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Il raggio di sole di Stevie Wonder

Cinquant’anni fa nasceva una delle pietre miliari del soul e una delle canzoni d’amore più famose di tutti i tempi. Ma a chi era dedicata quella dichiarazione? La genesi di un brano che segnò l’inizio di un’era gloriosa per il genio di Saginaw 

Il 1972 è stato un anno magico per Stevie Wonder. A soli 22 anni, il genio di Saginaw, diventato cieco poco dopo la nascita, aveva registrato due album, formato la sua band, i Wonderlove, e condiviso il palco con i Rolling Stones in un tour storico del Nord America. E aveva avuto il tempo per un’altra pietra miliare nei libri del soul, scrivendo una delle canzoni d’amore più famose di tutti i tempi. Quell’estate di cinquant’anni fa nasceva You are the sunshine of my life. Una lettera d’amore appassionata trasformata in una canzone e dedicata a qualcuna con un nome e un cognome.

Stevie Wonder e Syreeta Wright

A quel tempo Wonder aveva molti “soli” nella sua vita. Uno di loro era la sua prima moglie, Syreeta Wright. Una cantante soul emergente che aveva iniziato alla Motown come segretaria, finendo per diventare una delle star dell’etichetta. Wright aveva collaborato con il musicista in molte delle sue canzoni; era co-autrice del successo Signed, Seald, Delivered I’m Yours ed era stata coinvolta nella creazione dell’album Where I’m Coming From. Lui, da parte sua, l’aveva aiutata nel suo album di debutto (1971) e, anche dopo il divorzio, in un album successivo: Steve Wonder presents: Syreeta (1974).

La canzone, in particolare il titolo, è diventata una dichiarazione d’amore universale. Sinonimo di “ti amo” tra innamorati, un modo in più per esprimere l’amore che le coppie professano. Tuttavia, e nonostante molti ritengano che il tema parli di un sentimento romantico, esiste un’altra teoria che punta a una figura molto più rilevante nella vita del cantante: sua madre. Lula Mae Hardaway era la guida spirituale di Stevie Wonder e la sua più fedele fan che, oltre ad essere al suo fianco per tutta la sua carriera, lo ha anche aiutato a completare alcuni dei suoi testi. 

Comunque sia, l’amore di cui parla Wonder in You are the sunshine of my life è incondizionato, eterno e luminoso come la luce del sole. Musicalmente il brano è scritto in si maggiore e possiede una grande ricchezza armonica oltre che una sottile modulazione, da si a do, nell’ultimo ritornello che ne esalta il finale. Le sue note leggere avvolgono l’ascoltatore in un’atmosfera rilassata e sensuale. Funk jazz dolce con Stevie Wonder sempre più emozionante.

Stevie Wonder con la madre Lula Mae Hardaway

Il brano iniziò a prendere forma un anno prima della sua pubblicazione e non venne alla luce finché Wonder non lo considerò impeccabile. Infatti, in una delle sue prime versioni, e secondo Mark Ribowsky, nella biografia dedicata al musicista, Signed, sealed and delivered: The soulful journey of Stevie Wonder, la canzone iniziava con “I feel that this is the beginning/Though I’ve loved you for a million years” (sento che questo è l’inizio, anche se ti ho amato per un milione di anni). Tuttavia, il musicista pensava che la canzone avesse bisogno di un prologo conciso e chiaro che introducesse il potente messaggio rivolto al “sole della sua vita”. Come se fosse una conversazione intima, la voce carnale di Jim Gilstrap inizia con il famoso “you are the sunshine of my life, that’s why I always be around” (sei il sole della mia vita, ecco perché ci sono sempre) a cui Lani Groves risponde poi con il suo timbro dolce: “You are the apple of my eye, forever you stay in my heart” (sei la pupilla dei miei occhi, sarai sempre nel mio cuore). La sua partecipazione al singolo, così come quella di Scott Edwards al basso e Daniel Ben Zebulon alle congas, è stata registrata per la prima volta nei titoli di coda, nonostante molti di loro avessero già partecipato ad alcuni lavori precedenti.

Wonder lo registrò con il supporto di Robert Margouleff e Malcolm Cecil in uno degli studi di Electric Lady nel New York Village ed è stato incluso come secondo singolo di Talking Books. Ha trascorso tre settimane al numero uno delle classifiche R&B del Paese e, due anni dopo la sua uscita, gli è valso un Grammy per la migliore performance vocale pop maschile. Il primo dei 25 che ha ricevuto nel corso della sua carriera, il che lo rende uno dei musicisti di maggior successo.

Questa canzone segna l’inizio di un’era gloriosa per Wonder. Trascendentale, appunto. Gli anni Settanta sono stati per lui un’enorme tela in cui sperimentare tutti i colori e le sfumature musicali che conosceva, spingere al limite i molti strumenti che padroneggiava con strumenti come sintetizzatori e divertirsi. 

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