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Dedalo Festival, un convivio d’arte a Caltabellotta

Dal 6 a 9 agosto musicisti, scrittori, attori, scultori e pittori siciliani s’incontrano per scambiarsi le proprie esperienze nella cittadina dell’Agrigentino citata da Boccaccio e dove convivono storia e leggende. «L’obiettivo è quello di animare con cultura, visioni, persone nuove, un territorio straordinario per bellezza paesaggistica, monumenti, prodotti tipici», dice il direttore artistico Ezio Noto. Un intenso e ricco programma di appuntamenti

La Sicilia è un’isola fantastica. È storia, è mito, è leggenda. Le leggende sono parte integrante di questa terra, anche se non sempre e da tutti conosciute. C’è un paese nell’Agrigentino, ad esempio, arroccato sui Monti Sicali e circondata da tre picchi – il Monte San Pellegrino, il Monte Castello e la Rupe Gogàla – che è fonte di racconti fantastici e leggende da far invidia alle saghe hollywoodiane. Persino Giovanni Boccaccio ambientò una delle sue novelle nell’araba Qual’at al-Ballut, Caltabellotta, la “rocca delle querce”, conquistata dai greci e ancor prima, da quei fenici che sacrificavano i bambini alla divinità Baal e Astante, sulle cime più alte del paese.  

… il re, oltre a molte gioie e care che egli e la reina alla giovane donarono, gli donò Ceffalú e Calatabellotta, due bonissime terre e di gran frutto…

Giovanni Boccaccio (Decameron – VII novella, decima giornata)

Secondo un’altra leggenda, il piccolo borgo medievale è la sede dei nemici del Santo Graal, il Calice adoperato per l’ultima cena e che ha accolto il sangue di Gesù sgorgato dal suo costato. Quel flusso di forze negative che il filosofo Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, ha definito: «L’ostilità al Graaal era concentrata nella fortezza di Iblis, a Qual’at al- ballut». Iblis (uno dei nomi del demonio) era sposa di Iberto, le loro vicende sono narrate da Wolfram von Eschembach nel Parsifal e si svolgono, secondo taluni, nel castello incantato di Klingsor, proprio a Caltabellotta. Secondo altri, invece, in questa cittadina che riposa ai piedi del Pizzo, si trova la forza positiva del Santo Graal raffigurato in mano ad un Santo dipinto sul soffitto della Chiesa Madre.

Da queste parti pare anche che abbiano soggiornato massoni e maestri dell’astuzia come il conte Cagliostro e maghi come Crowley, che si arrampicò sul castello vecchio nel 1920 per evocare la “bestia dell’Apocalisse”. E poi c’è la leggenda di San Pellegrino che salvò il paese dal drago. E, ancora, la Guerra dei novant’anni, o la guerra dei quattro vicari, la cui pace fu siglata nel Castello di Caltabellotta.

La statua di Dedalo a Caltabellotta

Ma la leggenda che attesta le origini antichissime del paese agrigentino, testimoniate dalle quattro necropoli che circondano l’abitato e che risalgono all’età del bronzo, è quella legata a Dedalo, il costruttore del famoso labirinto del Minotauro a Creta ed il padre di Icaro al quale aveva realizzato le ali per volare.

La leggenda narra che Dedalo, per sfuggire all’ira del re Minosse che regnava in Creta, fosse sbarcato in Sicilia allora detta Sicania, e che qui fosse rimasto ospite del re Cocalo, famoso per la sua bontà e giustizia. Un giorno Dedalo guardandosi attorno, vista una rupe inaccessibile, ebbe l’idea di costruirvi una fortezza in grado di difendersi da qualsiasi attacco nemico e ne permise l’accesso solo attraverso uno stretto sentiero. Nacque così la potente Camico, dove il re Cocalo fissò la sua dimora, quella che poi diverrà Qual’at al-Ballut e poi Caltabellotta. Per Dedalo quello era un posto sicuro che poteva proteggerlo anche nel caso in cui Minosse si fosse rimesso sulle sue tracce. Ed infatti, non passò molto tempo che Minosse con il suo esercito tentò di accedere alla fortezza ma senza alcun esito positivo. Un giorno però, Cocalo invitò Minosse alla reggia e con l’inganno, aiutato dalle sue figlie, lo uccise in un bagno bollente.

Da sinistra: Francesco Less, Alfio Antico (fra i protagonisti della manifestazione) e il direttore artistico di Dedalo Festival Ezio Noto

Le ali di Dedalo ogni estate tornano a dispiegarsi ed a svolazzare su Caltabellotta. Personificazione dell’uomo di téchne, che per tutta la vita si dedica alla scultura e all’architettura, è il nume tutelare del convivio di arti, musiche e letture, che riunisce creativi d’ogni parte della Sicilia all’ombra dei tre Picchi: il Dedalo Festival, «da quindici anni baluardo di arte rara e spesso invisibile altrove», come sottolinea il direttore artistico, nonché musicista e scrittore, Ezio Noto. «L’obiettivo è quello di animare con arte, cultura, visioni, persone nuove, un territorio straordinario per storia, bellezza paesaggistica, monumenti, prodotti tipici. Dedalo Festival continua a volare per dare speranza ed avere speranza, per aprire strade nuove alle possibilità di crescita contro lo spopolamento dei piccoli centri montani. L’arte che aiuta un territorio, un territorio che aiuta l’arte». 

Sarà il filo conduttore di questa XV edizione, attraverso le visioni dei vari artisti, scrittori, poeti, musicisti, pittori, attori che apriranno percorsi a temi diversi: le donne siciliane di Vincenzo Muscarella “Damiana” e “Maruzza”, il sommo Dante nel pop mondiale, “Tonino” che emigra dalla Sicilia a cercare fortuna, l’occhio di fotografi siciliani straordinari, Minnella, Pitrone, Cuttitta. Lo sguardo di un attore siciliano come Gianfranco Jannuzzo che si ferma sulla sua gente con la fotografia. Gaetano Aronica che si concede alle domande curiose dei SognAttori. Il pittore Giovanni Proietto che esplorerà il volo con la sua arte in estemporanea. Storie di migranti con Totem di Giacomo Sferlazzo e i suoi racconti. Il viaggio negli inferi come metafora della pandemia di Valeria Cimò. I racconti sonori di artisti meravigliosi, il ricordo di Roberto Sottile ad un anno esatto dalla sua scomparsa. «Il viaggio continua per stimolare e coinvolgere, per aprirsi e conoscere. Per stimolare la memoria e il sogno».

La chiesa di Sant’Agostino a Caltabellotta

La villa comunale, ovvero l’antico giardino dei frati Carmelitani titolari della chiesa S. Agostino, costruita nel Trecento all’estremità orientale del paese, ai piedi della rupe Gogala, sarà lo scenario del Dedalo Festival che si svolgerà da sabato 6 a martedì 9 agosto.

Questo il programma nel dettaglio:

Sabato 6 agosto

Ore 18,30

Conferenza di inaugurazione e presentazione Dedalo Festival XV

Interverranno

Calogero Cattano sindaco di Caltabellotta 

Biagio Marciante vicesindaco di Caltabellotta

Francesco Trapani I Sognattori

Domenico Dentici coordinatore rassegna “Dove il buon giorno si sente dal mattino”

Liliana Sinagra coordinatrice Dedalo XV

Ezio Noto direttore artistico Dedalo Festival

Inaugurazione mostre e istallazioni 

 “Voli” La tela di Giovanni Proietto

“800A” di Domenico Pellegrino (Omaggio a Roberto Sottile)

Cerimonia per la donazione ufficiale alla città di Caltabellotta dell’opera realizzata con i legni delle imbarcazioni dei migranti arrivati a Lampedusa, “Totem” di Giacomo Sferlazzo

In collaborazione con l’associazione “Le Culture Diverse” 

U Cuntu di Dedalo” a cura di Francesca Albergamo Giovanni Proietto Carmelo Rappisi e Giacomo Sferlazzo

Ore 19,00

Rassegna di libri dedicata a Salvatore Coppola “Dove il buon giorno si sente dal mattino”

Dante Rockstar” di Giuseppe Attardi, alla presenza dell’autore, il libro sarà presentato da Salvatore Alessandro Turturici con Enrico Lustri Stuart da Valerosa.

Tonino” di Giovanni Volpe edizioni Medinova con la partecipazione dell’autore, l’editore Antonio LiottaGaetano Gucciardo. Modera Domenico Dentici

Ore 21,00

Forum

“La discesa degli inferi” di Valeria Cimò

Ore 22,00

Incontri con gli artisti ospiti delle residenze creative e degli eventi culturali:

Raffaella Daino

Giacomo Sferlazzo

Vorianova

Giuseppe Di Bella con Giovanni Arena

Oriana Civile

Domenica 7 agosto

Ore 21,00

Un Racconto Sottile

Dedalo Festival ricorda Roberto Sottile, nel primo anniversario della partenza dell’amato professore di linguistica italiana della Facoltà di lettere di Palermo

Con la collaborazione della famiglia, degli amici, dei colleghi, di poeti ed artisti.

Diversi gli ospiti che stanno aderendo all’evento impossibile citarli tutti.

Ospite della residenza creativa di Dedalo

Cesare Basile che concluderà la serata

Lunedì 8 agosto

Ore 19,00

“U cuntu di Dedalo” a cura di Francesca Albergamo, Giovanni Proietto, Carmelo Rappisi e Giacomo Sferlazzo

I Sognattori incontrano l’attore siciliano Gaetano Aronica

Rassegna di libri dedicata a Salvatore Coppola “Dove il buon giorno si sente dal mattino”

Ore 20.00

Gente Mia” di Gianfranco Jannuzzo 

Edizioni Medinova

Parteciperanno l’autore, Angelo Pitrone, Antonio Liotta e altri ospiti

Modera Anna Maria Montalbano

Proiezione promo del film “Il Mio sogno le mie ali” di Cristina Marchione

Ore 21,30

Dedalo Festival & Nella valle dei racconti – Festival del Torto

Turismo Esperienziale e Culturale

Ne parleranno Ezio Noto, Totò Nocera, Francesca Albergamo, Domenico Dentici, Liliana Sinagra, Paolo Vetrano, Mario Abbruzzo, Biagio Marciante.

Artisti ospiti delle residenze creative e degli eventi culturali:

Pas Scarpato

Davide Campisi

Libero

Pupi di Surfaro

Martedì 9 agosto

Ore 19,00

U cuntu di Dedalo” a cura di Francesca Albergamo Giovanni Proietto Carmelo Rappisi e Giacomo Sferlazzo

Rassegna di libri dedicata a Salvatore Coppola “Dove il buon giorno si sente dal mattino”

I Quaderni siciliani di fotografia Volumi 1, 2 e 3 Minnella, Cuttitta, Pitrone

Editi da A Sud Arte contemporanea da una idea di Giovanni Proietto 

Saranno presenti gli autori. 

Ore 20,00

“Damiana” e “Maruzza” di Vincenzo Muscarella Edizioni Arianna 

Converseranno con l’autore Anna Maria Picone, Cristina Marchione, Maria Grazia Maggio, Francesca Albergamo, Liliana Sinagra. Con la partecipazione dei Sognattori

Ore 21,30

Artisti ospiti delle residenze creative e degli eventi culturali:

Giana Guaiana

Marco Corrao e Riccardo Tesi

Less & Alfio Antico

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