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La playlist della settimana #17

Il coraggio di Noname che lancia granate contro tutti: Disney, Obama, Rihanna, Beyoncé e Kendrick Lamar. Gli Hot Chip cercano l’innocenza dei bambini per non essere corrotti. Miles Kane dedica una canzone a Roberto Baggio. Il contagioso rock di Hives e Slowdive. Il nebbioso happy hour degli Jungle e il film vintage dei Soul Tune Allstars. La sorpresa del duo siculo-pugliese Volosumarte e la talentuosa jazzsinger siracusana Giovanna Magro

“Namesake” Noname 

Con il suo flusso pazzesco e mutevole e la sua voce gentile e dinamica, Noname usa il suo senso dell’umorismo per intrecciare senza soluzione di continuità riflessioni quotidiane con il dissenso. Frasi come “Fai sgocciolare quella figa / Indossa quella flebo nel cappuccio” convivono accanto a “Siamo Wakanda / Noi regina, Ruanda / Primo presidente nero, e lui quello che ci ha bombardato”. Sono entrambe decisamente provocatorie, la prima per il gioco di parole, la seconda per la franchezza. Criticare Disney o Obama significa avere molto coraggio. Noname non si limita a sferrare colpi a grandi bersagli per il gusto di farlo; non vuole farsi pubblicità di riflesso né è una hater. Invece usa queste riflessioni per interrogare se stessa. In Namesake, la sonora linea di basso funk del produttore Slimwav e le potenti percussioni danno il tono ad alcuni dei rap più ispirati dell’anno. “Perché se vuoi dei soldi puoi dirlo / Ti meriti la vendetta, questi negri si sono presi tutto”, sputa, apparentemente rivolgendosi ad altri intrattenitori neri. Quindi, i sintetizzatori rendono profondi i suoi rap infuocati mentre lancia frecciate a Rihanna, Beyoncé e Kendrick Lamar. Più che frecciate, granate. E non fa niente per ripararsi: è scioccante sentire un altro artista sfidare quei pezzi grossi. Alla fine, torna a se stessa: “Vai Noname vai, il palco del Coachella è stato disinfettato / Ho detto che non mi sarei esibita per loro e in qualche modo mi sono comunque allineata, cazzo”.

“Countdown to Shutdown” The Hives

Entrando nel radar della maggior parte delle persone nel 2001 con la loro compilation, Your New Favorite Band, capelli impomatati, abiti e mosse taglienti come rasoi, con i loro contagiosi ritmi stop-start, la band è stata un’iniezione di puro divertimento nella fiorente scena del nuovo millennio. Hanno evitato la freddezza distaccata di The Strokes, ma hanno abbracciato due delle essenze distintive di The White Stripes: immagini ben definite e una grande presenza scenica. Insieme, le tre band costituivano la santa trilogia del nuovo millennio. Sotto diverse sfumature, era garage, puro e semplice. La fine degli anni Sessanta ha alimentato i primi anni Ottanta che hanno alimentato gli anni 2000. Ciò che band come The Nomads, The Fleshtones e The Cynics hanno preso da The Sonics, The Stooges e The Seeds, l’hanno trasferito a artisti del calibro di The Hives, che successivamente lo hanno portato a un’intera nuova generazione. Nel loro nuovo album, il colpo di scena: la leggenda secondo cui tutte le loro canzoni sono state scritte da uno sconosciuto personaggio di nome Randy Fitzsimmons è finalmente messa a tacere. Fitzsimmons è morto e la band, appresa la notizia, ha riesumato il suo corpo solo per trovare una serie di demo e nastri di materiale inedito che ancora una volta hanno messo a disposizione di tutti nel loro sesto album, The Death Of Randy Fitzsimmons.

“Skin in the Game” Slowdive

Gli Slowdive si stanno preparando a pubblicare Everything Is Alive e hanno pubblicato il secondo singolo dopo KissesEverything Is Alive, il primo full-lenght delle icone dello shoegaze da Slowdive del 2017, uscirà il primo settembre. Gli Slowdive sono stati fra gli headliner dell’Ypsigrock Festival di Castelbuono.

“Fire of Mercy” Hot Chip feat. Yunè Pinku

Gli Hot Chip sono tornati con un nuovo singolo intitolato. Al Doyle, Joe Goddard, Felix Martin, Owen Clarke e Alexis Taylor hanno realizzato la canzone in collaborazione con il produttore e cantautore malese-irlandese Yunè Pinku. Fire of Mercy si riferisce al concetto centrale di “Songs of Experience” di William Blake”, ha dichiarato Goddard in un comunicato stampa. «Si lamenta della corruzione che inevitabilmente viene dall’età adulta e desidera ardentemente un ritorno alla purezza dell’infanzia».

“Back On 74” Jungle 

Nel quarto album dei Jungle, Volcano, si ha la sensazione che la band abbia finalmente definito il proprio sound. Il duo londinese – Tom McFarland e Josh Lloyd-Watson – frulla generi, scene e suoni come un cocktail dolciastro in un nebbioso happy hour in piena estate. Presenta una chiara linea di fondo nel loro lavoro, quella in cui ritmi pieni di sentimento e percussioni si affiancano a voci distorte e velocizzate, creando una piacevole miscela sonora.

“Looking For Trouble” Soul Tune Allstars

Il produttore e bandleader svedese Niclas Wretelid in collaborazione con il chitarrista finlandese Mikko Räisänen (della band Chicken Grass) presentano il nuovo album The Soul of the Viking dei Soul Tune Allstars, con undici brani di potente wah wah soul e flute funk con vari ospiti. Looking For Trouble è stato il singolo di lancio con la super star soul di New York Carlton Jumel Smith. Per questo brano, sia Niclas sia Carlton volevano rendere omaggio al suono blaxploitation, quindi si sono tuffati in quel paesaggio sonoro degli anni Settanta e hanno creato un tributo a quell’epoca. Se chiudi gli occhi mentre ascolti, sembra quasi di essere in un film…

“Baggio” Miles Kane

Miles Kane è stato a lungo un volto familiare all’interno della comunità indie rock. Debuttando come frontman dei The Rascals prima di unirsi ad Alex Turner per formare The Last Shadow Puppets – e occasionalmente saltando fuori per esibirsi con gli Arctic Monkeys – la sua carriera di quasi vent’anni è stata aperta a ogni esperienza. L’ultima è quella di One Man Band. Tra i brani dell’album, a incuriosire è Baggio, nato dall’incontro che Miles Kane ha avuto con il suo idolo Roberto Baggio ad Altavilla Vicentina. Il Divin Codino ha ringraziato, aprendogli le porte di casa sua, il cantautore britannico che gli ha reso omaggio intitolandogli il suo ultimo singolo. Una scelta profondamente sentita, da parte di uno degli artisti di punta della scena rock inglese, autore apprezzato quanto conclamato appassionato di calcio, cresciuto a Liverpool ammirando in televisione i fuoriclasse del pallone.

“Vieni con me” Volosumarte

Talentuoso duo formato da Martina Catalfamo, attrice e cantautrice siciliana che recentemente ha preso parte alle riprese de I Leoni di Sicilia e da Francesco Santalucia, compositore e producer pugliese. Vieni con me è l’invito a lasciare andare il passato e fluire, come l’acqua che scorrendo si rinnova in un costante divenire. Vieni con me è lasciarsi andare completamente in un abbraccio; è sentimento profondo di connessione cosmica tra noi ed il tutto: “Vieni a vedere, poco più in là, c’è una stella che nasce”. Ognuno di noi, è quella stella. Il videoclip ufficiale diretto dal regista siciliano Graziano Molino è stato ambientato interamente nel suggestivo scenario dei Laghetti di Marinello in provincia di Messina, una riserva naturale nel Golfo di Patti sotto al Santuario del Tindari. Vieni con meunisce la sperimentazione elettronica/beat del producer Francesco Santalucia al testo di Martina Catalfamo. È un viaggio psichedelico dance da sorseggiare durante l’happy hour o a notte fonda.

“Where Do I Start?” Giovanna Magro feat. Giovanni Mazzarino

È il nuovo singolo della cantante siciliana Giovanna Magro. Il brano racconta in prima persona la storia di una giovane donna che si interroga sulla propria vita, che sogna di andare oltre l’orizzonte del consueto e del noto, come tante altre donne prima di lei, per cercare un’avvenire migliore.  Spiega l’artista a proposito del brano e del testo da lei stessa composto: «L’idea nasce da una composizione del Maestro Mazzarino, “Shades” (inserita nell’album “Composit” di prossima uscita), che mi ha ispirato la storia di una giovane donna che lascia tutto, la sua terra e i suoi cari, per cercare un avvenire migliore in America.  Ho vissuto parecchi mesi in Spagna e anche io, come la protagonista del disco, ho accarezzato svariate volte l’idea di lasciare tutto e iniziare una nuova vita lì». Giovanna Magro, classe 1994, lentinese di nascita, sceglie di raccontare questa storia, accompagnata da una formazione che rappresenta l’eccellenza del jazz siciliano contemporaneo: quello dei “senior” e quello delle nuove leve: il pianista e compositore Giovanni Mazzarino (suo maestro e mentore, anche arrangiatore dell’album) e l’eccellente sezione ritmica costituita da Alberto Fidone al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria, più il giovane e talentuoso chitarrista Carlo Alberto Proto.

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