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Dal “feat.” al joint album per sopravvivere ancora

Si era cominciato con i duetti, adesso siamo passati alla “associazione temporanea” fra rapper, cantautori. Con la funzione di defibrillatore per autori senza più appeal o confusi. Da RengaNek a Irama & Rkomi sino a Coez & Frah Quintale. Tutti con un pensierino a Sanremo 2024

Prima ci sono stati i duetti o, meglio, i featuring. Talenti emergenti, rapper, trapper, it.pop dividevano una canzone insieme con un cantautore o un interprete già affermato, e viceversa. L’obiettivo, comune ad entrambi, era quello di cercare di allargare la propria platea. Il giovane per farsi conoscere da un pubblico più adulto, l’anziano per trovare fan tra le nuove generazioni. 

Accertato che funzionavano, i duetti, una volta fenomeni rari e unici, sono diventati una costante della scena musicale (e non solo italiana). Diventando talvolta terzetti, quartetti o società d’affari. D’altronde, come si suol dire, l’unione fa la forza. Vedi Fedez con J-Ax. O, ancora, Colapesce e Dimartino. Una tendenza che ha coinvolto anche due “padri” della canzone d’autore italiana: Francesco De Gregori e Antonello Venditti. O combinato strane mescolanze come quella fra Giorgio Panariello e Marco Masini.

Dimartino e Colapesce

Così dai duetti, pardon, featuring si è passati ai tour in coppia o, meglio, a joint tour. Termine derivato dal mondo dell’impresa (join venture) e che indica una “associazione temporanea di imprese”, ovvero «un contratto con cui due o più soggetti si accordano per collaborare al fine del raggiungimento di un determinato scopo o all’esecuzione di un progetto».

Se poi questa unione diventerà una coppia di fatto, come quella tra Colapesce e Dimartino, a deciderlo saranno i risultati. Fra questi anche la possibilità di un passaggio sul palco dell’Ariston nelle vesti di “big”. Nel frattempo, farà convergere due tifoserie garantendo qualche copia in più e un po’ di concerti con il “tutto esaurito”, che di questi tempi si regala a chiunque.

Francesco Renga e Filippo Neviani, meglio noto come Nek

La tendenza, come dicevamo, contagia tutti. Il joint album ha la funzione di un defibrillatore per due vecchi marpioni come Francesco Renga e Filippo Neviani, meglio noto come Nek, uniti in tour e nel disco RengaNek per continuare a raschiare il fondo del barile dopo 40 di carriera per il primo e 30 per il secondo. «Non rientra in una strategia», mentono spudoratamente. «Vogliamo pensare che non siamo più Renga e Nek, ma una cosa sola». 

Rkomi e Irama

E poi i cosiddetti “ggiovani”. Rapper di primo pelo, poi cantautori, adesso né carne né pesce. Confusi e infelici. Impauriti, soprattutto. Perché magari non saranno più i 15 minuti profetizzati da Andy Warhol, ma spesso la fama non dura più di un anno e, a ogni giro di boa a Sanremo, arriva un’altra nidiata di “ggiovani”. Lo hanno capito Irama & Rkomi che avevano già partecipato in coppia al game Celebrity Hunted 3 nel 2022 e di recente si sono incontrati a Los Angeles, dove poi si sono affidati al produttore Shablo noto per l’attenzione ai nuovi sound emergenti, ma anche alla tradizione musicale hip hop e R&B, per registrare insieme il joint album No Stress, che porteranno in giro nei palasport da novembre. 

«Il mercato è un po’ cannibale oggi, ti spinge a buttare fuori cose e generare i numeri», ammette Irama. «Siamo stati tutti primi in classifica, abbiamo tutti fatto un qualche record. Però rimani solo se fra trent’anni qualcuno per strada canterà i tuoi pezzi». Un pensierino a Sanremo? Ma certo, vuoi che Amadeus non si accorga di loro?

Coez e Fran Quintale

Così come non passerà inosservata la coppia formata da Coez e Frah Quintale. Love Bars è il loro primo joint album. In uscita venerdì 8 settembre, verrà presentato con una serie di appuntamenti dal vivo a partire dal gennaio 2024 a Bologna, Napoli, Catania, Roma, Milano e Firenze. «È vero che dietro ai joint album ci sono ragionamenti e operazioni precise, ma in questo caso c’è davvero solo qualcosa di molto romantico», assicura Francesco Servidei, vero nome di Frah Quintale.

Più sincero Silvano Albanese, alias Coez: «Un tornaconto può esserci comunque, ma non ha a che fare con i numeri e le classifiche», sottolinea. «Siamo entrambi ancora in classifica con dischi usciti cinque anni fa. Non stiamo alla canna del gas. Volevamo semplicemente rimescolare le carte. Lo abbiamo immaginato come un disco di culto. E per certi versi già lo è». Anche loro prenotano un posto per Sanremo2024. 

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