Storia

Dave Stewart: rifuggo le logiche di Spotify

– L’ex Eurythmics presenta “The Time Experience Project – Who To Love” alla Festa del cinema di Roma
– Una moderna opera rock che diventa disco e film con un collettivo di “teste pensanti”, fra cui Giorgio Testi, Greta Scarano e Mokadelic
– «Voglio mettere la musica all’interno di altre cose, non la voglio lanciare contro il muro per vedere se ci resta appiccicata»
Dave Stewart (foto Helena Christensen)

«Ho lavorato con tante cantanti: Sinéad O’Connor, Stevie Nicks, ovviamente Annie. Le loro storie si mescolano in quella di Adalyn», commenta Dave Stewart, artista e produttore, plurivincitore di Grammy Awards e Golden Globe, co-fondatore degli Eurythmics, parlando di Who to Love, il cortometraggio presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Adalyn è la protagonista di una moderna opera rock pensata dal regista Giorgio Testi. È una donna alle prese con l’ansia e la solitudine, cosa evidente nelle sue canzoni e nella sua voce. Per far fronte a questi sentimenti travolgenti, si affida a droga e alcol. Tuttavia, col passare del tempo, le sue condizioni peggiorano, portandola a una grave depressione e a un’intensa paranoia. Questo la mette a dura prova anche mentre è sul palco, facendola apparire distante e disconnessa dalla realtà.

Durante le riprese di un concerto televisivo in diretta in uno studio cinematografico, la dissociazione di Adalyn raggiunge un punto di rottura. Spinta dalla presenza di un set in costruzione, si distacca completamente da ciò che la circonda. Nella sua mente, è trasportata nel suo vecchio appartamento, dove ricordi passati e incubi inquietanti si fondono in un’opera frammentata e caotica. Mentre le telecamere girano, Adalyn è persa in questa realtà distorta, confondendo il confine tra la sua performance e le sue lotte interiori. L’esperienza diventa una rappresentazione straziante del suo stato mentale, dove il tempo stesso sembra dipanarsi e lei rimane intrappolata in una sinfonia infranta della sua stessa mente.

La parte cinematografica di Who To Love, scritta e interpretata da Dave Stewart, è diretta da Giorgio Testi e prodotta da Dave Stewart Entertainment e Grøenlandia. The Time Experience Project è un collettivo, fondato dal’ex Eurythmics e composto da scrittori, attori, registi, compositori e artisti. È un gruppo creativo di persone interessate a partecipare alla realizzazione di sperimentazioni cinematografiche, teatrali, musicali. Who To Love è il primo progetto.

Dave Stewart ha chiamato al suo fianco in questa avventura altre “teste pensanti”: l’attrice Greta Scarano e la band dei Mokadelic. L’album è uscito su tutte le piattaforme streaming come The Time Experience Project – Who To Love. La musica che ricrea atmosfere alla David Bowie, quello del trittico berlinese, molto cupa e buia, vive sia di una sua identità separata da quella del film come commento musicale, sia come sua parte integrante di colonna sonora diegetica. Così i due piani si intersecano e si completano in un loop onirico.

«Le canzoni di questo album sono incentrate sulla natura sfuggente del tempo, su come sembra accelerare o rallentare a seconda del tuo stato mentale», spiega Stewart. «Attraverso la musica e i testi cerchiamo di interpretare questo sentimento e come il viaggio della vita possa diventare tortuoso e surreale mentre vaghiamo attraverso momenti di tristezza, malinconia, dipendenza amorosa e pura estasi».

L’attrice Greta Scarano

Adalyn è Greta Scarano, diva dei nostri giorni, attrice amata da grandi registi, da Faenza a Sibilia, a Ozpetek per il quale è interprete dell’ultimo Nuovo Olimpo, su Netflix. «L’esperienza con Dave è stata unica e sorprendente. Sia per come è iniziata, (praticamente con Dave che ha contattato i Mokadelic su Instagram), sia per come si è svolta (registrando tutto l’album da remoto senza mai esserci incontrati di persona), sia per come è finita, cioè con la creazione di un video che accompagna l’album intero, quasi come una moderna opera rock», racconta Greta Scarano. «Tutto questo è Dave, un incontenibile magma di creatività entusiasmante che ti trascina nel suo mondo fatto di musica ed arte».

A suggerire il nome di Greta Scarano è stato Maurizio Mazzenga dei Mokadelic, gruppo molto attivo nella composizione di colonne sonore per il cinema, la tv e il teatro da oltre quindici anni. Portano la loro firma le musiche di Gomorra-La serieDjango-La serieCome Dio ComandaRomulus e Sulla mia pelle. «Con grande entusiasmo ci siamo occupati di scrivere e interpretare le musiche originali dell’opera in continua collaborazione artistica con Dave», ricostruiscono. «È iniziato tutto dopo il lockdown. Siamo stati coinvolti in un’esperienza collettiva, in un viaggio nel luogo nascosto dove le emozioni hanno il potere di deformare il tempo e la realtà. Abbiamo composto liberamente alcuni brani, altri li abbiamo arrangiati insieme a Dave che ha sempre valorizzato la nostra musica e le nostre sonorità. A lavoro quasi ultimato è stato davvero emozionante incontrarsi per la prima volta a Roma e capire che il progetto stava diventando reale».

Dave Stewart e Greta Scarano al centro, circondati dai musicisti dei Mokadelic

A dirigere la parte cinematografica è stato “arruolato” il regista Giorgio Testi, che negli ultimi quindici anni ha collaborato con alcuni degli artisti più iconici del mondo: The Rolling Stones, The Killers, Gorillaz, Andrea Bocelli, Amy Winehouse, The 1975 per citarne solo alcuni. Molti suoi lavori sono stati nominati ai Grammy (Blur No Distance Left to Run/Live in Hyde Park), Emmy (Harry Potter 20th anniversary Return to Hogwarts), Baftas (Guitar Hero Live). «Lavorare con Dave è stata e continua ad essere un’esperienza unica; un’artista a 360 gradi, che sa conciliare perfettamente musica e immagini in movimento», ricorda il regista. «Letteralmente un pozzo infinito di idee, capace di unire persone diverse, portarle “on board” e di creare un’atmosfera rilassata ma di altissima professionalità. Insieme a lui, Greta Scarano e i Mokadelic, quella di Who to Love è stata un’esperienza collettiva bellissima dove ognuno ha portato contributi e consigli agli altri».

E sembra questa la strada che Dave Stewart voglia imboccare. Deluso dalla musica, come rivela in una intervista a Rolling Stone, oggi «quello che mi interessa fare ora sono cose che non nascono per essere messe su Spotify, cose che per esistere hanno bisogno di altri mondi. Ti ricordi quella pubblicità, “Intel Inside”? Io voglio “Music Inside”, voglio mettere la musica all’interno di altre cose, non la voglio lanciare contro il muro per vedere se ci resta appiccicata. Voglio mettere il contenuto in un contesto».

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