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Anastacia, la donna che visse tre volte

La cantante di Chicago torna in tour in Italia e il 24 settembre farà tappa al Teatro Metropolitan di Catania. «È la mia nuova resurrezione». Dopo aver sconfitto da piccola il morbo di Crohn, negli ultimi anni ha dovuto lottare contro due tumori, superandoli. «Poi il Covid mi ha rubato per due anni la musica». «Sarà un concerto graffiante, ma intimo». Il ricordo della Carrà e del concerto del 2009 a Taormina 

Anastacia, la donna che visse due volte. Forse tre. «È la mia nuova resurrezione?», sorride Anastacia. «Forse sì, ma adesso sono circondata dalla gioia, cerco tranquillità e una nuova connessione con il pubblico che è mancata durante la pandemia. Sono forte, ce la farò. Nel 2014, quando ho pubblicato l’album Resurrection, ero fragile, mi ero persa. Ora è tutto più simile a un’esplosione, a una palla di fuoco». I’m Outta Lockdown – The 22nd Anniversary è il titolo del tour di Anastacia, partito ieri sera da Zurigo e che il 24 settembre farà tappa al Teatro Metropolitan di Catania. È un gioco di parole con la canzone I’m Outta Love che nel 2000 le diede il successo trascinando l’album Not that Kind in cima alle classifiche di mezzo mondo e la fine del lockdown.

«Fa ridere, chi celebra i 22 anni? Era tutto pronto per andare in tour nel 2020, ma abbiamo dovuto fermarci. È stato difficile per me vedere come stava lottando l’Italia. Ed è stato penoso vedere che l’ex presidente americano Donald Trump, che io odio, non rispettava il lutto di altri Paesi», commenta. «Con il Covid la musica ci è stata portata via in modo inaspettato».

Anastacia Lyn Newkirk, 54 anni compiuti proprio lo scorso 17 settembre, ha una gran voglia di recuperare il tempo perduto. La sua è una musica graffiante, “sprock” la definisce lei, un mix di soul, funk e pop fortemente influenzato dal rock. Ma avverte: «I concerti saranno intimi, incentrati sulla musica più che sui ballerini. Sul palco mostrerò l’artista, non solo la cantante. Il pubblico ascolterà i brani che si aspetta, vecchie canzoni mai proposte dal vivo e qualche pezzo nuovo. Farò piangere ma saranno lacrime di gioia».

Anastacia, all’anagrafe Anastacia Lyn Newkirk, è nata a Chicago il 17 settembre 1968

La cantante di Chicago ha venduto oltre 30 milioni di dischi in tutto il mondo, e parte del suo successo lo deve anche al nostro Paese, tant’è che ben cinque date del tour europeo sono state riservate all’Italia: il 21 settembre al Teatro Arcimboldi di Milano, il 22 al Brancaccio di Roma, il 24 al Metropolitan di Catania, il 26 al Verdi di Firenze per arrivare il 27 al PalaBassano2 di Bassano del Grappa. «Sono stata fortunata a duettare con Luciano Pavarotti. Con Eros Ramazzotti è stato un incontro magico e per questo devo ringraziare sua figlia Aurora: è stata lei a consigliare il mio nome al papà». Dice che le voci di Pino Daniele e Giorgia racchiudono la passione, l’amore degli italiani per la musica. E ricorda che la sua prima performance live nel nostro Paese avvenne al Festival di Sanremo presentato da Raffaella Carrà: «Aveva un’energia travolgente, era una grande donna con un grande talento. Mi ha anche invitato a Carramba, realizzando una mia fantasia: ho cantato I’m Outta Love circondata da una ventina di uomini a torso nudo». 

In Italia ha anche interpretato il musical dei Queen We will rock you, nella versione diretta dal siciliano Massimo Romeo Piparo. «Un genio!», lo definisce. «Ho avuto il piacere di cantare dal vivo con i Queen una volta sola, in Sudafrica, sul palco del 46664, il concertone-tributo per Mandela». E fra gli show indimenticabili mette quello del 2009 al Teatro antico di Taormina. «Una cornice e una atmosfera uniche. Ho potuto toccare con le mani il calore e l’affetto del pubblico. È stato come cantare in famiglia, spero lo stesso a Catania».

Anastacia ha combattuto per arrivare al successo e per mantenerlo. Da giovane si è dovuta sottoporre a molti interventi chirurgici a causa del morbo di Crohn. Nel 2003, ha dovuto mettere in pausa la sua carriera per un tumore al seno. Che si è ripresentato dieci anni dopo, in forma molto grave, tanto che l’artista si è dovuta sottoporre a una doppia mastectomia e a una serie di altri interventi. Oggi si impegna tantissimo nel campo della ricerca e della prevenzione. «Ho fede e so che, anche se la strada non è sempre dritta e ti porta in un posto diverso da quello che avevi sperato, c’è una ragione. I miei fan non sanno quanto ho lottato nella mia vita. Ma sanno che sono autentica». E ogni suo concerto è davvero una esplosione di musica.

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