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Guida Michelin, cinque nuove stelle in Sicilia

Presentata ieri la guida gastronomica più importante. Il sannita (e vegetariano) Davide Guidara de “I Tenerumi” di Vulcano premiato anche come miglior giovane chef 2023. A Palermo, Bagheria e Taormina gli altri nuovi ristoranti segnalati, mentre il St. George di Heinz Beck a Taormina conquista la seconda stella. Confermate le stelle per tutti gli altri locali siciliani. La commozione di Antonino Cannavacciuolo per la terza

Pioggia di stelle Michelin, anche se la Sicilia è la regione che ne raccoglie meno, soltanto cinque. Entrano nel firmamento della gastronomia nazionale i ristoranti “Līmū” di Bagheria, “Principe Cerami” di Taormina, “Mec Restaurant” di Palermo ed “I tenerumi” di Vulcano, al cui chef sannita Davide Guidara, classe 1984, è stato assegnato anche il premio Michelin giovane chef 2023. La motivazione parla di «affumicatura, ossidazioni e tanto altro che caratterizzano la proposta vegetariana di Davide Guidara. Lo chef elabora con maestria gli ingredienti che assumono sapori intensi nuovi e sorprendenti che non temono la concorrenza con i più elaborati piatti di carne e di pesce». Una personalità vulcanica, e del resto è proprio dagli orti dell’isola che arriva buona parte dei prodotti del ristorante. Non a caso, Guidara ha ricevuto anche la Stella verde per il suo orto di due ettari che produce il necessario per il suo ristorante e perché gli scarti sono ridotti al minimo e usati come compost per il terreno, i tavoli bassi sono stati fabbricati con il legno di una tettoia dismessa, i piatti prodotti con la ceramica di vecchi servizi non più utilizzati, frantumati in pezzi, sbriciolati e riciclati come materia prima per nuove stoviglie.

Davide Guidara, classe 1984, chef sannita de “I tenerumi”, ristorante vegetariano presso il Therasia Resort sull’eolica isola Vulcano

Quelli dello chef de “I tenerumi”, ristorante vegetariano presso il Therasia Resort sull’eolica isola Vulcano, sono i requisiti della cucina del futuro? «È una cucina diretta, una cucina che limita l’ego dello chef in funzione dei prodotti, una cucina che ha come unico scopo il gusto», replica Davide Guidara. «Credo che ci saranno due macro categorie: la cucina di pura esperienza come le grandi tavole riconosciute a livello mondiale e posti dove si pensa al solo piacere della tavola e del gusto, non che nelle precedenti esperienze questo venga messo in secondo piano (anche se a volte succede) ma il focus è diverso».

La quinta stella al ristorante St. George dello chef Heinz Beck, situato all’interno del lussuoso The Ashbee Hotel a Taormina, che ne aveva già una. La seconda gli consente di raggiungere i più quotati La Madia di Licata di Pino Cuttaia e il ristorante Duomo di Ragusa, di Ciccio Sultano. Commosso il popolare chef Antonino Cannavacciuolo che da oggi può inserire la terza stella al suo ristorante Villa Crespi. Si aggiunge agli 11 tristellati dello scorso anno tutti confermati. Nel complesso sono 335 i ristoranti monostellati, 38 quelli con due stelle e 12 i tristellati. Si abbassa notevolmente l’età media degli chef premiati, a conferma che l’enogastronomia è una delle professioni che si sta maggiormente sviluppando: ben 20 gli chef under 35 e sei gli under 30.

Antonino Cannavacciuolo

3  Stelle – Una cucina unica che merita il viaggio

  • Mudec – Enrico Bartolini – Milano
  • Uliassi – Mauro Uliassi – Senigallia (An)
  • Da Vittorio – Chicco e Bobo Cerea – Brusaporto (Bg)
  • Piazza Duomo – Enrico Crippa – Alba (Cn)
  • St. Hubertus Rosa Alpina – Norbert Niederkofler – San Cassiano (Bz)
  • Dal Pescatore – Nadia e Giovanni Santini – Canneto sull’Oglio (Mn)
  • Le Calandre – Massimiliano Alajmo – Rubano (Pd)
  • La Pergola – Heinz Beck – Roma
  • Osteria Francescana – Massimo Bottura – Modena
  • Enoteca Pinchiorri – Annie Féolde – Firenze
  • Reale – Niko Romito – Castel di Sangro (Aq)
  • Villa Crespi – Antonino Cannavacciuolo – Orta San Giulio (No)
Ciccio Sultano del ristorante “Duomo” di Ragusa
Pino Cuttaia

2 Stelle – Una cucina eccellente, merita una deviazione lungo il proprio tragitto.

  • La Madia – Pino Cuttaia – Licata (Ag)
  • Duomo – Ciccio Sultano – Ragusa
  • St. George – Heinz Beck – Taormina (Me)

1 Stella – Cucina di grande qualità, vale la pena fermarsi

Bagheria – I Pupi

Bagheria – Līmū

Caltagirone – Coria

Catania – Sapio

Linguaglossa – Shalai

Modica – Accursio

Lo chef Accursio Craparo di Modica

Palermo – Gagini Restaurant

Palermo – Mec Restaurant 

Ragusa – Locanda Don Serafino

Riposto – Zash

Salina (Isola) – Signum

Taormina – La Capinera

Taormina – Otto Geleng

Taormina – Principe Cerami 

Terrasini – Il Bavaglino

Vulcano (Isola) – I Tenerumi 

Vulcano (Isola) – Il Cappero

Lo chef Andrea All del ristorante “Andrea – Sapori Montani” di Palazzolo Acreide

Bib Gourmand (dove Bib sta per Bibendum, “da bere”), i ristoranti dove, a detta degli ispettori Michelin, si mangia bene a un prezzo contenuto: si riconoscono dal simbolo dell’omino che si lecca i baffi. Ciò che accomuna i ristoranti Bib è il loro stile di cucina più semplice, facilmente riconoscibile e di comoda fruizione: un ristorante Bib Gourmand vi lascerà anche un senso di soddisfazione, per aver mangiato decisamente bene a un prezzo ragionevole.

Andrea – Sapori Montani – Palazzolo Acreide (Sr)

Me Cumpari Turiddu – Catania

Veneziano – Randazzo (Ct)

Antica Filanda – Capri Leone (Me)

Palazzaccio – Castelbuono (Pa)

Osteria Expanificio – Agrigento

Buatta cucina popolana – Palermo

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