Un libro di Simona Frasca e un film di Sidney Sibilla, regista della trilogia di “Smetto quando voglio”, raccontano la storia dei fratelli Frattasio di Napoli che, tra gli anni Ottanta e Novanta, diedero vita a un gigantesco mercato di musicassette “taroccate”
Vi ricordate le musicassette? Quelle che si acquistavano sulle bancarelle del mercato o dei vu’ cumprà? Poi sostituite dai cd “piratati”? Accadeva tra gli anni Ottanta e i Novanta, epoca di musica ancora “fisica”. Al modico prezzo di 2.500 lire, compravi il nuovo disco di Zucchero, o quelli di Pino Daniele o Eros Ramazzotti in formato musicassetta o cd con le copertine fotocopiate. A Napoli erano perfino firmate: “Mixed by Erry”. Dietro al brand c’erano i fratelli Frattasio, protagonisti del biopic di Sidney Sibilia, regista della trilogia di Smetto quando voglio, e al centro del libro omonimo di Simona Frasca.

Napoli, Palermo, Catania, Bari erano così per i ragazzini che avevano voglia di sentire la musica da tutto il mondo, senza aspettarla in radio, scegliendo i pezzi preferiti sdraiati sul divano, con gli amici, scoprendo il meglio della scena internazionale. Soprattutto, pagando poco. È un pezzo dell’adolescenza di una generazione che viene celebrato da Simona Frasca, docente di Etnomusicologia all’Università Federico II di Napoli, giornalista e critico musicale. Una scrittrice che era pure lei ragazza negli anni Ottanta e che oggi narra la storia di Erry, Enrico Frattasio, e dei suoi fratelli Peppe, Angelo e Claudio che manifestarono la loro passione per la musica copiando sulle cassette la musica che amavano e quella che faceva trend nel mondo dei dj: un business da qualche miliardo di lire, ma illegale, e la loro avventura finì, dopo molti anni, con l’inchiesta giudiziaria. Enrico Frattasio finisce in manette nel 1997 e quattro anni più tardi sarà condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere e violazione della legge sul diritto d’autore assieme ai fratelli Angelo, Giuseppe e Claudio e al padre Pasquale.

Negli anni Novanta il giro d’affari era di 39,6 miliardi di dollari, quando oggi siamo a 25,9 miliardi. L’industria discografica internazionale si trovò davanti a un crescente fenomeno di pirateria musicale in Italia che in alcuni casi superava perfino i nostri confini, con prodotti che giungevano anche negli Stati Uniti. Milioni di dollari di danni al settore erano causati da molteplici organizzazioni attive in particolare nel Sud Italia, con Napoli al centro di questo mercato clandestino.
Il “gioco” era facile, come quello che i ragazzini di allora facevano anche a casa da soli registrando i pezzi dalla radio, solo che Erry e i suoi fratelli lo facevano in modo professionale, su cassette che tutti compravano sulle bancarelle in ogni quartiere di Napoli con la scritta “Diffidate dalle imitazioni” bene in mostra. Nel libro, edito dalla casa editrice napoletana “Ad Est dell’Equatore”, Frasca scrive la storia dei fratelli Frattasio, a partire proprio da Erry, che racconta come tutto cominciò nel quartiere di Forcella e come in pochi anni si giunse a vendere in tutta Italia: un grande gioco d’azzardo, certamente illegale, ma che contribuì a far conoscere nuovi talenti musicali in anni in cui non c’erano YouTube o Spotify per scoprire la nuova musica.
La docente ha incontrato per tre anni i “re” della contraffazione musicale e ha ricostruito la vera epopea del falso, arricchendo il libro con la narrazione anche di altri protagonisti di quegli anni, da Luciano D’Angelo, il magistrato che indagò sulla loro attività, a Nino D’Angelo, il cantante.
Dal libro è tratto anche il film Mixed by Erri di Sydney Sibilia, in uscita nelle sale il 2 marzo e distribuito da 01 Distribution, che narra la storia di quest’impresa illegale che alla fine portò i fratelli in carcere nel 1997. I Frattasio quell’anno erano in platea al Festival di Sanremo ma non sapevano di essere già seguiti dalla polizia che poi nei giorni successivi li arrestò. Tanti anni dopo, molti ancora conservano quelle cassette, non per ascoltarle, ma per ricordarsi di quel tempo a Napoli in cui piccole avventure erano illegali, ma da ragazzino non ci pensi e ti prendi solo il meglio che puoi.