Su iniziativa di una giovane e illuminata imprenditrice, da tre anni si svolge nelle campagne di Canicattini Bagni, sugli Iblei, una rassegna che ospita prosa, concerti e seminari. E che adesso vuole prolungare l’attività anche in inverno gestendo un piccolo teatro. «Vogliamo che il settore culturale diventi il polo principale di attrazione turistica verso la provincia di Siracusa», dice Nicoletta Epifani
Dove prima una piccola piscina riservava rinfresco e relax agli ospiti del bed&breakfast, oggi c’è un AgriTeatro. Tra antichi alberi d’ulivi e sotto un superbo albero di fichi, Nicoletta Epifani ha creato il suo palcoscenico. Dapprima come un personale paese delle meraviglie dove alimentare sogni d’attrice. Poi come banco di prova dove fare i primi passi come allieva dell’Inda e, successivamente, mettere in pratica gli insegnamenti appresi alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Infine, come il suo “Piccolo teatro”, dove ospitare musici e teatranti. Addirittura una rassegna, l’Artesia Festival. Incrociando arte, turismo e spettacolo. Le poltrone? Balle di fieno ricoperte da un lenzuolo colorato, panche addolcite da un materasso, tronchi d’alberi.
Una volta avremmo definito Nicoletta Epifani una mecenate. Termine caduto in disuso e sostituito con quello più moderno di “imprenditrice illuminata”, che ha scelto di investire nella cultura. Attrice, allo stesso tempo, avendo completato con successo gli studi nella prestigiosa accademia d’arte drammatica milanese. E il teatro di paglia di Villa Maria, in contrada Garofalo, nella campagna limitrofa a Canicattini Bagni, continua a restare il suo palcoscenico preferito. Piuttosto che lasciarsi attrarre dalle opportunità che una metropoli come quella milanese riesce ad offrire a una giovane e bella attrice, lei ha scelto di restare in Sicilia e di mettere a disposizione della sua terra le conoscenze e le competenze accumulate nella sua esperienza lombarda. Con la generosità di chi crede in quello che fa, la determinazione di chi non piega le ginocchia davanti alle difficoltà, con l’ostinazione di chi nella vita fa la sognatrice oltre ogni ragionevole limite, ha spostato in campagna l’attività. «Continuo ad andare a Milano anche per tessere relazioni con gli ambienti culturali nazionali. L’intento dell’Artesia Festival è anche quello di fare incontrare artisti locali con realtà nazionali, favorendo scambi di esperienze», tiene tuttavia a precisare Nicoletta Epifani.
L’Artesia Festival è la sua creatura. Lo scorso 19 agosto il concerto del quartetto “stellare” di Dino Rubino, con Rino Cirinnà al sax, Nello Toscano al c/basso e Alessandro Borgia alla batteria, ha chiuso in bellezza la terza edizione. «Abbiamo esordito nel 2019, un anno è saltato a causa della pandemia», spiega la direttrice artistica. «Abbiamo avuto in cartellone spettacoli di teatro, danza, concerti, seminari d’arte e di pittura. Vogliamo portare la cultura nel nostro territorio e promuovere l’arte e la cultura anche tra i più giovani per poterli sensibilizzare verso un settore così importante, ma così poco incoraggiato nel nostro paese».
Sebbene le indicazioni stradali e dei navigatori satellitari non siano molto d’aiuto, il festival è cresciuto in sordina, richiamando spettatori da tutta la provincia di Siracusa e anche da Catania. Il fresco delle serate estive sugli Iblei e il cibo, che spesso accompagna gli eventi, contribuiscono ad incrementare il richiamo. «Artesia con la sua attività culturale cerca di rivitalizzare il flusso turistico verso la provincia di Siracusa affinché il settore culturale diventi il polo principale di attrazione della città», continua Nicoletta Epifani. «Lo facciamo senza avere alcun sostegno, se non quello degli associati, nostri fedeli spettatori, e di alcuni sponsor. Come associazione gestiamo case vacanze, e tutti i ricavi finora sono stati investiti nel festival. È una sfida».
E la coraggiosa imprenditrice non ha timore ad alzare la posta. Parte, infatti, dal privato l’iniziativa di dare una continuità alle attività ricreative e culturali che, al contrario, molte amministrazioni pubbliche concentrano nei mesi estivi, facendo calare il buio nel restante periodo dell’anno. Da quest’anno l’associazione Artesia ha preso in co-gestione un piccolo teatro, il Theamus (o Teamus), che ospiterà una stagione invernale del festival con spettacoli teatrali (Cliché, una donna qualunque di Silvia Beillard con Cinzia Brugnola il 17 settembre) e un seminario su voce ed espressività. E altre iniziative sono in via di definizione, fra cui il recupero del concerto della “garota di Augusta” Manuela Ciunna. Le luci della ribalta illumineranno Canicattini Bagni anche dopo la stagione del solleone.