Il ritorno in teatro come guru dell’Altrove, sorta di setta pseudoreligiosa della quale in questi giorni ha pubblicato online regole e norme. Atteso a Catania e Palermo per due spettacoli ma senza i fasti e le curiosità di un tempo. «È finito il tempo di urlare non ragiono più da politico», ma il pubblico non accorre più al suo richiamo. «Ha perso quella spensieratezza che la gente cercava quando andava ai suoi spettacoli», commenta Nuccio La Ferlita che cura le due tappe in Sicilia
Il suo ritorno in teatro ha fatto discutere, anche perché mancava dalle scene da sei anni. La grande rentrée, però, non registra i fasti e le curiosità di un tempo, quando le repliche si moltiplicavano e aggiudicarsi un biglietto era un’impresa. «Beh, una volta riempivo i palasport con quasi diecimila persone. Oggi, invece, sono qui con voi». E il «voi» erano i 450 paganti della (decisamente più piccola) platea del teatro Mancinelli di Orvieto, con diversi spazi vuoti, che ha “battezzato” il nuovo spettacolo di Beppe Grillo, Io sono il peggiore, lo “show delle rivelazioni”, come lo aveva annunciato sui suoi canali social. Rivelazioni che non sembrano suscitare eccessivo interesse: a Palermo, dove è atteso sabato 4 marzo Teatro Golden e dove il M5S ha fatto il pieno di voti puntando tutto sul reddito di cittadinanza, sono ancora molti i biglietti invenduti e non va meglio a Catania, dove è in programma giovedì 2 marzo al Teatro Metropolitan.
«Non si farà il “tutto esaurito”, i numeri ai suoi spettacoli si sono ridotti», confessa Nuccio La Ferlita di Puntoeacapo che cura le due tappe siciliane. «Il suo appeal è calato da quando si è dato all’attività politica. Non gli ha giovato. Ha perso quella spensieratezza che la gente cercava quando andava ai suoi spettacoli. Ora, invece, teme di assistere a un comizio politico».
Per Grillo è un ritorno sul palco dopo l’ultimo tour del 2017. Era Insomnia e riprendeva alcune delle tematiche di Grillo vs Grillo del 2016. Dieci anni fa, invece, Grillo era all’apice dello Tsunami tour per le Politiche 2013. Allora parlava di referendum sull’euro e ribadiva: «Voglio che la politica sia una visione a due generazioni e non a due legislature». Oggi, invece, parla del figlio Ciro, finito alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di due ragazze conosciute in Costa Smeralda: «È un processo politico», si è sfogato a Orvieto. Le spese legali sono molto alte e, in caso di condanna, c’è il rischio di risarcimenti colossali. E anche per questo far quadrare il bilancio famigliare per Grillo è ben più complicato di prima. Così, forse per il medesimo motivo, a 75 anni Beppe è stato costretto a tornare a lavorare come showman e a tener in vita il M5S dal quale riscuote un contratto di circa 300mila euro annui come consulenza per la comunicazione, che però scade ad aprile.
O, forse, è meglio «fare una mia religione». Il riferimento è all’altrovismo. «Ci sono un sacco di religioni che prendono l’8 per mille». La Chiesa «ci paga gli stipendi». «Ho fondato una mia Chiesa, è su laltrove.org. Saremo una forza per conquistare l’8 per mille». All’ex comico, all’ex capopopolo delle piazze stracolme per i “Vaffa day” («È finito il tempo di urlare non ragiono più da politico»), all’ex politico («Il leader del M5S è Conte, il mago di Oz che ha fatto rinascere il Movimento»), non resta che fare il guru.
Sul sito c’è una “A” stilizzata nello spazio, in stile antenna. E poi, appunto, le parole di Grillo per spiegare, a suo modo, concetti e regole. «L’Elevato è qui per dirvi di non rappresentare, ma di procedere con umiltà nel rispetto della Rivelazione, che è rispetto di tutto ciò che viene a noi. Non cercate risposte, ma domande: le risposte arriveranno da sole», scrive Grillo parlando di se stesso. «Gli Elevati videro i limiti degli uomini e tentarono di riportarli sulla via della Rivelazione, che è di domande e non di risposte. Mostrarono loro gli errori e fraintendimenti sulla Rivelazione, ma essi fraintesero ancora; sicché gli odiatori disfecero i loro insegnamenti, mentre gli amatori li distorsero in dogmi».
Il garante spiega anche le norme interne dell’Altrove, plasmato a sua immagine somiglianza: «L’Ordine dell’Altrove è infinito e inafferrabile nella sua totalità, ma l’Elevato ha stabilito che il suo Ordine nel pianeta Terra è costituito dal Ministero dell’Altrove. Il Ministero dell’Altrove è formato dagli Altrovatar, che presiedono le leggi, l’apostolato e l’amministrazione della Chiesa dell’Altrove nel pianeta Terra. Gli Altrovatar sono nominati e deposti dall’Elevato, e a loro volta nominano l’Elevato. Gli Altrovatar nominano, d’intesa con l’Elevato, gli addetti al Ministero dell’Altrove».