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Las Vegas, gli U2 in un teatro avveniristico

Confermato il “residency show”, al quale non parteciperà Larry Mullen Jr. reduce da un intervento alla schiena. Lo spettacolo sarà basato sull’album “Achtung baby” e sul rivoluzionario “Zoo Tv Tour”. «Non suoniamo dal vivo dal dicembre 2019, dobbiamo tornare sul palco e rivedere i volti dei nostri fan», annuncia la band. Il trailer. Il fenomeno del “residency show”, comodo e redditizio per rockstar ultrasessantenni. La location, la Madison Squadre Garden Sphere, è un nuovo media e una piattaforma multisensoriale: vi sveliamo i segreti

Las Vegas è stato il punto di partenza del Pop-Mart tour, nel 1997. Gli U2 si precipitarono in quelle date senza una scaletta ben definita e con la strana idea di parodiare il capitalismo mentre sfrecciavano su jet privati e guadagnavano milioni. Un mastodontico allestimento per grandi stadi che cercava di prendersi gioco della società dei consumi senza rendersi conto che, in realtà, la glorificava. Introdussero un gigantesco limone meccanico che non funzionava molto bene: la band rimase intrappolata all’interno in più di un’occasione. Per la prima volta da anni, alcuni concerti non si riempirono. Fu uno dei punti più bassi della loro carriera, ma il successivo recupero ci ricorda che avevano superato difficoltà scoraggianti in precedenza.

Sin City, la “città del vizio”, potrebbe adesso essere il punto di arrivo di una carriera sfolgorante e l’esilio dorato per quei quattro irlandesi che ebbero l’ardire di sfidarla e che, da quella battaglia di luci ed effetti speciali, uscirono con le ossa un po’ rotte. Come accadde per Elvis Presley, per Elton John, Celine Dion, Sting e tante altre popstar, Las Vegas diventa la residenza degli U2, un’opportunità per reinventarsi come icone viventi sullo stile dei Rolling Stones. Nel momento in cui la loro carriera sembra aver raggiunto la parola fine, è forse il modo migliore per salutare i propri fan.

Il trailer e l’annuncio

Come già avevamo annunciato lo scorso luglio gli U2 in autunno inaugureranno la Madison Squadre Garden Sphere di Las Vegas, arena che può vantare una capienza fino a 20.000 persone. La serie di concerti è stata battezzata U2:UV Achtung Baby Live At The Sphere e vedrà come protagonisti Bono, The Edge ed Adam Clayton. Larry Mullen Jr. invece dovrà riprendersi dall’intervento alla schiena ed al suo posto alla batteria sarà Bram van den Berg.

«Affrontiamo lo Sphere senza il nostro compagno di band alla batteria, ma Larry si è unito a noi nel dare il benvenuto a Bram van den Berg, che è una forza. Lo spettacolo allo Sphere è in lavorazione da molto tempo. Non vogliamo deludere la gente, tanto meno il nostro pubblico che è sempre stato il quinto membro della band», ha annunciato il quartetto di Dublino attraverso un comunicato. «Gli U2 non suonano dal vivo dal dicembre 2019, dobbiamo tornare sul palco e rivedere i volti dei nostri fan. E che straordinario palco stanno costruendo per noi là nel deserto… Siamo la band giusta, Achtung baby è l’album giusto e lo Sphere il luogo giusto per portare l’esperienza musicale dal vivo a un livello superiore…».

Gli U2 con il batterista Bram van den Berg (in basso a sinistra) che sostituirà Larry Mullen jr

Achtung Baby è il settimo album in studio degli U2. Venne pubblicato il 18 novembre 1991 ed è il disco che ha riportato la band irlandese in Europa dopo i dischi “americani” The Joshua Tree e Rattle and Hum. Il tour che seguì l’album, lo ZooTV Tour, caratterizzato da enormi schermi e strutture all’avanguardia, segnò una svolta nella liturgia dello showbusiness, ponendosi come punto di riferimento nella storia dello spettacolo e della cultura.

Il prossimo 17 marzo gli U2 pubblicheranno Songs of surrender, l’album di canzoni “ri-registrate e ri-immaginate”. Per la stessa data, giorno di San Patrizio, patrono d’Irlanda, la band ha confermato l’arrivo in streaming di un documentario intitolato Bono & The Edge: A Sort of Homecoming con la partecipazione di David Letterman che sarà disponibile su Disney+.

Lo ZOO TV TOUR rappresenta quello che “Citizen Kane” (“Quarto Potere”), il film di Orson Welles, fu per il cinema, o “Thriller”, il clip diretto da John Landis per Michael Jackson, per i video musicali, o “1984” di Orwell per la letteratura. Ma “Zoo Tv Tour” non è l’evocazione della tv come incubo orwelliano, né celebra il Grande Fratello, bensì la Grande Confusione delle nostre vite, immerse fino al collo in un flusso insensato e disordinato di idee, pensieri, immagini e parole. Il villaggio globale degli U2 rappresenta l’Europa del dopo-Muro. quel nuovo e ancora incerto mondo svegliatosi d’un tratto dall’incubo atomico e con all’orizzonte un futuro di pace e di benessere. La guerra del Golfo, la polverizzazione dell’Est, la tragedia della ex Jugoslavia, la recessione avrebbero ben presto mostrato un ‘altra realtà. Gli U2 denunciano queste contraddizioni, mostrano tutte le oscenità di questa società senza ideali all’alba del nuovo secolo, arrivano fino alla fine del mondo, giocando con estrema lucidità ma anche con ironia con tutti i mezzi che questo secolo ha prodotto. Allo stesso tempo avanguardia e classicità, visionari e realisti, portano all’estremo le possibilità multimediali del rock. Lo”zapping”, il telecomando usato da Bono durante gran parte del concerto, diventa un’arma contro il Grande Fratello. Diventa uno strumento per combattere l’unica idea veramente rassicurante, quella per cui la Storia avrebbe un principio e una fine, oltre  che un senso. L’era dello zapping, ovvero la fine della filosofia della Stona. Al posto di Hegel, le infinite possibilità della poetica di Queneau. Così, come ha dedotto Bernard- Henry Lévy, gli U2 realizzano quel sogno inseguito dalle generazioni degli anni Sessanta, l’immaginazione finalmente può prendere il potere.

Il fenomeno del “residency show”

Sin dai tempi di Elvis Presley e Frank Sinatra, Las Vegas ospita i cosiddetti “residency show”: una serie di concerti molto simili a quelli che solitamente si portano in tour, tenuti però nello stesso locale. I grandi teatri all’interno dei colossali hotel a tema della città del gioco garantiscono agli artisti tutte le comodità e le tecnologie per mettere in scena spettacoli del tutto simili a quelli che si possono realizzare nelle arene o nei palasport. E la MSG Sphere è il luogo più all’avanguardia che attualmente domina lo skyline di Las Vegas, adatta per un concerto complesso e spettacolare come quello degli U2.

«La bellezza dello Sphere non è solo la tecnologia innovativa che lo renderà così unico, con il sistema audio più avanzato al mondo, integrato in una struttura progettata con la qualità del suono come priorità, sono le possibilità che offre intorno all’esperienza immersiva in paesaggi reali e immaginari», ha spiegato The Edge. «In breve, è una tela di dimensioni e risoluzione dell’immagine senza precedenti e un’opportunità irripetibile. Ci abbiamo pensato tutti e abbiamo deciso che saremmo stati pazzi a non accettare l’invito».

Che straordinario palco stanno costruendo per noi là nel deserto… Siamo la band giusta, Achtung baby è l’album giusto e lo Sphere il luogo giusto per portare l’esperienza musicale dal vivo a un livello superiore… La bellezza dello Sphere non è solo la tecnologia innovativa che lo renderà così unico, con il sistema audio più avanzato al mondo, integrato in una struttura progettata con la qualità del suono come priorità; è anche il possibilità intorno all’esperienza immersiva in paesaggi reali e immaginari

The Edge
The Edge

I “residency show” evitano ai musicisti lo stress dei continui spostamenti da una città all’altra e l’avanzare dell’età per molti protagonisti della musica pone delicati problemi nella pianificazione delle attività. Per artisti come Elton John (75 anni), U2 (tutti oltre i sessant’anni), Rolling Stones (con Jagger e Richards prossimi agli ottant’anni), Ozzy Osbourne (fermato da problemi alla schiena), evitare i viaggi può rappresentare una soluzione.

Il “residency show” comporta una riduzione di spese, perché trasforma lo sforzo da itinerante a stanziale, abbattendo i costi logistici. Las Vegas, inoltre, è garanzia di cospicui guadagni. Celine Dion ha battuto i record con le sue due residenze, vendendo più di 4,5 milioni di biglietti e incassando 681 milioni di dollari (665 milioni di euro) nella vendita dei biglietti tra il 2003 e il 2019. Elton John, con il suo Red Piano e gli show-residency di Million Dollar Piano (dal nome appropriato) ha incassato 330 milioni di dollari. 

Lo Sphere rivoluziona il concetto di teatro

«Questa sfera è davvero un nuovo media e una piattaforma multisensoriale per gli artisti di domani». È questa la definizione con cui i proprietari del nuovo Madison Squadre Garden Sphere di Las Vegas (una partnership tra la MSG Company e la Las Vegas Sands Corporation che gestisce più di un casinò lungo la Strip) raccontano la loro nuova e incredibile arena per la musica e l’intrattenimento che cambierà per sempre il modo di definire un teatro. Ha la forma di una sfera alta 111 metri e larga 157 nel suo punto più largo alla base. La sola cupola pesa 13.000 tonnellate e ha una superficie di 20.500 metri quadri quadrati sotto i quali si contano 17.500 poltroncine.

Qual è la differenza tra la Sphere e i più grandi teatri oggi esistenti? All’interno di questa nuova arena ci sarà – tra le altre cose – lo schermo ad alta risoluzione più grande del mondo da oltre 16.000 metri quadri (un campo di calcio e mezzo) che sarà posizionato dietro e sopra il palco fin sul soffitto e avrà una risoluzione 100 volte superiore al miglior televisore sul mercato (19.000 per 13.500 pixel). Il pubblico, che quindi si troverà solo su un lato del palcoscenico, sarà così avvolto in una esperienza immersiva unica e qualunque poltroncina avrà una visione perfetta dello stage: questa è la ragione per cui qui verranno ospitati grandi concerti, grandi show ma nessun evento sportivo, se non gli incontri di boxe.

Una sfera alta 111 metri e larga 157 nel suo punto più largo alla base. La sola cupola pesa 13.000 tonnellate e ha una superficie di 20.500 metri quadri quadrati sotto i quali si contano 17.500 poltroncine

Un sistema audio avanzato raggiungerà ogni poltrona, grazie a particolari tecnologie wireless – la cosiddetta “beamforming” (che invia il sound direttamente a una posizione specifica invece di diffonderlo su amplificatori sparsi in un luogo) – con 157.000 altoparlanti ultra-direzionali in grado di portare diversi tipi di suono nello stesso momento al ritmo di 25 megabite al secondo per ognuno dei posti a sedere. Non bastasse, The Sphere pomperà i bassi attraverso le assi del pavimento davanti al palcoscenico e presenterà anche un sistema aptico a infrasuoni che consentirà potenzialmente al pubblico di sentire, vedere e toccare il suono attraverso oggetti virtuali 3D e ologrammi. Tutte le poltrone saranno anche dotate di un sistema wi-fi ad altissima velocità, in modo tale che sia possibile postare video e foto degli eventi senza problemi.

Le pareti esterne sono un vero e proprio schermo che consentirà di visualizzare immagini e video personalizzati per ogni evento in programma. Un sistema di telecamere situato all’interno sarà anche in grado di trasmettere sul guscio esterno della cupola, consentendo a chi sta fuori di vedere quanto succede dentro. Un ulteriore sistema di telecamere installato in giro per la città nei dintorni della Sphere sarà in grado di proiettare una serie di immagini e video direttamente sulla cupola tali che la faranno scomparire alla vista dei presenti.

Appena terminata la costruzione della Sphere di Las Vegas, la gru verrà imbarcata in direzione Stratford, nell’East London, dove è prevista la costruzione di una seconda sfera identica che darà modo al pubblico inglese ed europeo di farne esperienza.

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