Playlist

La playlist della settimana #40

– Paris Paloma astro nascente dell’indie pop racconta la sua lotta contro l’ansia. Il ritorno di Mark Knopfler in linea con il suo stile. Il duo francese Justice incontra i Tame Impala
– Da Milano il suono internazionale, ipnotico e visionario, dei Pinhdar accompagnato da uno strepitoso video. Lo sfogo in freestyle di Davide Shorty e l’intimismo di Jo M. L’album di debutto di Celo
–  Megan Thee Stallion continua a giocare con i serpenti, mentre i New Visionaries trasportano gli ascoltatori in un viaggio di tre minuti attraverso culture musicali lontane e diverse

“My Mind (now)”, Paris Paloma

Interessante, potente, eterea, Paris Paloma è un’artista il cui trascendente suono indie pop ha tutte le qualità per proiettarla nella stratosfera, fondendo testi personali e ponderati con paesaggi sonori espansivi che vibrano di vita e un fascino avvincente.

L’ultimo singolo dell’artista è un brano che prende vita dopo una splendida apertura a cappella in uno stile epico e davvero travolgente. La traccia esplora le lotte dell’artista con il trauma e il suo conseguente disturbo ossessivo compulsivo e ansiogeno, ma sembra una brillante dichiarazione di sfida piuttosto che una bandiera bianca. 

“Ahead Of The Game”, Mark Knopfler

Mark Knopfler pubblicherà il prossimo 12 aprile il suo decimo album solista intitolato One Deep River: dodici nuove tracce di Knopfler, dove il suo caldo tono di voce, le sue liriche poetiche e la sua chitarra sono fortemente presenti ma mai fuori posto e come sempre abbaglianti. Ad annunciarlo è questo singolo, una storia malinconica, forse autobiografica, che narra di un cantautore che lotta per sfondare, raccontata su un classico riff tipicamente knopfleresco.

La title track One Deep River riflette il profondo legame affettivo di Knopfler nei confronti del fiume che attraversa la sua città natale Newcastle. «L’attraversamento del Tyne è sempre nei tuoi pensieri», dice. «Lo facevi da bambino è la sensazione è rimasta la stessa ogni volta che lo fai. Quando lasci la città o quando torni questo elemento si collega sempre alla tua infanzia, e il suo potere non se ne va».

“One Night/All Night”, Justice starring Tame Impala

Il duo francese formato da Xavier de Rosnay e Gaspard Augé ha annunciato per aprile il nuovo album Hyperdrama, dopo quasi otto anni di silenzio discografico. Per l’occasione hanno anticipato due inediti contenuti nel lavoro: One Night/All Night, con Tame Impala e Generator.

«Volevamo che questa traccia suonasse come se un’iterazione dark/techno di Justice avesse trovato un campione di un’iterazione da discoteca di Kevin Parker», hanno detto i due musicisti. «Kevin ha un senso della melodia che è affascinante nel senso che riesce a scrivere melodie che sembrano sia semplici che naturali, ma molto peculiari allo stesso tempo. Questa canzone oscilla tra pura musica elettronica e pura disco. Questa idea di passare istantaneamente da un genere a un altro all’interno di una canzone attraversa l’intero disco, ed è forse la più chiara in One Night/All Night».

“Humans”, Pinhdar

Primo singolo della band milanese Pinhdar tratto dal secondo album A Sparkle On The Dark Water, in uscita il prossimo 22 marzo, un lavoro contemplativo dal grande fascino, visionario e ipnotico, perfetto nel far colonna sonora a immagini, coreografie o installazioni. Humans offre uno sguardo profondo e riflessivo sulla condizione umana, esplorando le sfumature della vita attraverso la voce evocativa di Cecilia Miradoli e le riverberate trame chitarristiche e sintetiche di Max Tarenzi. Con un mood umbratile e sinuoso che fonde elementi di trip hop, dream pop e darktronica, il brano offre uno sguardo indulgente sulla condizione umana, mettendone in luce la fragilità.

Il singolo è accompagnato da uno strepitoso videoclip realizzato dalla regista/fotografa/artista di base a Los Angeles Telavaya Reynolds (già al lavoro con gli statunitensi Animals As Leaders). Il suo lavoro esplora gli stati di coscienza, l’eredità generazionale e la relazione tra gli esseri umani e i loro ambienti attraverso la fotografia, il video, il movimento, la scultura e il collage per esaminare le omologie tra la forma umana, gli oggetti artificiali e i modelli del mondo naturale. 

“Puoi farlo ancora”, Jo M

È il singolo che segna il ritorno di Giovanni Mazzarà, in arte Jo M, cantautore, producer e filmmaker indipendente, catanese, classe 1987. Dopo il suo debutto musicale nel 2014, sembrava proiettato verso una carriera di successo sulle ali di diversi singoli. Poi uno stop improvviso. E adesso, «a più di tre anni dalla mia ultima uscita discografica, chi mi conosce bene sa cosa ho attraversato. In un momento di profondo dolore ho scritto “Puoi farlo ancora”», scrive l’autore sulla sua pagina di Facebook. E nel malinconico brano, sullo stile del cantautorato alla Niccolò Fabi, molto intimo e rarefatto, canta: «Credo che puoi cambiare il mio dolore in amore… credo che anche al peggiore tu puoi donare il nuovo cuore…».

“Essere uomo”, Davide Shorty

Nuovo singolo di Davide Shorty. Il brano esprime la volontà di cambiamento e la ricerca di una nuova versione della società. L’artista esplora la dura realtà di un mondo saturato di ego e mascolinità tossica. Si pone domande cruciali sulla condizione umana in una società contraddittoria in cui gli oppressi vengono spesso presi per carnefici e critica l’abuso di potere di chi gode di una posizione privilegiata.

La canzone riflette sulle grandi contraddizioni della vita moderna, dove la perdita dell’amore equivale a perdere la propria umanità; affronta la lotta quotidiana tra “combattere o fuggire”, esplorando il disorientamento di fronte alle difficoltà; sottolinea la necessità di dare spazio alle emozioni e critica la superficialità della cultura mediatica. Nelle sue strofe, Davide Shorty si interroga su cosa significhi essere veramente umani in un contesto di pressioni sociali e depressione diffusa. 

«Ho scritto questa canzone come uno sfogo, quasi come un freestyle», spiega l’autore. «Non sopporto le ingiustizie e gli abusi di potere, specialmente quando arrivano dagli uomini. Penso che essere veramente uomo significhi entrare in contatto con se stessi, senza perdere di vista la gentilezza e la gratitudine, valori che spesso nella nostra società vengono a mancare».

“VHS”, Celo

Celo, Celeste De Lisi, cantautrice soul e R&B made in Palermo debutta con l’album Via della Libertà. «Il filo rosso che accomuna i dieci brani dell’album è l’espressione della libertà in tutte le sue varie sfaccettature», spiega la soulsinger. «È stata una ricerca nella profondità del mio essere, trovando quelle corde che risuonando mi hanno scosso in superficie e internamente. Una ricerca durata, probabilmente, tutto l’arco della mia vita a cui sto dando voce solo adesso, con un mezzo, quello musicale, che ormai è una delle mie più importanti estensioni».

“Hiss”, Megan Thee Stallion

Megan Thee Stallion continua sul tema dei serpenti dopo aver pubblicato Cobra lo scorso novembre. La traccia si apre con lei che dice i suoi nemici e si rifiuta di dare loro attenzione. Hiss segue il video musicale pieno di serpenti di Megan Thee Stallion per Cobra, la collaborazione di alto profilo di Cardi B “Bongos” e il suo contributo Dicks: The Musical Out Alpha the Alpha

“The Susnshine”, New Visionaries

Il brano è tratto da Roadmaps, raccolta di canzoni che risuonerà con gli appassionati del soul, gli appassionati del groove cinematografico e gli esploratori della musica. L’album tesse un arazzo sonoro che confonde i confini tra i generi, brillando come un vero gioiello.

La storia dei New Visionaries inizia con un incontro inaspettato nell’estate del 2019, quando Phil si unisce come suonatore di conga per uno spettacolo di Joel all’ultimo minuto. Da quel momento in poi, la spontaneità diventa la pietra angolare del loro rapporto musicale: sessioni di registrazione improvvisate organizzate con pochi giorni di anticipo, concerti programmati qualche settimana prima e concetti di canzoni che emergono dalle jam session… L’idea era quella di costruire brani d’atmosfera concisi in grado di trasportare gli ascoltatori in un viaggio di tre minuti attraversando culture musicali lontane e distinte. Con Phil che suona batteria, percussioni, tastiere, basso e chitarra, e Joel che contribuisce alle tastiere, basso e chitarra, sono riusciti a dare corpo alla maggior parte degli arrangiamenti usando strumenti vintage tra cui vecchi pianoforti elettrici Fender Rhodes e Wurlitzer, sintetizzatori, organi Hammond e iconiche chitarre Gibson.

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