Le scaramucce fra Berlusconi e Meloni su Zelensky? Bazzecole a confronto con gli scambi di artiglieria fra ex compagni di avventura come David Gilmour e Roger Waters. Il secondo si schiera clamorosamente con la Russia, e la moglie del chitarrista lo accusa di essere «antisemita fino in fondo» e «apologista di Putin». Storia di una lite che dura da quarant’anni
Le divisioni sulla guerra in Ucraina all’interno della maggioranza di governo, tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e la premier Giorgia Meloni, sono bazzecole a confronto con gli scambi di artiglieria fra ex compagni di avventura come David Gilmour e Roger Waters, le due anime dei Pink Floyd.
Questa volta a sparare per prima è stata Polly Simpson, moglie del chitarrista David Gilmour e occasionale paroliere dei Pink Floyd. In un tweet che inizia accusando Waters di essere «antisemita fino in fondo» e «apologista di Putin», lo ritrae come «un megalomane bugiardo, ladro, ipocrita, evasore fiscale,ccantante che sincronizza le labbra con il playback, misogino e invidioso». Accuse pesanti, ratificate dal marito: «Sono tutte vere e dimostrabili». Waters risponde minacciando di denunciarli per diffamazione in tribunale.
È l’ultimo episodio di un conflitto iniziato nel 1984, quando Roger Waters annunciò che avrebbe lasciato il gruppo. Ormai aveva acquisito una posizione dominante con dischi autobiografici come The Wall (1979), e questo lo convinse ad abbandonare. Per lui, questa decisione significava automaticamente la fine dei Pink Floyd. Invece, con sua sorpresa, gli altri due membri ufficiali, Gilmour e il batterista Nick Mason, decisero di continuare, riportando anche il tastierista Rick Wright, che Waters aveva buttato fuori.
“Purtroppo @rogerwaters sei antisemita fino al midollo. Anche un apologeta di Putin e un bugiardo, ladro, ipocrita, evasore fiscale, cantante che sincronizza le labbra con il playback, misogino, malato di invidia, megalomane. Basta con le tue sciocchezze”
Nei quasi quarant’anni successivi, le ostilità hanno imperversato attraverso avvocati e media, con discussioni bizantine come il sesso del maiale gonfiabile sulla copertina di Animals(1977): poiché era stata una sua idea, Waters voleva vietarne l’uso nel tour della nuova versione dei Pink Floyd, che reagirono aggiungendo i genitali a quella che in origine era una femmina. È vero anche che ci sono stati momenti di disgelo, come la ricomparsa della formazione classica nel 2005, ad Hyde Park di Londra, in occasione del Live8, il festival organizzato da Bob Geldof che si è svolto in tre continenti a favore della cancellazione del debito dei Paesi poveri, e in un paio di occasioni successive, Gilmour ha suonato brevemente al fianco di Waters, ma sono stati miraggi.
La ferita causata dalla separazione non si è mai rimarginata. Ogni tanto, si riapre per sciocchezze. Nel 2006, il chitarrista annunciò pubblicamente che i Pink Floyd avevano cessato di esistere, dopo aver rifiutato somme mostruose – 150 milioni di dollari (140 milioni di euro) solo per una serie di concerti negli Stati Uniti – per non andare in tour con Waters. Ha scoperto troppo tardi il potere di controllare un marchio: le incisioni storiche del gruppo continuano ad essere una miniera d’oro, con riedizioni sempre più spettacolari.
Nel frattempo, il profilo politico di Waters è diventato sempre più nitido. Sostiene attivamente il movimento BDS, che chiede il boicottaggio, il blocco degli investimenti e le sanzioni per lo Stato di Israele in attesa della risoluzione della questione palestinese, che descrive alternativamente come «genocidio» e «apartheid». Dichiara che Pechino ha il diritto di invadere Taiwan: «La Cina rispetta i diritti umani più degli Stati Uniti e ha il sostegno della comunità internazionale».
Ma la posizione più scioccante è quella che ha assunto nei confronti della guerra in Ucraina. Quando in febbraio è scattata l’invasione, Waters ha definito Putin un «gangster», per poi cambiare completamente atteggiamento e fare sue tutte le argomentazioni russe. Ritiene che l’azione del Cremlino sia la legittima risposta alle crescenti provocazioni della Nato e che, al di là delle considerazioni geopolitiche, sia moralmente giustificata dalla repressione della popolazione di lingua russa e dall’abbondanza di nazisti a Kiev. Aggiungendo che Putin non ha mai occupato il territorio di qualcun altro e che né la Crimea né la Cecenia sono nel suo radar.
In una recente intervista al Berliner Zeitung, Waters fa considerazioni come: «Il motivo più importante per la fornitura di armi all’Ucraina è senza dubbio il vantaggio per l’industria delle armi. E mi chiedo: Putin è un gangster più grande di Joe Biden e di tutti i politici americani dalla Seconda guerra mondiale? Non sono sicuro. Putin non ha invaso il Vietnam o l’Iraq, vero?». E, a proposito dell’invasione dell’Ucraina, spiega che è necessario lottare contro il «nazismo» in quel Paese. E aggiunge: «L’origine della parola “Ucraina” non è la parola russa che significa “terra di confine”? Ha fatto parte della Russia e dell’Unione Sovietica per molto tempo. È una storia difficile. Durante la Seconda guerra mondiale, credo che gran parte della popolazione dell’Ucraina occidentale abbia deciso di collaborare con i nazisti. Hanno ucciso ebrei, rom, comunisti e chiunque il Terzo Reich volesse morto».
L’artista spiega che il suo cambio di posizione è dovuto alle informazioni fornite da un podcast cipriota, e denuncia di essere stato insultato quando i suoi ex compagni di band hanno resuscitato il nome dei Pink Floyd per campionare il cantante ucraino Andriy Khlyvnyuk nella canzone Hey, Hey, Rise Up!, destinando i profitti a un’organizzazione di beneficenza. Secondo lui, fare riferimento alla canzone patriottica ucraina cantata da Khlyvnyuk è un invito a prolungare la guerra.
Per queste posizioni Waters ora deve affrontare alcuni veti – ad esempio, non può esibirsi in Polonia e in Germania (Francoforte ha cancellato il concerto che avrebbe dovuto tenere il 28 maggio) – ma in primavera apparirà a Bologna e Milano con il tour This Is Not A Drill. Si è rassegnato a vivere nel suo passato: dopo aver fatto esplodere The Wall, tornerà al celebre Dark Side Of The Moon, che ha ri-registrato con inserimenti che promettono di chiarire i suoi postulati politici (e, guarda caso, eliminare «gli orribili assoli di chitarra» del suo vecchio socio).
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