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Foo Fighters, lacrime e sorprese al tributo per Taylor Hawkins

ll figlio del compianto batterista della band suona “My Hero”, la figlia di Dave Grohl canta Jeff Buckley

Sfilata di rockstar sul palco della Wembley Arena di Londra per onorare Taylor Hawkins, lo storico batterista dei Foo Fighters morto a Bogotà, in Colombia, il 25 marzo scorso a causa di un collasso poche ore prima di un concerto. Tra i musicisti che hanno preso parte al live di cinque ore, Liam Gallagher, Lars Ulrich dei Metallica, Brian Johnson degli AC/DC, l’ex Police Stewart Copeland, Travis Barker dei Blink-182, Rufus Tiger Taylor dei The Darkness, Wolfgang Van Halen, Chrissie Hynde dei Pretenders e Sir Paul McCartney. Alla fine della serata-tributo, le esibizioni più memorabili sono arrivate grazie a una coppia di nuovi arrivati, anche se con un pedigree che è già leggenda: Shane Hawkins, il figlio sedicenne di Taylor, ha sostituito suo padre durante la penultima esibizione della serata dei Foo Fighters, una potente — e commovente — interpretazione di “My Hero”, mentre sul megaschermo alle sue spalle veniva proiettata una foto del ragazzo con il papà.

L’altra “new entry” della serata è stata la figlia del frontman dei Foo Fighters Dave Grohl, Violet, 16 anni, che ha rubato la scena con le sue toccanti interpretazioni di due canzoni di Jeff Buckley, “Last Goodbye” e “Grace”, e di “Valerie”, un brano degli Zutons che era stato reinterpretato da Marc Ronson  e Amy Winehouse.  È stato lo stesso Grohl ad accogliere Violet al microfono, ritenendola «l’unica persona che conosco che può seriamente cantare una canzone di Jeff Buckley».

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