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Premio Amnesty a  “Severodonetsk” di Manuel Agnelli

Il prestigioso riconoscimento a una canzone «dettata dallo stupore per una guerra raccontata solo da geopolitica e bollettini. Mi sono calato nei panni di una persona travolta da una cosa più grande di lui, che si mette emotivamente in standby per poterne uscirne», spiega l’autore

“Ho visto della gente alla televisione parlare della guerra. Parlano di me”, canta Manuel Agnelli in Severodonetsk, canzone «dettata dallo stupore per una guerra raccontata solo da geopolitica e bollettini. Mi sono calato nei panni di una persona travolta da una cosa più grande di lui, che si mette emotivamente in standby per poterne uscirne».

Per toccare il tema della guerra in Ucraina, Severodonetsk, brano dell’album Ama il prossimo tuo come te stesso del 2022 che mette l’essere umano al centro, rendendolo il vero protagonista al di sopra della geopolitica e delle ragioni di stato, ha vinto il Premio Amnesty International Italia nella sezione Big, assegnato da una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, rappresentanti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà.

«Sono estremamente onorato di ricevere questo prestigioso premio», ha commentato il frontman degli Afterhours. «Ho sempre creduto che gli artisti dovessero avere un ruolo fondamentale nel trasmettere messaggi significativi. Ho scritto questa canzone per dare voce alle persone, vittime di violenza e sofferenza. Il mio obiettivo era di comunicare un messaggio che mettesse l’umanità al centro. Sono davvero felice che questa visione sia stata riconosciuta. Ricevere questo premio mi dà la sensazione di aver suscitato la reazione che speravo, corrispondente a ciò che desideravo raccontare».

«Amnesty International Italia ha scelto di premiare questa canzone perché affronta in modo profondo il tema della guerra e fornisce uno spunto universale sui diritti umani, mettendo al centro le persone e sottolineando l’importanza della vita», ha dichiarato Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia.

Il Premio Amnesty International Italia, sezione Big, giunto alla sua XXI edizione, è stato creato nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente da un solista o una band di spicco nel panorama della musica italiana.

In lizza per il premio di quest’anno c’erano anche Chiara Civello con Sono come sono; Dargen D’Amico con Gaza; Grazia Di Michele con Dall’altra parte; Dolcenera con Mediterraneo; Marlene Kuntz con Bastasse; Nada con In mezzo al mare; Rancore con Lontano 2036; Massimo Ranieri con Lettera di là dal mare e The Zen Circus ft. Claudio Santamaria con 118.

La premiazione di Manuel Agnelli avverrà nell’ambito della XXVI edizione del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” che si terrà per la prima volta a Rovigo dal 21 al 23 luglio 2023 e che assieme a tante altre iniziative, a partire da lunedì 17 luglio, andrà a costruire la Settimana dei diritti umani, una grande manifestazione multidisciplinare per promuovere i diritti umani attraverso l’arte e la cultura, con un ricco calendario di appuntamenti, sia pomeridiani che serali, ad ingresso gratuito.

Anche quest’anno il festival Voci per la libertà includerà il contest che assegnerà il Premio Amnesty International Italia nella sezione Emergenti. Sarà una tre giorni per ribadire attraverso l’arte e la musica che “Sui diritti umani non si torna indietro”. Si parte venerdì 21 luglio con il concerto di EffeEmme, progetto nato dall’incontro di Francesco Fry Moneti (violinista e polistrumentista di Modena City Ramblers, Casa del Vento e molti altri) e il cantautore Michele Mud (Premio Amnesty International Italia sezione Emergenti nel 2014). A seguire la prima semifinale del contest per emergenti con Buva da Cerignola/Roma con Sud, Cenere da Bologna con Chi lo decide chi siamo?, Da Quagga da Verona con Casa mia e Pankhurst da Ferrara con Watch him bleed; a chiudere la serata il concerto della Banda Rulli Frulli, uno dei più bei progetti italiani di musica e inclusione

Sabato 22 luglio proiezione del docufilm Rumore – Human Vibes, l’incontro tra musica e diritti umani narrato attraverso le canzoni che negli ultimi vent’anni hanno ricevuto il Premio Amnesty nella sezione Big all’interno di Voci per la Libertà. Poi la seconda semifinale del concorso con Candeo da Milano con “Le tue stesse gambe”, Cocciglia dall’Aquila con “La mia giostra”, La Malaleche feat. Diva Eva da Milano con “Cuentalo”, Obi da Torino con “Attimo”; ospiti della serata gli studenti del dipartimento Pop Rock del Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze di Rovigo che suoneranno e canteranno dal vivo una selezione dei brani vincitori delle passate edizioni del Premio Amnesty Big, riarrangiati per l’occasione.

La serata di domenica 23 luglio prende avvio con la presentazione della raccolta “Shahida – Tracce di libertà” del Centro Astalli. Ci sarà poi la finale del Premio Amnesty Emergenti tra i migliori cinque artisti delle serate precedenti, fino al gran finale con l’assegnazione del Premio Amnesty International Italia a Manuel Agnelli.

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