– Mimì Sterrantino e Davide Campisi ancora insieme si presentano al pubblico con due diversi singoli, una seria burla tra rivalità e vanità
– “La danza del fuoco” di Gerardo Tango dedicata alla filiera dell’arte. Il rock di Diego Conti “benedetto” dallo scopritore dei Rolling Stones
– I Gaslight Anthem con Bruce Springsteen. Il ritorno degli Starsailor, le stregonerie del duo Jockstrap, l’irresistibile groove dei Bamboos ed il debutto da solista di Jung Kook, il più giovane membro dell’iconico gruppo K-pop BTS
Lu Diu ca vaju circannu, Mimì Sterrantino
Ciocca li diti, Davide Campisi
Mimì Sterrantino e Davide Campisi, due talentuosi artisti siciliani in rapida ascesa, ognuno con uno stile musicale distintivo, si riuniscono per dimostrare il potere delle collaborazioni, che permettono agli artisti di sperimentare, imparare l’uno dall’altro e combinare le loro influenze creative. A quattro anni di distanza dalla loro prima collaborazione, che ha portato all’album intitolato Mircanti, Mimì Sterrantino e Davide Campisi ritornano sulla scena discografica con un tocco di scherzosa rivalità artistica, scegliendo di presentarsi al pubblico con due singoli diversi, quasi sfidandosi l’un l’altro, ironizzando sulla rivalità che alcuni artisti provano, e nella difficoltà di collaborare tra di loro.
Lu Diu ca vaju circannu mette in primo piano la voce e le chitarre blues di Sterrantino, creando un’atmosfera avvolgente che cattura l’essenza della sua musica con una ritmica coinvolgente che si insinua nella memoria dell’ascoltatore, infondendo energia e grinta.
In Ciocca li diti Campisi, che oltre a mostrare il suo talento nel canto esprime la sua maestria sui suoi tamburi a cornice, regala un’esperienza sonora che evoca la Sicilia con una nota d’oltremare d’eccezione grazie alla musicalità della lingua gallurese utilizzata nel brano.
“La danza del fuoco”, Gerardo Tango
La canzone è nata tra il 2020 e 2021, quando pandemia e successivo lockdown hanno prima fermato e poi decimato il comparto della cultura e delle spettacolo di tutto il mondo e che ne ha ispirato il testo: Gerardo Tango vuole dedicare a tutta la filiera della Cultura e dello Spettacolo italiana questa canzone. «La danza del fuoco è una canzone sulla caparbietà e sul rifiuto della rinuncia a vivere della propria Arte», spiega il cantautore pugliese che oggi vive nelle Marche. «Durante il lockdown mi sono trovato in una crisi profonda: vivevo di musica e mi sono reso conto di quanto il mondo dell’arte in cui vivo sia penalizzata e priva di diritti. La canzone esprime appunto la voglia di andare avanti anche nelle avversità e nelle difficoltà. Vuole rendere omaggio a una figura emblematica come Giordano Bruno che tanto ha lottato nelle difficoltà fino al suo estremo sacrificio».
“I baci a scuola”, Diego Conti
Il singolo concretizza nuovamente la collaborazione del cantautore di Frosinone con Andrew Loog Oldham, scopritore, produttore e manager dei Rolling Stones. Collaborazione frutto di un destino rock. Il testo della canzone è stato scritto insieme ad Alfredo Rapetti Mogol (in arte “Cheope”). I Baci A Scuola è un viaggio che dai banchi arriva all’uscita di scuola, scandito dal suono della campanella che rievoca un tempo di baci, paranoie, fragilità, cieli bellissimi e orizzonti nuovi che sanno di futuro. Quando tutto sembrava così amplificato, così autentico. Così nuovo, a tratti già passato. E diventa musica rock. Più vicino ai Pinguini Tattici Nucleari che ai Rolling Stones.
“History Books” Gaslight Anthem
È sempre stato merito dei Gaslight Anthem – band di bar del New Jersey che canta di ragazze, auto ecc. – non aver mai cercato di eludere l’ovvio confronto. Anzi. Hanno fatto riferimento alle canzoni di Bruce Springsteen nei loro album, hanno invitato il loro eroe sui loro palchi e sono stati invitati al suo. Quindi è abbastanza giusto che The Gaslight Anthem abbia il duetto di Springsteen nella title track del loro album.
“Where The Wild Things Grow”, Starsailor
Gli Starsailor tornano con Where The Wild Things Grow, il loro primo album dopo sei anni di silenzio. Il disco uscirà nel marzo 2024, nel frattempo hanno pubblicato la sublime title track, dando ai fan un assaggio a lungo atteso di ciò che verrà. «L’ho scritta nel mio vecchio appartamento di notte», dice il chitarrista e cantante James Walsh, parlando della title track. «Potrei sentire i tubi scricchiolare. Stavo pensando all’arte Radiohead di Maurice Sendak e Stanley Donwood. C’è una prima canzone di Ed Harcourt chiamataBeneath The Heart Of Darkness che ha anche un’influenza. La cupa oscurità ultraterreno». Ma si avvertono reminiscenze dei primi David Bowie e Pink Floyd.
“Good Girl” Jockstrap & Taylor Skye
I Love You Jennifer B di Jockstrap è stato un album di debutto per il nostro tempo, una collisione coinvolgente e irrequieta inventiva tra delicata espressione umana e stregoneria digitale dirompente; non sorprende che abbia ottenuto una meritata nomination al Mercury Prize. Ora, un anno dopo, il duo torna con I<3UQTINVU (I Love You Cutie, I Envy You), una versione completamente rielaborata dell’album, prendendo quello che era già un intruglio ipnotizzante e vibrante e rifrullandolo attraverso ulteriori strati di mutazione, creando un nuovo caleidoscopio di frammenti vocali rotti, acustica frammentata ed elettronica cyberpunk.
Lo scienziato pazzo dietro Jockstrap è Taylor Skye, e durante la realizzazione dell’album di debutto, la sua mente inarrestabile e creativa si è divertita evocando versioni alternative delle canzoni su cui stavano lavorando.
“This Is How You Do It”, The Bamboos
Giunti al loro ventitreesimo anno, i Bamboos hanno mantenuto la loro reputazione mondiale come pionieri del funk e del soul. Il loro undicesimo album in studio This Is How You Do It segna un’altra tappa nella loro continua evoluzione, poiché esplora nuovi terreni ma rimane inconfondibilmente la combinazione caratteristica dello stile di produzione soul-powered di Lance Ferguson, il groove senza sforzo alimentato da una band di nove elementi e l’incredibile voce di Kylie Auldist. L’album prende il via con la title track This Is How You Do It. Costruito per incitare il movimento ritmico involontario dei corpi umani ovunque, questo è il suono di The Bamboos distillato fino alla sua essenza centrale più interna.
“Standing Next to You” Jung Kook
Jung Kook, il più giovane membro dell’iconico gruppo K-pop BTS, ha pubblicato il suo trionfale album di debutto da solista. Il fortemente anglofonico Golden, in riferimento al suo soprannome di “the golden maknae”, (“il più giovane d’oro” in coreano), è uno dei debutti pop più forti dell’anno, un riflesso diretto del suo amore per i suoni retro-pop. Jung Kook illustra attraverso l’album la sua crescita dal giovane ma dorato debutto all’inizio della sua carriera alla popstar globale che è oggi. Jung Kook ha curato attentamente l’album con una varietà di generi che riflettono il suo ampio spettro musicale e la sua versatilità, e si è impegnato a fondo nell’intero processo di realizzazione dell’album.
Inoltre, Jung Kook ha unito le forze con musicisti di fama mondiale per la produzione dell’album. Ed Sheeran, Shawn Mendes, Major Lazer e grandi produttori come BloodPop, David Stewart e altri si sono uniti a lui per la realizzazione dell’album. L’album vanta anche featuring stellari.