino e non può rientrare negli Stati Uniti. Ed è all’ombra della Porta di Brandeburgo che si trasferiscono il cantante bretone e una sfilza di famosi musicisti europei. Tra questi, il bassista Bertrand Burgalat, Geoffrey Burton, chitarrista di Iggy Pop, e Alain Bashung. «Siamo rimasti a Berlino, con Larry, per gli arrangiamenti», ricorda Yann Chéhu. «È stato davvero speciale, vivevamo come reclusi. Eravamo gli unici ospiti dell’hotel…». L’Hotel Augusta. Che darà il nome all’album. «Il disco avrebbe dovuto chiamarsi Night Thoughts, ma ho pensato che Hotel Augusta suonasse molto meglio».

Berlino non ha influenzato soltanto il titolo, ma tutta la musica dell’album. Hotel Augusta è costruito come un giro notturno in una Berlino da sogno. Cosa resta della città in cui David Bowie e Iggy Pop registrarono i loro capolavori? Si è chiesto James Eleganz riportando in vita la trama elettrica e inquietante della città. «Ovviamente, c’è un mondo immaginario intorno a Bowie e Iggy, ma le tracce non sono state scritte per quello. La sfida era quella di dare un suono più urbano, più europeo a quello che avevo scritto. Ci sono molte più tastiere, sintetizzatori, in questo album», spiega l’artista bretone.

Non è facile descrivere la musica di questo album. È sorprendente. Fin dall’inizio della collaborazione, la tavolozza era molto ampia: James Eleganz immaginava di fare «qualcosa come Television, più punk nerd», mentre Larry Mullins riconosceva nella struttura delle sue canzoni l’influenza della musica country… La gamma di suoni e le referenze sono ancora più ampie: Iggy Pop, Nick Cave, Television, Roxy Music, country, Berlino, California. E la voce di James Eleganz, dal tono profondo e pacato, dalle melodie semplici e orecchiabili, nello stile di Elvis, che talvolta può richiamare Nick Cave, altre Brian Ferry.

Nei testi James evoca i grandi miti dell’America e del rock’n’roll: Los Angeles e il suo eterno set cinematografico, le storie d’amore di Sid e Nancy che mescolano fama e relazioni amorose fallite su uno sfondo di alcol, droghe e suicidio (Kindness In Me), ma anche la cultura pop, la strada, la vita di un musicista errante, chitarra alla mano, riluttante a lasciare la persona amata (Precious Love).

L’album, la cui uscita è stata rinviata più volte a causa della pandemia, è uscito questo mese nel silenzio. «L’aver registrato questo album in Europa cambierà la situazione?», si preoccupa Yann. «Il suono è più duro, più urbano di quanto sarebbe stato dall’altra parte dell’Atlantico. È in Sud America e negli Stati Uniti che sono più ascoltato». Ma sarebbe il caso che anche l’Europa prestasse orecchio a questo artista di grande talento.

Una rivelazione.

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