Storia

Capitali della musica/7: Londra

Una stradina del centro della metropoli inglese fu l’epicentro della rivoluzione musicale britannica: Denmark Street. Ma ogni angolo della città ha un suono 

Il Regent Studio in Denmark Street

Londra è una sorta di città-museo del rock. Ogni angolo, strada, negozio, piazza ha un suono. La Swingin’ London di Carnaby Street, l’Hard Rock Cafè di Old Park Lane, il punk di King’s road, i Beatles di Abbey Road, i Pink Floyd di Battersea Power Station, la Brixton dei Clash. Ma c’è una strada, forse meno popolare di quelle citate, che è stata l’epicentro della rivoluzione musicale britannica.

Giù da Tottenham Court Road / Dietro l’angolo della vecchia Soho / C’è un posto dove gli editori vanno / Se non sai da parte andare / Apri bene le orecchie e segui il tuo naso / Perché le strade tremano a battito di musica / La puoi sentire ad ogni ora, ad ogni giorno

The Kinks

I Kinks la dipingevano così la piccola Denmark Street. Una viuzza nascosta dietro la chiassosa Tottenham Court Road e Charing Cross Road. Sembra quasi incredibile pensare che la grande industria musicale inglese del rock sia nata in questa minuscola stradina lunga appena cento metri. Eppure, tutto ebbe inizio qui, nel lontano 1926, quando un tale Lawrence Wright lanciò il Melody Maker, una rivista di musica. Il suo quartiere generale divenne presto Denmark Street. Qualche anno più tardi, nel 1952, un’altra rivista nacque al numero 5 della piccola strada. Si trattava di New Musical Express (NME). Denmark Street fu presto rinominata la “Tin Pan Alley” inglese, il centro dell’industria musicale. Le due riviste sono state rivali per decenni, fino al 2000 quando, per ragioni economiche, Melody Maker fu comprata dalla NME.

Nel corso degli anni, Denmark Street ha avuto almeno tre importanti vite musicali. La prima, durata dal XIX secolo fino alla fine del XX, quando è stata la sede del business della canzone. La seconda cominciò a metà degli anni Sessanta quando la strada iniziò ad attrarre proprietari di negozi di musica, e nei decenni successivi prosperò come destinazione chiave per chitarristi e aspiranti musicisti.

Negli anni Settanta, la strada era rimasta per qualche tempo al centro del business della canzone, con molti importanti editori negli uffici e negli scantinati negli edifici a schiera, i primi dei quali risalgono al XVII secolo. Fra i residenti c’erano Lawrence Wright («Non puoi sbagliare con le canzoni di Wright») e Mills Music (dove il diciassettenne Elton John, ancora Reggie Dwight, una volta lavorava a preparare il tè). C’erano anche arrangiatori, copisti, musicisti e editori.

Il negozio Top Gear in Denmark Street dove compravano strumenti Jimmy Page, Marc Bolan, Eddy Grant e tanti altri

Da Top Gear Jimmy Page comprò una Les Paul Custom, anche Chris Spedding, Micky Grabham una Sunburst Standard del ’59”. Anche Eddy Grant ha acquistato una Standard, mentre Marc Bolan una Custom, una Flying V e una Stratocaster bianca. Keith Richards ha comprato un risonatore National , un vecchio Rickenbacker solidbody, una Les Paul Custom.

Regent è diventato uno degli studi più frequentati di Londra. Negli anni Sessanta era gestito da James Baring, che assunse Bill Farley. Bill ha progettato il primo album degli Stones, registrato nella sua interezza a Regent in pochi giorni all’inizio del ‘64, e la maggior parte del secondo disco. «Il primo è stato fatto tutto in Inghilterra», disse Keith Richards alla rivista Rolling Stone. «Lo registrammo in un piccolo studio di demo a Tin Pan Alley, come si chiamava una volta Denmark Street a Soho. Pensavamo: “Oh, questo è uno studio di registrazione, eh? È così che sono?”. Una minuscola stanza sul retro». La piccola stanza si rivelò abbastanza buona per molti musicisti, da Vera Lynn ai Black Sabbath , da Petula Clark a Jimi Hendrix , dai The Kinks a Bananarama, fino alla sua chiusura negli anni Ottanta.

Attualmente Denmark Street è sottoposta a un processo di riconversione che trasformerà la sua immagine e il suo ruolo. Lavori che hanno spinto Pete Townshend a lamentarsi scrivendo una lettera a un giornale londinese: «Negli anni Sessanta ho comprato fuzzbox e corde per le mie chitarre dal negozio Macari in Denmark Street. Gli Who fecero una prova di accompagnamento vocale con Shel Talmy in Denmark Street al Regent Sound nel 1964. Facevo acquisti al Drum Store quando vivevo nella vicina Wardour Street, Soho. Boris Johnson (indaco di Londra all’epoca della lettera) e Camden Council, per favore trasformate Denmark Street in Heritage Zone. Altrimenti una grossa fetta della storia della musica rock andrà persa per sempre. Il progresso è importante, ma lo sono anche i punti di riferimento locali della nostra grande città».

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