Playlist

La playlist della settimana #6

Il ritorno di ANOHNI and the Johnsons e il debutto di Madison McFerrin, figlia del leggendario Bobby. A sorpresa i Blur pubblicano un singolo. Steward Copeland suona i Police con l’orchestra in disco e in un concerto a Taormina; i Def Leppard con la Royal Philharmonic Orchestra. Una sexy Miley Cyrus per “Jaded”. L’esordio “maiuscolo” di Isotta. Mario Venuti porta il Brasile fra i vicoli di Napoli. L’ultimo tassello del progetto di Francesca Incudine

“It Must Change” ANOHNI and the Johnsons

Nel suo album Hopelessness del 2016, ANOHNI, una volta Antony and te Johnsons, aveva abbinato galvanizzanti canzoni di protesta a musica elettronica tonificante. La cantante di origine britannica e residente a New York ha sempre usato la sua arte per scatenare la propria rabbia verso la disuguaglianza e l’oppressione. It Must Change, il primo singolo pieno di sentimento dal suo sesto album in studio, My Back Was a Bridge for You to Cross, arriva come un’espressione più profonda della sua solidarietà. È attribuito ad ANOHNI and the Johnson, sia come rinascita sia come cenno alle sue origini in onore della pioniera dei diritti queer Marsha P. Johnson. Anche la musica, ispirata al classico di Marvin Gaye del 1971 What’s Going On, risale a precedenti iterazioni a tutto campo del suo sound. Dimenticati i suoni metallici di Hopelessness, sostituiti da un letto di chitarra elettrica rilassata e percussioni per sostenere la sua voce tenera e agrodolce. ANOHNI usa la sua intensità spirituale e gli archi delicati e fioriti della canzone per evocare la speranza per il futuro. «La verità è che il nostro amore rimbalzerà per l’eternità», canta. 

“(Please Don’t) Leave Me Now” Madison McFerrin

Nel suo album di debutto integrale, I Hope You Can Forgive Me, la figlia dell’icona jazz Bobby McFerrin esplora le gioie e le insidie dei cambiamenti, artistici e umani: l’emozione di salire di livello e la paura di perdere le persone attaccate a quello che era prima. È un progetto dinamico ed elaborato, pur conservando l’enfasi vocale e le trame stratificate dei suoi inizi a cappella. Nella lenta canzone R&B Run, armonie inquietanti crescono in percussioni nervose in stile breakbeat. In Utah, un’agile linea di basso funk e schiocchi di dita mantengono un ritmo costante. Sebbene la strumentazione aggiunga profondità e dimensione, la voce delicata e penetrante di McFerrin è ancora il punto focale. Nel video di (Please Don’t) Leave Me Now, vediamo la cantante, pallida e rannicchiata sull’erba: giace nella sua tomba. Un’altra versione della McFerrin, radiosa e sicura di sé in un vestito giallo limone, la guarda dall’alto in basso. I testi della canzone diventano una conversazione. «Per favore, non lasciarmi ora», canta l’artista vivente. «Non sono pronto», dice quella morente. Alla fine, la cantautrice di Brooklyn si alza dalla sua tomba e, in compagnia di amici, ci balla sopra, ricordando che la chiusura di un capitolo è un’opportunità di celebrazione e rinascita.

“The Narcissist” The Blur

Ci sono due facce nelle sporadiche riunioni dei Blur. Ci sono gli spettacoli dal vivo, che vengono accolti con entusiasmo, e poi le registrazionie e la pubblicazione del nuovo materiale. La band più avventurosa del Britpop, desiderosa di cambiare e spingersi in avanti in un modo in cui raramente hanno fatto i loro coetanei, non si adatta al profilo dei Blur per ricostituirsi puramente come un commovente esercizio di nostalgia. Forse il problema è il peso delle aspettative, e non solo per la musica che hanno fatto negli anni Novanta. I due principali protagonisti dei Blur hanno perseguito percorsi solisti straordinariamente eclettici; Albarn, in particolare, ha fatto carriera rifiutandosi di stare fermo. Date le circostanze, si può capire perché i Blur hanno scelto di registrare un nuovo album in segreto. Intitolato The Ballad of Darren e in uscita il 21 luglio, Albarn lo ha definito piuttosto «un disco da scossa di assestamento; riflessione e commento su dove ci troviamo adesso». La prima traccia ad essere pubblicata s’intitola The Narcissist. E, a sorpresa, sembra di tornare agli anni Novanta. Il brano è sostenuto da energiche chitarre e cresce con una melodia allegra e solare. I Blur arriveranno sul palco del Lucca Summer Festival per un’unica data italiana sabato 22 luglio alle Mura Storiche.

“Every Breath You Take” Steward Copeland & Orchestra

Stewart Copeland dal 2021 è in tour con un’orchestra ed esegue le vecchie canzoni dei Police. Quell’anno parlando con Ultimate Classic Rock spiegò: «Devo rimanere a non più di un quarto del volume che userei con una rock band. Normalmente con me quella disciplina non funzionerebbe, perché alla batteria sono una specie di creatura istintiva della natura. Ma nel caso di un assolo di violino, la violinista è a circa cinque metri da me e voglio ascoltare cosa sta suonando con il suo violino acustico. Quindi questa cosa mi ispira da quando ho scritto quello che lei sta suonando con quel violino acustico. Questa cosa impone una certa disciplina al batterista. Ho imparato a suonare in un modo incredibilmente silenzioso». Quelle canzoni sono state ora registrate per Police Deranged for Orchestra, l’album che uscirà il prossimo 23 giugno, un mese prima della sua esibizione il 27 luglio al Teatro Antico di Taormina. Un progetto unico e assoluto quello proposto per l’estate siciliana dal fondatore dei Police che sarà arricchito dalla presenza sul palco della Massimo Youth Orchestra della Fondazione Teatro Massimo. Every Breath You Take, hit del 1983, è il singolo che anticipa l’album. In questa nuova versione, la canzone dei Police riacquista quell’anima black che aveva perso nelle riletture di Sting.

“Animal” Def Leppard & Royal Philharmonic Orchestra

I Def Leppard hanno destrutturato e riscostruito non solo alcune delle loro tracce più famose, ma anche alcune gemme rare, reinventando radicalmente il suono dei nastri originali eseguendoli con la Royal Philharmonic Orchestra. L’album, in uscita il 19 maggio, include la registrazione di nuove voci e chitarre con arrangiamenti sinfonici di straordinaria bellezza. In diversi punti è anche possibile ascoltare Joe Elliott duettare con il sé stesso più giovane. «I Def Leppard si sono sempre divertiti ad allontanarsi dai percorsi prevedibili, lavorando, ad esempio, con artisti del calibro di Tim McGraw, Taylor Swift e Alison Krauss», dichiara Joe Elliott. «Quindi, quando ci è stata presentata la possibilità di rivisitare parte del nostro catalogo con la Royal Philharmonic, l’abbiamo colta al volo. Anche se siamo lontani dall’essere la prima band a farlo, lavorare direttamente con un’orchestra ad Abbey Road su alcune delle nostre canzoni sembrava un’opportunità troppo bella per lasciarsela scappare». Dal suo canto il chitarrista Phil Collen sottolinea che «non volevamo semplicemente che un’orchestra si sovrapponesse alle nostre registrazioni precedenti. Abbiamo deciso di creare qualcosa di speciale in cui avremmo avuto qualcosa di classico ma presentandolo in un modo completamente nuovo, così è nato Drastic Symphonies. Registrare nuove parti, mixare nuovamente i suoni precedenti, escludere alcuni dei nostri strumenti in modo che l’orchestra potesse respirare e creare letteralmente un nuovo album».

“Jaded” Miley Cyrus

Miley Cyrus ha condiviso il nuovo video molto sexy per la sua canzone Jaded, tratta dal suo recente album Endless Summer Vacation. La cantante appare senza reggiseno in un letto di fresche lenzuola bianche e poi sul bordo della piscina con diversi mini-costumi. Cyrus ha celebrato l’uscita di  Endless Summer Vacation con uno speciale Disney+, che includeva anche una versione castigata di Jaded. È destinata a recitare come guest star nella prossima seconda stagione della serie spin-off di Big Mouth  Human Resources,  e ha anche rispolverato Wrecking Ball per l’album Rockstar della sua madrina Dolly Parton.

“Mi piace il caso” Isotta

Divertente e ammiccante canzone estiva che potrebbe diventare un tormentone. Brano accompagnato da un video molto sexy. È il biglietto da visita molto seducente di Isotta Carapelli, in arte Isotta, cantautrice senese, classe 1992. Ed è il singolo tratto da Minuscola, disco di debutto di Isotta. «Un album che nasce dall’esigenza di esprimere la parte di me che non riuscirei ad esprimere, se non con la musica. Minuscola è una sensazione, minuscoli ci sentiamo nel mondo, di fronte alle nostre paure, alle insicurezze, al nostro senso di inadeguatezza», spiega l’autrice. Elettronica, urban dance, pop, neo soul e testi diretti, espliciti, ironici, mai banali. Echi dei Baustelle e dei Delta V. Altro che “minuscola”, Isotta è una cantante “maiuscola”.

“Napoli-Bahia” Mario Venuti

È il singolo che anticipa il nuovo progetto discografico in uscita in autunno. È composto da Mario Venuti e scritto dallo stesso Venuti insieme a Kaballà, mentre le barre rap sono del rapper napoletano Lucariello. La produzione artistica è a cura di Tony Canto. «Due città distanti ma unite dal destino di essere città simbolo», afferma Mario Venuti. «Entrambe sono il marchio di un’identità nazionale, hanno espresso i codici culturali riconosciuti nel mondo e che identificano Italia e Brasile. La musica, la religiosità, la passione calcistica, un popolo allegro e dolente. Due città ricche di bellezza e contraddizioni. In questo gioco tra due mondi ho voluto con me Lucariello che rappa in napoletano stretto, Fabiana Martone voce dei Nu Genea e il percussionista cantante bahiano Neney Santos, per un viaggio ideale tra due culture». Il brano con un sound e un ritmo travolgenti trasporta chi lo ascolta dall’altra parte dell’Oceano ma, allo stesso tempo, anche nel capoluogo campano, in un incrocio di culture – quella brasiliana e quella partenopea – che hanno in comune l’intensità del vivere, la passione, una rotta che inevitabilmente parte e arriva dal mare. Il racconto di un sogno che è un inno alla jeu de vivre dove Maradona e Pelè possono giocare insieme e dove la musica è parte integrante della quotidianità di tutti.

“Ciuri i limuni” Francesca Incudine

Si conclude con un canto di rinascita Voci fuori dal muro, il progetto di Francesca Incudine che ha visto finora l’uscita di tre singoli e che apre la strada a un nuovo lavoro in studio, la cui uscita è prevista nel 2024. Si tratterà del terzo disco dell’artista siciliana, che con il precedente, Tarakè, ha vinto la Targa Tenco 2018 per il miglior album in dialetto. Ciuri i limuni – accompagnato ad un video che porta la firma di Raffaele Pullara – profuma di primavera. “Profuma ora l’aria, profuma la strata…”, una strada della vita che talvolta si interrompe, si perde e si ritrova. Nomadi e monadi che nel cammino solitario su una via brulla, ma soleggiata dopo la pioggia, dove tutto può ancora e di nuovo accadere, si ritrovano avvolti dal profumo di un fiore prezioso, come la zagara di Sicilia, a ricordo di un aroma che sa riportare a casa, ma ancora più nel profondo, sa riportare a se stessi. E, talvolta, per ritrovarsi è necessario il sostegno dell’amore che dà senza chiedere, dell’amore che produce frutto anche su una pianta ormai perduta ma che torna ad essere viva grazie ad altre piante che, attraverso la pratica dell’innesto, la salvano. Centrale nel testo di questo brano proprio questa immagine (in siciliano innestare è ‘nzitari) “l’amuri nun passa, ti pigghia, t’abbrazza, ti veni a ‘nzitari ppi fari un ciuri i limuni…”. Il ritmo della canzone è l’incedere dei passi, del pensiero che compie mille cerchi come un sasso nell’acqua “tirasti ‘na petra ‘nta l’acqua funnuta, ristavu a taliari lu jocu a rutari”, del ricordo di ciò che è stato e del desiderio di ciò che sarà.

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