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La Notte della Taranta come Sanremo

Il concertone di Melpignano alla stregua di una kermesse televisiva, infarcita di reduci dal palco dell’Ariston e di “tributi” a star del pop. Niente diretta tv, la kermesse del 27 agosto sarà trasmessa da Rai1 giovedì 1 settembre alle ore 23:15. Il Salento forse non ha più bisogno di questo genere di marketing che ne tradisce l’anima

Marco Mengoni, Elodie, Samuele Bersani, Massimo Pericolo e Stromae. Non sono i primi nomi del cast di Sanremo 2023, anche se potrebbero esserlo (eccezion fatta per il belga). Sono gli ospiti del concertone della Notte della Taranta che si tiene il 27 agosto a Melpignano (Lecce) e il cui maestro concertatore è Dardust, nuovo Re Mida delle produzioni musicali in clima urban e anche lui frequentatore della riviera ligure. Presentatrice della serata Madame. Tutta gente che risulta difficile accostare senza attriti alla musica popolare del Salento; per quanto si tratti di professionisti di più o meno solido mestiere televisivo e con un curriculum festivaliero. Il che non stupisce più di tanto nell’anno in cui il cast del Festivalone si è spalmato in tutti i festival e i grandi eventi pop dell’estate, disegnando un panorama poverissimo di idee e di proposte.

Il maestro concertatore Dardust, nuovo Re Mida delle produzioni musicali in clima urban, e Madame, conduttrice della serata

«Sarà una Taranta fluida, come la contemporaneità che viviamo», ha annunciato Stardust. Come il recente Festival. Con tanto di tributi: «Un viaggio nello spazio e nel tempo dal barocco a Rossini ai Chemical Brothers, ai Daft Punk, a David Bowie, Goran Bregovic, i Cure». Come nella serata delle cover all’Ariston. Uno spettacolo “pop”, gradito al pubblico generalista, non popolare, nel senso di legato alla tradizione, sia pur attualizzata e reinventata. 

Il cambio di pelle non è frutto di una svolta improvvisa. Le radici della svolta sono precedenti; quello di oggi è solo il punto d’arrivo di una rincorsa al gigantismo e al successo dei grandi numeri che da tempo ha contagiato la manifestazione. Ospiti dai nomi sempre più altisonanti, da Gianna Nannini a Ligabue, hanno avuto lo stesso effetto di un elefante in una cristalleria, danneggiando spesso l’equilibrio fra tradizione e innovazione in favore del puro consenso. E se “maestri concertatori” di peso come Joe Zawinul, Stewart Copeland, Goran Bregovic, hanno contribuito a rendere internazionale la pizzica, contaminandola con ritmi, suoni e tecnologie moderne, dall’altra l’hanno sempre più avvicinata alla musica pop. Non dimentichiamo poi le recenti e orripilanti edizioni con Belén Rodriguez o con Madame, Il Volo e Al Bano.

Elodie tra gli ospiti della Notte della Taranta insieme con Marco Mengoni, Samuele Bersani, Massimo Pericolo e Stromae

Il concertone finale di Melpignano è diventato una sorta di kermesse televisiva. Omologato e ridotto a una sfilata di divi pop, tradisce totalmente le proprie origini, confondendosi con Sanremo, il concertone del Primo Maggio o Battiti Live. Con il rischio di perdere qualsiasi “luccicanza” e scivolare fatalmente sulla china del declino. Tant’è che quest’anno non ci sarà diretta tv, la registrazione della Notte della Taranta sarà trasmessa da Rai1 giovedì 1 settembre alle ore 23:15.

Oggi la nuova musica popolare salentina, la cui rinascita è cominciata ben prima della Notte della Taranta, non ha più bisogno della cassa di risonanza offerta dal concertone di Melpignano; i suoi protagonisti camminano con le loro gambe, dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Antonio Castrignanò, per non parlare del talento e del fascino delle sue “prime donne” come Rachele Andrioli, Maria Mazzotta, Enza Pagliara. Frutto del lavoro meno appariscente ma più concreto di PugliaSound. E forse il Salento non ha più bisogno di questo genere di marketing che ne tradisce l’anima. 

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