Storia

Il “concerto gastronomico” dall’altro capo del mondo

Indesiderato in Sicilia, lo spettacolo del “dio tamburo” Alfio Antico e dello chef Carmelo Chiaramonte, dopo essere diventato un video nel Friuli, trova un palco in Australia dove il prossimo 19 novembre verrà messo in scena in prima mondiale all’Abbotsford Convent di Melbourne ospite della Settimana della cucina italiana nel mondo

“Arriccioli tagghiu a pezzi / Comu fussiru mmistini / Aju sardi e masculini”, le voci della Pescheria di Catania che Alfio Antico ha registrato nel brano Storii di Pisci, dopo aver invaso la Vecchia Pescheria di Marano Lagunare, fanno un’altra e molto più lunga traversata per arrivare sino al Mar di Tasmania e finire, questa volta, su un palco a Melbourne, Australia. Anche in questo caso, ad accoglierli troveranno la pentola dello chef Carmelo Chiaramonte, con cui il percussionista lentinese fa coppia nello spettacolo Aju Fami.

Ancora una volta, indesiderati in Sicilia, come i migranti delle navi Ong al porto di Catania, riccioli, sardi e masculini, dopo essere stati costretti a trasferirsi in laguna e mescolarsi a passere, anguille e ghiozzi gialli, devono scegliere un altro approdo, confondendosi adesso con abaloni, caranghi e squali. Cantati dalla voce del “dio tamburo” e decantati dalle sapienti mani dello chef modicano, prima in un video premiato dal Ministero degli Esteri, adesso ospiti dell’Istituto di cultura italiana in Australia, per una prima mondiale che si terrà il prossimo 19 novembre all’Abbotsford Convent, una ex residenza religiosa a quattro chilometri da Melbourne, composta da undici edifici storici, giardini e parcheggio che si estendono su 6,8 ettari, dove oggi sono ospitati cento studi di artisti e uffici per piccole imprese, una stazione radio, quattro ristoranti, un cinema all’aperto, mercati alimentari e artigianali, due gallerie, un ampio programma di eventi e luoghi per prove, spettacoli, lezioni, workshop e conferenze. Insomma, cose d’altro mondo. O, meglio, dell’altro capo del mondo, dove si cammina a testa in giù e tutte le cose sono alla rovescia. 

Da sinistra: Alfio Antico, Carmelo Chiaramonte e Vincenzo Cascone

Come si dice: nemo propheta acceptus est in patria sua. Così, all’altro capo del mondo, dove tutto è alla rovescia, gli eroi siamo noi. Come ai tempi di Luna Rossa o di Alessandro Del Piero nella squadra dei Delhi Dynamos. E il “concerto gastronomico” che non trova un palco in Sicilia lo conquista all’altro capo del mondo. Antico e Chiaramonte saranno gli alfieri della cucina italiana nel mondo, nell’ambito della settima edizione di questa manifestazione che, quest’anno, ha come tema: “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta”. E per dare risalto a questi concetti I’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne presenterà un programma dedicato a “Sicilia, Giardino del Mediterraneo”, con eventi sulla storia culinaria, botanica e artistica dall’isola, fra cui lo spettacolo Aju Fami.

Rispetto alla performance ripresa nella pescheria lagunare, sul palco di Melbourne i nostri eroi saranno soli, privi dell’accompagnamento di suoni di sax e tastiere che però spesso coprivano i raffinati intrecci di suoni, colori e sapori fra il tamburo a cornice di Alfio Antico ed i fornelli di Carmelo Chiaramonte. Come il jazz ed il blues delle origini traggono i loro suoni dai ritmi del lavoro quotidiano e della fatica, dai canti di lavoro, i rumori e i suoni della cucina entrano a fare parte della performance. Il filo conduttore è proprio la preparazione di una pietanza che dura l’intero spettacolo. Soltanto nel finale sarà rivelato il piatto in preparazione, ovvero un cuscus di verdure e frutti di mare.

Lo schema narrativo, curato dal regista ragusano Vincenzo Cascone, prevede otto canzoni e cinque movimenti di cottura, spiegano i due interpreti in un incontro organizzato nella Masseria Ventosa di contrada Puntarazzi alla periferia di Ragusa. Qui, fra muggiti di vacche pezzate rosse italiane e formaggi prodotti con metodi tradizionali nel rispetto della natura, Antico e Chiaramonte hanno arroventato e affilato i loro strumenti nelle prove dello spettacolo e in una breve anteprima per la stampa. 

Il tamburo e la voce di Alfio Antico entrano in sinergia con lo chef modicano mentre pesta, taglia, setaccia, spadella, grattugia, frigge. «Armonie, padelle sonanti, pentolame inserite in novanta minuti di felicità epicurea», sottolinea l’ex “cuciniere errante” ormai stabilitosi al “Caro Melo” di Donnalucata. I due protagonisti si scambiano i ruoli nel brano A Sinapa, quando è il percussionista a snocciolare la sua particolare ricetta basata sulla tipica erba spontanea e commestibile raccolta nelle campagne dell’isola. Improvvisando sulla filastrocca di Lu vermi e facendo leva sulla sua lunga esperienza teatrale, Alfio Antico fa poi nascereAju Fami, brano dai toni primitivo-futuristi che dà il titolo all’intero progetto. «Anima e Nun n’aiu sonnu sono altri due brani in scaletta», fa sobbalzare la chioma bianca il percussionista, abbozzando un suono. “Mangiativilli un pocu di carduna amari / Favi, ciciri e cicoria / Urranii , sinapa e cardedda / e vinu i vutti / e durmiti coi porti aperti”, che, come sanno bene gli aborigeni, sono verdure selvagge siciliane.

Il finale è geniale, all’insegna dell’improvvisazione, con i campanacci del lentinese che duettano con il passaverdure, la padella e la frusta dello chef: «Una lunga suite strumentale che comprende Setacciatura dei ceciPassaverdure e Pasta cà sarsa e al termine della quale viene svelato il piatto».

Musica da mangiare, cibo da ascoltare. Ispirazione, genio, talento, dedizione, sono gli ingredienti di questa sorprendente combinazione. Un prodotto perfetto della glocalizzazione, dove, per una volta, gli italiani sono al timone e non nella stiva, dando lezione di convivialità, sostenibilità e innovazione. Ma solo all’altro capo del mondo.

1 Comment

  • Franca Novembre 8, 2022

    Gli altri li conosco di nome, ma Carmelo di persona, è tutto quel che c’è scritto è molto di più. Un artista a tutto tonno, parafrasando un suo libro💕

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