A quattro anni dal suo ultimo live e a nove mesi dal parto, la star delle Barbados è tornata sul palco mostrandosi nuovamente incinta. Uno show basato sul carisma e sulla personalità, con movimenti ridotti e una scaletta limitata dai tredici minuti di tempo

Se fino a sabato milioni di italiani sono rimasti incollati davanti al televisore per assistere al Festival di Sanremo, domenica 12 febbraio è stata l’America a fermarsi per sedersi sul divano e, birra e popcorn, fissare il piccolo schermo per l’appuntamento sportivo più importante dell’anno negli Usa: la notte del Super Bowl, che ha visto il trionfo del Kansas City Chiefs sulle Aquile di Philadelphia nell’edizione numero 57 svoltasi nello State Farm Stadium di Glendale, città nella periferia di Phoenix, Arizona.
A noi interessa poco il fatto sportivo, anche perché il football americano ha regole complicate. C’è, però, un momento di questa grande sagra americana che attrae tutti gli appassionati di musica ed è lo show che intrattiene il pubblico durante l’intervallo, affidato ogni anno a una grande star. Questa volta la curiosità era doppia, perché quattro anni dopo la sua ultima esibizione dal vivo ed a sette dal suo ultimo album in studio, tornava sul palco Rihanna. La superstar mondiale, nominata all’Oscar per la colonna sonora di Black Panther: Wakanda Forever, nella conferenza stampa di presentazione, aveva espresso l’entusiasmo per il suo ritorno sul palco nove mesi dopo aver dato alla luce suo figlio. Ma non aveva annunciato l’altra sorpresa: quella di essere nuovamente incinta.

Quindi ha sorpreso tutti quando la cantante delle Barbados, apparsa vestita di rosso opportunamente audace, ha comandato un palco galleggiante appollaiato spaventosamente in alto sopra il campo, lanciando Bitch Better Have My Money, e con un movimento della mano sulla pancia ha fatto notare la sua seconda gravidanza appena nove mesi dopo la nascita di suo figlio.
Il suo spettacolo ha confermato la sua reputazione di interprete disinvolta e cool: nessun ospite musicale, poca fatica. A volte stava mezzo passo dietro al suo esercito di ballerini vestiti di bianco. Ha fluttuato, in certi punti letteralmente (e apparentemente senza paura dell’altezza), al di sopra delle aspettative di un concerto tutto gas e senza freni, con un distacco che potrebbe essere letto come un ammirevole autocontrollo o come una noia frustrante.
Il che non ha molta importanza: Rihanna è un’artista che comprende il potere della sua presenza, sia in termini di carisma (il suo incedere sul palco conta come intrattenimento a sé stante) sia come promozione alla sua attività imprenditoriale’ (a un certo punto ha tirato fuori un portacipria, trasformando lo spettacolo in uno spot di Fenty). Insomma, un ritorno troppo comodo sotto i riflettori musicali.

Per le leggi del tempo e un set di tredici minuti, la scaletta avrà deluso molti suoi fans. Ci sono state alcune deludenti esclusioni, ma il set è servito a ricordare quante canzoni immediatamente riconoscibili e ancora sbalorditive Rihanna ha consegnato tra gli anni 2007 e 2016: Where Have You Been All My Life, Only Girl in the World, We Found Love, Rude Boy. Tutte cantate (o modulate su una base musicale) in modo abbastanza impeccabile. La cantante ha ridotto al minimo il suo coinvolgimento nelle coreografie, a volte muovendosi appena o assumendo il ruolo di direttore dei suoi impeccabili ballerini. La sua immagine di regina rilassata dopo anni di musica pop quasi senza pari (negli otto anni tra il 2005 e il 2012, ha pubblicato sette album) sembra funzionare. Ma non era certamente l’energia che ci si aspettava da una performance del Super Bowl, dove artisti come The Weeknd nel 2021, o Jennifer Lopez e Shakira nel 2020, avevano infiammato la folla con show potenti.
L’intermezzo si è concluso con Umbrella, cantata indossando un mantello rosso sul suo palco fluttuante, visibilmente tremante durante il numero finale, ma che lasciava indifferente Rihanna. Nel finale il cielo si infiamma di fuochi d’artificio e lo stadio si illumina di un mare di luci di telefoni cellulari, con Rihanna al di sopra di tutti, come una regina.