Forse non tutti sanno che la città dell’Ohio sulle sponde del lago Erie è la patria del rock. Non a caso ospita la Rock & Roll Hall of Fame. Non c’è un motivo particolare: il legame di Cleveland con il rock and roll non ruota attorno a un determinato evento o ad una persona. È un insieme di avvenimenti storici
Forse non tutti lo sanno, ma è Cleveland la patria del rock and roll. E, non caso, proprio in questa grande città industriale dell’Ohio, sulle sponde del lago Erie, si trova la Rock & Roll Hall of Fame. Non c’è un motivo particolare: il legame di Cleveland con il rock and roll non ruota attorno a un determinato evento o ad una persona. È un insieme di avvenimenti storici che, tuttavia, non sono accaduti per caso. Dopotutto, questa è Cleveland. Proprio come il rock and roll, una città che punta sulla libertà, sull’individualità e sul fare le cose a modo loro.
Molti sostengono che il momento decisivo che ha reso Cleveland il luogo di nascita del rock sia cominciato nei primi anni Cinquanta, con l’aiuto del disc jockey radiofonico Alan Freed. Il suo programma radiofonico su WJW a Cleveland stava guadagnando popolarità grazie al tipo di musica che suonava per un pubblico prevalentemente bianco. L’esperienza musicale negli Stati Uniti è stata divisa in due, in base alla razza. Il pubblico bianco ascoltava artisti del calibro di Frank Sinatra e Dean Martin, mentre il pubblico afroamericano ascoltava rhythm and blues.
Alan Freed divenne grande amico di Leo Mintz, proprietario del negozio di dischi Record Rendezvous che stava facendo scalpore come uno dei pochi posti in cui i bianchi potevano ascoltare e acquistare rhythm and blues. Mintz convinse Freed a suonare questa musica nel suo programma radiofonico, ma cambiarono il nome del genere in un termine preso in prestito da vecchi brani blues – rock and roll – che in realtà era un termine usato per indicare la fornicazione.
I risultati furono sorprendenti. Il pubblico, in particolare gli adolescenti bianchi, cominciò a prendere confidenza con un nuovo suono che i loro genitori e nonni spesso non approvavano. E così iniziò il fedele matrimonio della musica rock con lo spirito di ribellione.
Il 21 marzo 1952, Freed ospitò il primo concerto rock and roll al mondo – The Moondog Coronation Ball – a Cleveland. Lo spettacolo, per il quale furono venduti oltre 10mila biglietti, troppi per la capienza del locale, provocò un trabocco di folla con lo sfondamento delle porte e la presa d’assalto dell’arena, scatenando una rivolta su vasta scala e… la prima cancellazione di un concerto rock and roll. La musica rock cominciava a fare notizia in tutto il Paese e ci fu uno strascico di polemiche.
Tre anni dopo la catastrofe del Moondog Coronation Ball, uno dei musicisti più leggendari del rock and roll arrivò a Cleveland: Elvis Presley. A quel tempo, era un rocker emergente, responsabile dello svenimento delle ragazze adolescenti con i suoi fianchi ondeggianti e il ciuffo unto di brillantina. Grazie al dj locale Bill Randle, Elvis suonò il suo primo concerto al di sopra della linea Mason-Dixon alla Brooklyn High School di Cleveland.
Undici anni più tardi, furono i Beatles a suonare nell’iconica Public Hall di Cleveland. Era il 1966. Il concerto, attesissimo, vide la folla sciamare sul palco diverse volte, portando la polizia a ritardare lo spettacolo più volte. E, alla fine, per moti di sicurezza, l’esecuzione fu accorciata. L’anno successivo, ai Beatles fu vietato di suonare di nuovo a Cleveland.
Dal 1973 al 1986, a Cleveland si è verificato un fenomeno rock and roll influenzato dalla stazione radio FM locale WMMS. Per quasi un decennio, i dj di WMMS come Kid Leo e altri hanno raggiunto lo status di rockstar programmando musicisti emergenti e bravi. In linea con questa filosofia, l’emittente radiofonica ha fatto da trampolino di lancio per le carriere di artisti come Rush, Bruce Springsteen, David Bowie e Fleetwood Mac, solo per citarne alcuni.
La stazione radio ormai nota a livello nazionale trasmetteva eventi dal vivo chiamati “Coffee Break Concerts”. Concerti gratuiti diurni diventati leggendari negli anni Settanta e Ottanta a Cleveland e spesso hanno messo in luce nuovi musicisti come Lou Reed, Peter Frampton, John Mellencamp e Kenny Loggins. Si può dire con certezza che gran parte del suono rock tradizionale associato agli anni Settanta e Ottanta ha avuto inizio proprio a Cleveland grazie a WMMS.
Non deve quindi meravigliare se Cleveland sia la sede della Rock & Roll Hall of Fame, dove sono conservati la chitarra di Freddie King, con la ruggine del suo sudore sulle corde, e il mocassino di Michael Jackson.
Dal 1990 la storia della città dell’Ohio ha imboccato la parabola discendente, culturalmente, economicamente e demograficamente. Cleveland è diventata una Detroit ante litteram. È stato il teatro del più devastante fallimento municipale dalla Grande depressione. Il sogno americano della classe operaia si è trasformato in un incubo a causa della delocalizzazione e dei mercati aperti. Nel 1990 Cleveland aveva oltre 500mila abitanti, oggi ne ha 390 mila. Columbus, la capitale dello Stato, ha fatto il percorso inverso.