Interviste

«Il mio eroe solitario è un po’ come Ulisse»

Reuben Bullock, frontman dei Reuben and the Dark, parla delle musiche scritte per “Ulisse, l’ultima Odissea”, lo spettacolo rivoluzionario del regista Giuliano Peparini che dal 29 giugno al 2 luglio chiuderà la stagione 2023 dell’Inda al Teatro Greco di Siracusa. «Molti dei miei testi si allineano davvero con questa storia».  «Abbiamo usato molta della musica più “cinematografica” che facciamo. Sì, a volte c’è ancora qualche elemento legato al folk. Sono molto entusiasta di vedere come l’insieme funzioni»

«Con il regista Giuliano Peparini ci siamo conosciuti attraverso i social media qualche anno fa. Mi sono imbattuto in un pezzo di danza che ha diretto con una mia canzone. Su una televisione italiana. Da allora sono diventato un grande fan del suo lavoro». È cominciata così, on line, la collaborazione fra Reuben Bullock, frontman della band canadese Reuben and the Dark, e il regista di Ulisse, l’ultima Odissea, che dal 29 giugno al 2 luglio chiuderà la stagione 2023 dell’Inda al Teatro Greco di Siracusa. 

«Negli ultimi due anni abbiamo continuato a parlare di un progetto in comune», continua Bullock in chat dal Canada. «Finché un giorno Giuliano mi ha contattato, chiedendomi se fossi disponibile a lavorare con lui su un progetto di Odissea. Gli risposi che ero molto entusiasta di farne parte».

Talentuoso cantautore, skateboarder, falegname e figlio di un predicatore di Joshua Tree, nato a Calgary, Reuben Bullock ha pubblicato due album da solista, prima di dar vita all’esperienza con Sam Harrison (chitarra) Brock Geiger (chitarra), Nathan da Silva (basso), and Brendan “Dino” Soares (batteria), ovvero i Reuben and the Dark, con i quali ha registrato quattro dischi, il primo dei quali, Funeral Sky, prodotto da Christopher Hayden di Florence and the Machine. La musica della band canadese è un indie folk a metà strada fra i Mumford and Sons e The National. Canzoni fiorite dalla semplicità e dalla dolcezza del piano e della chitarra, favorendo la delicata cornice della intimità dei testi, altre volte costruendo melodie che diventano inni (ascoltate l’emozionante Trouble, ve ne innamorerete subito). È musica onesta basata sul cuore, aperta ma solitaria, che chiede condivisione. E spesso è stata inclusa in serie tv e film come Breaking BadDolittleThe ClassGrey’s Anatomy.

«Sì, è stato così surreale ascoltare le mie canzoni e la mia voce in così tante cose. Sono veramente grato…», commenta Reuben Bullock. «Si abbinano sorprendentemente bene!».

Reuben Bullock

Adesso la musica della band di Calgary alle immagini aggiunge il teatro e la danza, facendosi colonna sonora dell’Odissea che Peparini ha allestito seguendo la sua idea di spettacolo contaminato da diverse arti. Tant’è che Ulisse lo incontreremo nel gate di un aeroporto, «luogo da cui si parte per raggiungere qualsiasi meta, ma anche luogo che ci può bloccare, trattenere, magari per volontà degli dei», spiega il regista. Un po’ Tom Hanks del film di Spielberg The Terminal, fra attualità e classicità, con la danza contemporanea e il teatro che dialogano al servizio del testo originale di Omero sulle note dei Reuben and the Dark. 

Come si sposa il vostro folk rock con l’Odissea?

«Abbiamo usato molta della musica più “cinematografica” che facciamo. Sì, a volte c’è ancora qualche elemento legato al folk. Sono molto entusiasta di vedere come l’insieme funzioni. C’è molta sincronicità fra i miei testi e le schermate dell’Odissea di Ulisse. Alcune canzoni sono andate a posto in modo molto naturale».

Quali sono le canzoni utilizzate per lo spettacolo? Avete composto nuove canzoni per l’occasione?

«L’elenco finale delle canzoni non è completo e non sono sicuro di quanto posso anticipare al riguardo. Abbiamo rielaborato un certo numero di canzoni dei Reuben And The Dark per questo adattamento. Ho anche scritto una canzone appositamente… così come ho registrato molta musica strumentale».

La canzone Wanderer, inserita nel vostro album In Lieu of Light del 2022, è una riflessione sulla solitudine. Potrebbe avere un legame con la solitudine di Ulisse?

«Wanderer non l’abbiamo inserita nella colonna sonora dello spettacolo… ma sì… stranamente, molti dei miei testi si allineano davvero con questa storia… attingendo al mio viaggiatore solitario interiore… perso in mare… almeno in senso figurato».

Verrete a Siracusa per assistere alla messa in scena? Magari anche per dare un concerto?

«Vorrei tanto essere lì per la messa in scena, davvero, ma i miei programmi non lo consentono. Sento parlare di uno spettacolo rivoluzionario, moderno. E ci vorrei essere certamente per questo motivo. E forse anche per un concerto».

Se per i Reuben and the Dark si tratta di un debutto assoluto in Italia come al Teatro Greco di Siracusa, per il regista Giuliano Peparini è invece un ritorno nella città aretusea. L’ex étoile al Balletto Nazionale di Marsiglia e poi assistente e Maître de Ballet di Roland Petit, ha infatti guidato il corpo di ballo ed i performers che si sono esibiti nel corso degli eventi svolti in Sicilia dalla maison Dolce&Gabbana ed ha saggiato l’antica cavea con lo spettacolo Dodici note – Tutti su! di Claudio Baglioni, del quale è stato regista e coreografo. 

Giuliano Peparini

La versatilità è il segreto di Peparini e, in tal senso, è stato cruciale l’incontro con Franco Dragone, ex “deus ex machina” del Cirque du Soleil, dal quale è nata una serie di spettacoli acquatici permanenti in Cina e negli Stati Uniti, tra questi Le Rêve e The House of Dancing Water. A conferma del suo eclettismo e della sua capacità di spaziare dal mondo classico a quello del pop, Peparini si è occupato della regia di Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo, musical prodotto da David Zard, e della direzione artistica e delle coreografie per il talent show Amici di Maria De Filippi dall’edizione numero 12 fino alla 19. E musica, ballerini e acrobati saranno protagonisti di Ulisse, l’ultima Odissea, spettacolo che promette sorprese per il pubblico del Teatro Greco.

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