Classica e jazz in armonia nel cuore del barocco: dalla prestigiosa Orchestra Filarmonica del Teatro d’opera milanese al chitarrista John Scofield, dai solisti del San Carlo e di Santa Cecilia a Paolo Fresu & Omar Sosa. E, ancora, Nicola Piovani, Servillo-Girotto-Mangalavite interpretano Lucio Dalla, l’orchestra HJO con la voce di Anita Vitale. Gran chiusura con Giovanni Sollima
Noto è la città del barocco. È città d’arte tutto l’anno, con diverse mostre in corso. È la città del cinema, come indicano i manifesti di celebri film girati qui che accompagnano il cammino lungo corso Vittorio Emanuele. È città di teatro in inverno, con il piccolo scrigno del “Tina Di Lorenzo”. È città della musica in estate, con Notomusica, la rassegna che torna con la sua edizione numero 48 dal 9 luglio al 3 agosto con un programma superlativo. Un programma che mette in pratica quell’abbraccio o bacio fra note che caratterizza il logo della rassegna: classica e jazz in armonia nel cuore del barocco.
Il giardino di pietra diventa sede estiva dei più importanti Teatri d’Opera nazionali. Dalla Scala di Milano, la cui Orchestra Filarmonica domenica 9 luglio sulla monumentale Scalinata della Cattedrale aprirà la rassegna con un concerto dedicato a Maria Callas nel centenario della nascita, ai Solisti del Teatro San Carlo di Napoli che sabato 15 luglio nel Cortile del Collegio dei gesuiti faranno dialogare gli archi con le tastiere su musiche di Mozart e Schumann. Fino ai Solisti dell’Accademia di Santa Cecilia con un concerto per fiati e pianoforte il 28 luglio.
Per mantenere lo stesso livello di qualità nel jazz, Notomusica ha dovuto alzare l’asticella con un evento unico per l’Italia: il concerto del chitarrista John Scofield. Il maestro della sei corde (e non solo) dopo circa cinquant’anni di carriera ha compiuto il “grande passo”, registrando in solitudine, con la semplice aggiunta di qualche loop di accordi preregistrati, in un disco ECM intitolato semplicemente a suo nome, John Scofield. E in questa veste di solista si presenterà giovedì 13 luglio al Cortile del Collegio dei gesuiti.
Suoni meccanici di presse e delicati tintinnii di calici, l’olio che frigge, il vino versato in un bicchiere o un coltello che taglia una carota oltre che le voci narranti in lingua italiana, sarda, friulana, spagnola, francese, inglese, giapponese. Sono racconti di ricette, ambientazioni culinarie e socialità. Tutto ciò, domenica 23 luglio, diventa la colonna sonora di Food, il disco e il concerto in cui la tromba di Paolo Fresu duetta con il piano del cubano Omar Sosa. E poi un tributo alle Signore del jazz: Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Billie Holiday con l’HJO Orchestra, diretta da Benvenuto Ramaci, e la voce di Anita Vitale, cantante messinese vincitrice assoluta della prima edizione del Made in New York Jazz Competition. Swing e canzoni d’amore nel concerto di domenica 30 luglio.
L’abbraccio di note non si limita alla classica e al jazz. Nel segno della contaminazione, s’incontrano anche nella canzone d’autore, nelle musiche da film, nella world music. Il 20 luglio, nel Cortile del Collegio dei gesuiti, due musicisti argentini, Javier Girotto e Natalio Mangalavite, incontrano la voce di Peppe Servillo in L’anno che verrà. Canzoni di Lucio Dalla. Uno straordinario incastro musicale: un percorso jazz all’interno del pop, che Servillo ha iniziato attraversando la poesia di Domenico Modugno e proseguito con Adriano Celentano, Lucio Battisti e Lucio Dalla, che a Noto era solito venire spesso a passeggiare.
Mercoledì 26 luglio, invece, Nicola Piovani proporrà un viaggio nel mondo del cinema con Note a margine: esperienze, ricordi ed emozioni vissuti in quarant’anni di carriera, senza dimenticare tutti gli incontri, con personaggi del calibro di Federico Fellini, i fratelli Taviani, Mario Monicelli, Vincenzo Cerami, Roberto Benigni, che hanno segnato il suo percorso di artista e di uomo. Con la partecipazione di Marina Cesari al sax e Marco Loddo al contrabbasso, il concerto sarà un vero e proprio racconto autobiografico in cui Piovani restituirà al pubblico il senso di una vita dedicata con passione alla musica.
A chiudere un programma così non poteva non essere un musicista trasversale come Giovanni Sollima. Un compositore fuori dal comune, che grazie all’empatia che instaura con il suo violoncello e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica nel suo genere. Il suo è un pubblico variegato: dagli estimatori di musica colta ai giovani “metallari” e appassionati di rock. Il 3 agosto proporrà lo spettacolo G+8 Cello Power: Roots/Radici insieme con i giovani violoncellisti di Santa Cecilia. In programma musiche che vanno dal musicologo armeno padre Komitas ai brasiliani Gismonti e Morelenbaum, fra Purcell, Boccherini e brani dello stesso artista palermitano.