Le uscite settimanali. Grande attesa per “Bones and all” di Guadagnino, “Glass onion: knives out” con Daniel Craig, “Poker Face” di Russell Crowe e “Spaccaossa” del siciliano Vincenzo Pirrotta. Outsider “Strange world – Un mondo misterioso” della Disney e il sorprendente “Una mamma contro G. W. Bush” premiato a Berlino
BONES AND ALL drammatico, horror, sentimentale, diretto da Luca Guadagnino, con Taylor Russell e Timothée Chalamet. Durata 130 minuti.
È stato recensito benissimo dalla critica e premiato al Festival di Venezia 2022 per la migliore regia, ora esce nelle sale cinematografiche italiane con ben tre nomination agli Spirit Awards, i riconoscimenti al cinema indipendente. Racconta una storia di formazione romantica e cannibale. La trama ruota attorno alla giovane Maren, abbandonata dal padre e in cerca di una madre che non ha mai conosciuto. Siamo nell’America del Midwest, durante gli anni Ottanta della presidenza Reagan, e ci muoviamo tra persone povere che vivono ai margini della società. È in questo contesto che Maren incontra Lee: di poco più grande, affascinante, affetto dalla medesima fame che caratterizza Maren. I due iniziano a viaggiare insieme, scoprono l’amore, cercano di accettare chi sono. Ma, come recita la sinossi ufficiale: «Tutte le strade riconducono al loro passato terrificante e a un evento culminante che determinerà se il loro amore può sopravvivere alle loro differenze». La sceneggiatura del film è basata sull’omonimo romanzo della statunitense Camille DeAngelis, pubblicato in patria nel 2015.
GLASS ONION: KNIVES OUT commedia, giallo, drammatico, diretto da Rian Johnson, con Daniel Craig e Dave Bautista. Durata 149 minuti.
Squadra che vince, non si cambia o, comunque, si cambia poco. Così, dopo il successo diCena con delitto (2019), il regista Rian Johnson ha ricevuto l’offerta di Netflix per due nuovi film con l’investigatore Benoit Blanc. Il primo, Glass Onion – Knives Out, «ruba» il titolo a una canzone dei Beatles che invitava a guardare «through the glass onion», attraverso una cipolla di vetro, una serie di situazioni e personaggi piuttosto eccentrici (Lady Madonna che cerca di sbarcare il lunario, un tricheco in piedi sulla riva di ghisa, riparare un buco nell’oceano e via di questo passo). E è quello che, più o meno, accade anche agli spettatori del film, invitati a seguire un gruppo altrettanto «eccentrico» di personaggi. Siamo sempre dalle parti di Agatha Christie e Nero Wolfe, da quella degli «enigmi della camera chiusa» alla Ellery Queen, dove il meccanismo dell’inchiesta serve anche per svelare le debolezze e le ipocrisie dei vari convenuti (inevitabile ricordare Un rebus per l’assassino, 1973). Se nel film precedente eravamo di fronte al quadro di una certa America trumpiana, dove la maschera del perbenismo nascondeva pregiudizi razzisti e avidità, qui le frecciate di Johnson vanno verso i nuovi protagonisti dell’economia e i loro privilegi. Un film ricco di colpi di scena. Così tanti da confondere un po’ lo spettatore.
POKER FACE thriller, diretto da Russell Crowe, con Russell Crowe. Durata 94 minuti.
Secondo titolo da regista di Russell Crowe, in cui la star de Il Gladiatore, oltre a mettersi dietro la macchina da presa, interpreta il protagonista Jake Foley, un miliardario giocatore di poker. Eppure, nonostante questo ruolo e nonostante il titolo, il poker non è al centro del film. Jake Foley è un ricchissimo giocatore d’azzardo che ha fatto fortuna prima con il poker, e poi applicandone le regole per sviluppare un software per giocare, che in realtà è un prodotto ambiguo, che interessa molto più i governi che i giocatori online. La sua fortuna è smisurata, ma a nulla gli serve quando gli viene diagnosticata una malattia che gli lascia poco tempo da vivere. Appresa la notizia, Jake si rifugia da un santone e, dopo giorni di ricordi, visioni, allucinazioni, questo lo congeda lasciandogli un misterioso e potente siero della verità che, iniettato in dosi sbagliate può diventare letale. Armato di tale souvenir Jake torna alla sua vita, con l’intenzione di mettere ordine e affrontare tutti i suoi sospesi prima che arrivi l’imminente fine. In quest’ottica organizza un’ultima notte di gioco con i suoi più vecchi amici, suoi sodali fin dall’infanzia che si riuniscono in una villa isolata a picco sul mare per vivere un’esperienza all-in. Jake regala loro una cifra astronomica per mettersi al tavolo e giocare, ma la partita di poker è solo una scusa per riunirli e costringerli, ad ogni costo, a svelare verità scomode, tradimenti e segreti mai svelati prima. La serata però, proprio mentre giunge al suo apice vede l’irruzione di criminali, guidati da un’altra vecchia conoscenza di Jake e, di lì a poco, un’altra inaspettata irruzione complicherà ulteriormente la situazione. Poker Face è un thriller che usa il gioco e il rischio come metafora della vita, ma tale metafora non riesce a svilupparla fino in fondo.
SPACCAOSSA drammatico, diretto da Vincenzo Pirrotta, con Vincenzo Pirrotta e Selene Caramazza. Durata 105 minuti.
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO animazione, avventura, diretto da Don Hall, con Marco Bocci e Francesco Pannofino. Durata 102 minuti.
Racconta la storia della famiglia Clade, nella quale tutti i componenti sono esploratori e gestiscono una fattoria di famiglia. Un giorno bussa alla loro porta la presidentessa di Avalonia, Callisto Mal, giunta da loro per chiedere aiuto. A quanto pare il pando, una pianta scoperta da Searcher Clade anni prima, è in pericolo. Il pando è stata una vera e propria rivoluzione per gli abitanti di Avalonia, ma ora che la pianta è in pericolo, anche la popolazione si trova nei guai. È così che la famiglia Clade si mette in viaggio per svolgere una nuova missione: salvare Avalonia. Durante questa impresa, però, sorgeranno tra loro diverse contrarietà, ma saranno costretti a metterle da parte nel momento in cui faranno una scoperta sensazionale: una terra misteriosa popolata da creature fantastiche. Una fiaba avventurosa ricca di colori accesi, forme visionarie e anche gag, che non si accontenta della forza coreografica garantita dalla grande tradizione dei Walt Disney Animation Studios.
UNA MAMMA CONTRO G.W. BUSH drammatico, diretto da Andreas Dresen, con Meltem Kaptan e Alexander Scheer. Durata 119 minuti.
Considerato uno dei film-rivelazione di questa stagione, è un dramedy basato su una storia vera, che ha la capacità di far sorridere anche scavando in una realtà dai contorni molto drammatici di risonanza mondiale: un grande lavoro di sceneggiatura, (di Laila Stieler) che infatti ha ottenuto uno dei due Orsi berlinesi. L’altro premio è andato ad una straordinaria protagonista femminile, qui al suo felice debutto sul grande schermo: Meltem Kaptan, in un ruolo di donna forte alla “Erin Brockovich”. È lei il perno di questa avvincente e toccante storia nei panni di Rabiye, una simpatica casalinga turco-tedesca che vive con la famiglia in una casetta a schiera di Brema. Quando, dopo gli attentati dell’11 settembre, suo figlio Murat di 19 anni viene accusato – senza alcuna prova – di terrorismo e internato nella famigerata prigione di Guantanamo Bay a Cuba, Rabiye si trasforma in una madre-coraggio, sempre più coinvolta in una strenua battaglia legale internazionale per difendere i diritti umani del suo ragazzo innocente. Con l’aiuto di un avvocato idealista – interpretato dal celebre attore tedesco Alexander Scheer – e grazie alla sua arguta semplicità di madre proletaria, la donna arriva fino a fronteggiare il presidente americano Bush presso la Corte Suprema a Washington. Determinata ad andare fino in fondo per difendere i diritti umani di suo figlio, raccoglie attorno a sé, con la sua carica umana, anche un vasto movimento di opinione. Una storia vissuta, che ha indignato il mondo (nel ventennale dell’apertura di Guantanamo, nel 2002), diviene materia per una coinvolgente commedia d’azione, grazie alla verve esplosiva della Kaptan. Un legal-thriller avvincente, ma anche una parabola umana capace di suscitare riso e pianto, sdegno e grande empatia.
TORI E LOKITA drammatico, diretto da Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne, con Schils Pablo e Mbundu Joely. Durata 88 minuti.
Ambientato nel Belgio dei giorni nostri, segue la storia di un bambino e di una ragazza adolescente. I due sono giunti nel Paese dopo aver percorso un lungo viaggio in solitaria attraverso l’Africa, fino in Europa. Ora, però, la loro forte e consolidata amicizia è messa a dura prova dalle severe condizioni dell’esilio in cui vivono.
UNA VOCE FUORI DAL CORO drammatico, diretto da Yohan Manca, con Maël Rouin Berrandou e Judith Chemla. Durata 108 minuti.
Racconta la storia di Nour (Maël Rouin Berrandou), un ragazzo di 14 anni ultimo di quattro fratelli, orfano di padre e con la madre in coma. A causa dell’assenza dei loro genitori, il gruppo cerca di aiutarsi a vicenda: i fratelli maggiori sbarcano il lunario con diversi lavoretti, ma con l’arrivo dell’estate anche Nour deve contribuire all’economia familiare e prendersi cura della madre. Un giorno il giovane conosce Sarah (Judith Chemla), un’insegnante di canto che lo inserisce nel suo corso, permettendo a Nour di scoprire una passione innata che gli viene dai genitori. Grazie al canto, il ragazzo si apre a un nuovo mondo.
LA CALIFORNIA thriller, diretto da Cinzia Bomoll, con Alfredo Castro e Paola Lavini. Durata 100 minuti.
È ambientato in una piccola provincia dal nome singolare, La California, dove è avvenuto un fatto di cronaca nera: una ragazza è stata trovata morta in una vecchia vasca da bagno nel bel mezzo della campagna. È stato dato per scontato che la giovane si sia suicidata, ma la tenacia della sua gemella, decisa a scoprire la verità, la porterà a collaborare con chi nel paesino ha sempre lottato per la giustizia. La solidarietà della piccola comunità permetterà a tutti di tornare a respirare e a vivere un futuro migliore.
GLI OCCHI DEL DIAVOLO horror, diretto da Daniel Stamm, con Jacqueline Byers e Virginia Madsen. Durata 93 minuti.
Segue le vicende di una scuola di esorcismo, riaperta segretamente dal Vaticano, dopo l’aumento dei casi di possessione demoniaca. La Chiesa ha deciso di riprendere a formare i sacerdoti, convinta che sia l’unico modo per difendersi dal male dilagante. Ma solo agli uomini è permesso effettuare esorcismi, con rammarico di suor Ann (Jacqueline Byers), giovane religiosa venticinquenne convinta di avere una vocazione per questo tipo di pratica. L’unico a vedere in lei questo dono speciale è un professore, che decide di farle da mentore, permettendole di assistere alle lezioni e a studiare come svolgere il rituale. Quando suor Ann si imbatte in uno dei pazienti della scuola, si ritroverà faccia a faccia con una potente forza demoniaca, che infesterà l’intero istituto. L’anima della stessa suora sarà in pericolo, perché il demone è strettamente correlato al passato traumatico di Ann…
TRE UOMINI E UN FANTASMA commedia, diretto da I Ditelo Voi, con Francesco De Fraia e Domenico Manfredi.
Protagonista Mimmo (Domenico Manfredi) che ha 50 anni e una inguaribile ossessione per i giochi a premi. Quando, ricorrendo a modi molto poco ortodossi, riesce a vincere un weekend “all inclusive” in una lussuosa villa del Settecento, convince i suoi ignari amici di sempre, Lello (Raffaele Ferrante) e Francesco (Francesco De Fraia), ad accompagnarlo. Quello che nessuno dei tre può immaginare, però, è che la villa non è affatto lo sfarzoso resort che si aspettavano, bensì un cupo ricettacolo di tensione ed eventi inspiegabili mossi dal malefico fantasma di una bambina (Artemisia Levita) in cerca di vendetta e intenzionato a tormentare i tre sfigatissimi amici, rendendo la loro vacanza un vero e proprio incubo.
FORTUNA GRANDA documentario, diretto da Alberto Gottardo, Francesca Sironi. Durata 73 minuti.
Racconta com’è vivere a Goro, un paesino circondato dall’acqua, in fondo al Delta del Po. Qui ogni abitante è impiegato nella raccolta delle vongole, ma a Goro vivono anche quattro giovani di sedici anni, che frequentano un istituto professionale. La scuola è stata aperta per arginare la dilagante dispersione scolastica, ma i ragazzi sanno che una volta cresciuti dovranno intraprendere lo stesso mestiere dei loro genitori. Il piccolo mondo chiuso di Goro è raccontato con lo sguardo di questi giovani, che ancora adolescenti si ritrovano con un destino già scritto. Sono i loro occhi a mostrarci come affrontano il periodo della loro giovinezza e come guardano al mondo adulto, tra i padri che li attendono in laguna, la scuola che cerca di trattenerli e un futuro che sembra essere stato assegnato al momento della loro nascita.