Disco

Dischi, le uscite della settimana

Tanti piccoli e semplici gioielli in “Cose che si dicono”, l’album d’esordio del catanese Cordio. Nel disco di Kerri Chandler 24 canzoni registrate in 24 dei migliori club del mondo (fra cui Milano). Il cantar piano di Joe Barbieri, le contaminazioni di Marco Mengoni, l’elettronica di Saro Cosentino. Alvvays dal Canada, Indigo Sparke dall’Australia. E poi Nada, Mondo Marcio, Gilla Band e Sorry. La Top 20 italiana

Alvvays Blue Rev

Quando Molly Rankin era una bambina, scoprì di avere dei poteri speciali. Come rampollo della Rankin Family, il pluripremiato gruppo musicale canadese degli anni Novanta, adottò come strumento d’elezione il violino, suonato anche da suo padre, John Morris Rankin. Nel 2011 ha fondato gli Alvvays, una band indie-rock che avvolge strati sfocati di strumentazione rock attorno a storie di vite dure e sentimenti feriti. Potrebbe non sembrare collegato alle sue radici, ma Rankin, 35 anni, di Toronto, ha notato che la musica dei suoi antenati è emersa da melodie celtiche tramandate per secoli: «Resistono alla prova del tempo e rimbalzano nella tua testa per sempre», spiega presentando il loro atteso terzo album, Blue Rev. L’album spinge il suono della band verso frontiere più sognanti e più rumorose, mentre approfondisce il songwriting molto narrativo. 

Voto: 6.5

Indigo Sparke Hysteria

Se il debutto di Indigo Sparke nel 2021 con Echo è stato un sussurro nell’orecchio, il suo seguito sembra un ululato dalla cima di una montagna. In Hysteria, la cantautrice folk australiana apre il suo mondo, un cambiamento che si riflette anche nel personale. L’album è, infatti, il risultato della collaborazione con Aaron Dessner, il polistrumentista della National che ha lavorato anche con Taylor Swift. Con il supporto di Dessner, Sparke canta con aria di sfida su una strumentazione corposa.

Voto: 5.5

Gilla Band Most Normal

Il loro primo album, Holding Hands With Jamie del 2015, si è concluso con le urla del frontman Dara Kiely. Il loro secondo, The Talkies del 2019, «si è aperto con un attacco di panico e si è concluso con lui che respirava con calma», spiega Al Duggan, chitarrista della Gilla Band. «Se c’è una progressione lineare in questi dischi, il prossimo disco dovrebbe sembrare come se stessi vagando in un paesaggio da sogno». Ma nonostante tutti i suoi discorsi sulla lettura di “cicli onirici e ritmi circadiani”, l’atmosfera di Most Normal è più vicina a un incubo horror, un viaggio su montagne russe di rumore che mitragliano gli ascoltatori con distorsioni, mentre Kiely gira tra chiacchiere surrealiste e ululati disperati e sverniciati. Noise da incubo.

Voto: 4

Kerri Chandler Spaces and Places

È il primo album da solista di uno dei più influenti produttori di house music ed è una lettera d’amore alla pista da ballo: 24 canzoni registrate in 24 dei migliori club del mondo, dal Printworks di Londra al Watergate di Berlino, dall’Output di New York ai Magazzini Generali di Milano. Chandler ha trasformato ogni club in uno studio temporaneo, creando canzoni che meglio si adattavano alla personalità di ciascun locale, dalla disco alla deep house. Con questo album punta dritto ai Grammy.

Voto: 7

Cordio Cose che si dicono

Album d’esordio del cantautore catanese scoperto da Ermal Meta, che ne ha curato la produzione e la cui influenza si avverte in alcune composizioni. Pop melodico, dalle melodie morbide e dai testi d’impatto, che piacciono alle nuove generazioni. Catania esce fuori nel brano Hey Vittoria, echi di Lucio Battisti in Ciao. Sono dei piccoli gioielli l’acustica e cinematografica Giorni d’estate, il “lento” stile anni Sessanta Canzone del settimo piano con tanto di coretto sha-la-sha-la finale e il sognante amarcord Pane olio e sale. Perché, alla fine, le cose più buone sono quelle più semplici: pane, olio e sale, appunto.

Voto: 8

Saro Cosentino The Road to Now

Esce oggi l’album del compositore e musicista nato a Roma da genitori catanesi e collaboratore di Franco Battiato e Peter Gabriel. Il disco rispecchia la carriera, le passioni musicali, le amicizie, dell’artista. Sin dalle prime note di You are the Story, il brano iniziale, dalle atmosfere ovattate alla Robert Wyatt: una tromba in sottofondo accompagna una malinconica melodia cantata dalla morbida voce di Tim Bowness, per chiudersi con una struggente chitarra che aggiunge pathos. E poi la voce di Peter Hammill, il leader dei Van Der Graaf Generator, icona del progressive rock degli anni Settanta, protagonista in ben quattro canzoni dell’album, fra cui il singolo The Joke, chiuso da una ritmica alla Peter Gabriel, il cui video è una rassegna di tutti gli orrori che minacciano il mondo. 

Voto: 7.5

Joe Barbieri Tratto da una notte vera

Un disco prezioso, fragile e, a suo modo, sontuoso nelle sonorità, negli arrangiamenti. Ed è davvero una libidine risentire le spazzole accarezzare la batteria o farsi cullare dalla voce di Joe Barbieri. Spazia tra il jazz, la bossa-nova, la milonga, l’eleganza dello swing, il gusto rétro per gli scenari orchestrali, l’avventurosa sensibilità per il tocco alla francese, la canzone d’autore italiana, fino all’atto di devozione verso Dettagli, un gioiello a firma dei miti brasiliani Roberto ed Erasmo Carlos e con un perfetto adattamento italiano ad opera di Bruno Lauzi, portato al successo da Ornella Vanoni nel 1973, l’anno in cui nasceva Barbieri.

Voto: 8

Marco Mengoni Materia (Pelle)

A quasi un anno dal primo capitolo, esce il secondo atto della sua trilogia discografica già anticipato in radio dai singoli No stress e Tutti i miei ricordi. Un album di contaminazioni e di ricerca, che svela un lato inedito del cantante. Collaborazioni con La Rappresentante di Lista e Samuele Bersani, e un inedito di Sergio Endrigo. Il riassunto di tutto questo concept è racchiuso nel brano Unatoka Wapi, il pezzo del disco che ha avuto più contaminazioni. «Il testo era in lingua swahili, il ritmo era zulu», ha spiegato l’autore. «Abbiamo cambiato il pezzo. Per il disco ho pescato molto nella zona dell’equatore e ne sono nati vestiti allegri spesso anche per brani che affrontano temi profondi. Per il testo mi ha ispirato leggere Frantz Fanon, antropologo e psichiatra anticolonialista che nei suoi lavori affrontava il tema della dignità della persona. Ho immaginato una persona che parte, lascia gli affetti, ma anche un mondo senza libertà. E c’è una voce che gli chiede da dove venga, una domanda che non è fatta per conoscere ma ha già dentro un pregiudizio.

Voto: 6.5

Nada La paura va via da sé se i pensieri brillano

È un rincorrersi di gioia, inquietudine, amore, paura: lo “yin e yang” che alberga in tutti noi, messo a nudo e offerto in un rito laico di condivisione. Nada è riconoscibile, autentica, con testi immediati e senza abbellimenti, che vanno al cuore, all’essenziale. È rock nell’anima, nell’attitudine, nel suo essere controcorrente.

Voto: 6

Mondo Marcio Magico

Disco puramente rap, complesso ed estremamente eterogeneo dal punto di vista concettuale, include i featuring con Arisa, Caffellatte, Gemitaiz e Nyv (oltre alla straordinaria partecipazione di Saturnino). È un disco legato alla sfera personale. «Parla del tenersi stretti la propria magia interiore», spiega. «Scrivere questo disco mi ha insegnato ad apprezzare di più le piccole cose, e a esercitare la gratitudine, una cosa che quando sei ambizioso come me tendi a non considerare neanche».

Voto: 4.5

Sorry Anywhere But Here

La band indie londinese Sorry è tra i punti fermi di una scena nata nel locale di Brixton, il Windmill, con artisti del calibro di Black Midi e Goat Girl. Nel secondo album in studio, la cantante Asha Lorenz guaisce e urla su arazzi decorati di chitarre tintinnanti, percussioni buffe e pianoforti martellanti. Adrian Utley dei Portishead ha co-prodotto il disco con Lorenz, Ali Chant e il chitarrista della band Louis O’Bryen.

Voto: 6.5

Top 20 in Italia (dati Fimi)

1 – C@RA++ERE S?EC!@LE – THASUP

2 – BOTOX – NIGHT SKINNY

3 – SIRIO – LAZZA

4 – NOI, LORO, GLI ALTRI – MARRACASH

5 – TAXI DRIVER – RKOMI

6 – AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO – MANUEL AGNELLI

7 – UN VERANO SINTI – BAD BUNNY

8 – BLU CELESTE – BLANCO

9 – IL GIORNO IN CUI HO SMESSO DI PENSARE – IRAMA

10 – PERSONA – MARRACASH

11 – AHIA! – PINGUINI NUCLEARI TATTICI

12 – SALVATORE – PAKY

13 – HUSTLE MIXTAPE – CAPO PLAZA

14 – HARRYS’ HOUS – HARRY STILES

15 – GIÙ – NEIMA EZZA

16 – DISUMANO – FEDEZ

17 – OLDER – GEORGE MICHAEL

18 – FUORI DALL’HYPE – PINGUINI TATTICI NUCLAERI

19 – FAMOSO – SFERA EBBASTA

20 – THE END, SO FAR – SLIPKNOT

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