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Al cinema. Supereroi Marvel e i règaz di Avati

Le uscite in sala. L’arrivo del terzo capitolo della saga dei Guardiani della galassia è l’evento della settimana. La delicata storia sul tempo che passa e sull’amore raccontata dal regista bolognese con un cast che mette insieme Gabriele Lavia, Massimo Lopez, Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo, Nick Russo, Cesare Bocci, e riscopre  Edwige Fenech . E poi tanti thriller

GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3 azione, diretto da James Gunn, con Chris Pratt e Zoe Saldana. Durata 150 minuti.

Terzo capitolo della saga cinematografica che vede protagonisti Peter Quill (Chris Pratt) aka Star-Lord e la sua squadra. In Guardiani della Galassia 3 dei Marvel Studios, la nostra amata banda di reietti ha assunto un aspetto un po’ diverso, negli ultimi tempi. Peter Quill, che si sta ancora riprendendo dalla perdita di Gamora, deve tenere insieme i membri del suo team per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non verrà completata con successo, potrebbe anche metter fine ai Guardiani così come li conosciamo.Voto: 4 su 5

LA QUATTORDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO drammatico, diretto da Pupi Avati, con Gabriele LaviaMassimo LopezLodo GuenziCamilla CiraoloNick RussoCesare Bocci, Edwige FenechDurata 98 minuti.

Per il suo nuovo film che parla d’amore e del tempo che passa sui nostri cuori, Pupi Avati ha scelto un titolo solenne, La quattordicesima domenica del tempo ordinario: «È quel periodo liturgico tra la primavera e l’estate, senza particolari accadimenti. In genere ci si sposa e anch’io l’ho fatto, il 24 giugno del 1964. Da questo già si desume che nella storia parlo molto di me, in modo tutt’altro che pudico. Quel giorno di giugno è stato il più felice della mia vita, dopo quattro anni di rincorsa dantesca ero riuscito a conquistare la più bella ragazza di Bologna. Una cosa che mi avrebbe garantito la felicità per sempre. È evidente che la vita ti risveglia da quel sogno, ma per sempre resta un’espressione magnifica. Oggi nessuno lo dice più, invece è importante, dà l’idea di quanto può essere profondo un sentimento». 

Il cast

Il film racconta la storia di Samuele Nascetti e Marzio Barreca (Massimo Lopez e Gabriele Lavia), due quindicenni che nella Bologna degli anni Settanta, mentre sono seduti al tavolino di un chiosco di gelati, prendono una decisione: saranno amici per sempre, per tutta la vita. I due sono accomunati dalla passione per la musica e formano un duo, i Leggenda, con il quale iniziano a esibirsi per i vari teatri parrocchiali. Un giorno, però, Marzio conosce una sua coetanea bellissima di nome Sandra (Camilla Ciraolo), di cui di innamora perdutamente. Il giovane decide di corteggiarla, determinato a farla innamorare di lui, riuscendo inaspettatamente nell’impresa. Nel frattempo, i Leggenda migliorano le loro capacità musicali e riscuotono i primi successi, grazie anche alla partecipazione al Festival delle Voci di Castrocaro, nel quale si classificano quarti. Il loro nome inizia a girare e una loro canzone finisce anche in radio. Marzio e Sandra (Gabriele Lavia ed Edwige Fenech) si sposano e nella vita dei tre tutto sembra filare liscio, fino a quando non si abbatte su di loro un vento ostile e contrario, che spazza tutto via. 

Sullo sfondo c’è Bologna, la sua città, nel ricordo intatto degli anni Settanta, ci sono i portici, il chiosco dei gelati, la carezza della musica di Sergio Cammariere. «Sono un regista eclettico e tranne il western ho praticato tutti i generi, ma non avevo ancora fatto un film così sincero» continua Pupi. «Nella mia testa mi vedo ancora seduto a quel chiosco di gelati che nella realtà non c’è più e, come il personaggio di Marzio, sono stato gelosissimo di mia moglie che era una vera bellezza e lei aveva davvero dipinto le pareti della nostra casa di blu, come Sandra sullo schermo. E poi c’è il ricordo di mio padre, che ho perso a dodici anni. Era bellissimo, elegante e incantava le donne facendole ridere, mentre io ero uno sfigatello mingherlino senza speranze. Ho sempre sognato di incontrarlo per dirgli che ce l’avevo fatta, almeno che ci avevo provato. Ecco, questo non l’avevo mai messo in un film».

Edwige Fenech

Nel cast con Gabriele Lavia, Massimo Lopez, Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo, Nick Russo e Cesare Bocci (è lui il padre del protagonista) la sorpresa è Edwige Fenech, tornata al cinema dopo anni di assenza. Sorridente e in gran forma racconta: «La telefonata di Pupi mi è sembrata un miracolo. Non mi aspettavo più di lavorare nel cinema, nessuno mi proponeva cose accettabili. Ho fatto tanti film che adoro, ma desideravo un ruolo in cui poter essere anche fisicamente diversa da come mi avevano conosciuta. Quando mi ha raccontato la storia ho bevuto le sue parole, per la gioia mi sono messa a saltare per casa assieme alla gatta». Avati conferma: «L’ho chiamata a Lisbona, dove vive con sua madre e i nipotini, era felice come una bambina. Perché lei nei panni di Sandra, che era stata la ragazza più bella di Bologna? Perché è stata la donna più bella del suo tempo e mi piaceva che fosse la protagonista di una storia ambientata in quegli anni. È lo stesso criterio con cui ho scelto Renato Pozzetto per Lei mi parla ancora, oppure Katia Ricciarelli, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Massimo Boldi in tante altre occasioni. Nel nostro cinema la panchina è molto corta, non si può fare la fila davanti alla porta di Favino, che merita, ma non può fare tutto lui. Ci sono tanti attori che vogliono lavorare con me, abbiamo un bacino di talenti enorme che aspettano solo di esprimersi». Tornerà a frequentare i set Edwige Fenech? «La mia amica Michelle Yeoh ha appena vinto un Oscar, le ho fatto i complimenti e anch’io ogni tanto provo davanti allo specchio i ringraziamenti. Chissà, chi può dirlo… Ci sono tanti premi importanti in Italia, sono aperta a tutto». Voto: 4 su 5

ALICE, DARLING thriller, diretto da Mary Nighy, con Anna Kendrick e Wunmi Mosaku. Durata 90 minuti.

È la storia di una giovane donna di nome Alice (Anna Kendrick) da diverso tempo intrappolata in una relazione psicologicamente violenta con il suo fidanzato Simon (Charlie Carrick). Quando le sue amiche storiche Tess e Sophie (Kaniehtiio Horn e Wunmi Mosaku) le chiedono di trascorrere una settimana di vacanza insieme al lago, la giovane decide di partire con loro, dicendo però una bugia sulla sua assenza a Simon. Durante questo periodo di vacanza, la ragazza riflette sulla sua relazione tossica, grazie all’aiuto delle sue amiche, che la mettono di fronte ai fatti concreti. Alice riesce a ritrovare se stessa e ad acquisire la prospettiva di cui aveva tanto bisogno, tant’è che lentamente inizia a capire quanto le è accaduto e distaccarsi da quella dipendenza che la lega a Simon. Alice, però, non immagina che per lei i problemi sono solo iniziati, perché dovrà fare i conti con la vendetta del suo ex fidanzato. Simon, infatti, sconvolgerà del tutto il suo ritrovato equilibrio, mettendo a dura prova non solo la sua forza d’animo, ma anche i legami con i suoi amici più cari. Voto: 3,5 su 5

DARK MATTER thriller del 2023, diretto da Stefano Odoardi, con Alessandro Demcenko e Angelique Cavallari. Durata 114 minuti.

Racconta di Antonio, affermato fisico che opera nel campo della Materia Oscura – particelle di cui non sappiamo nulla ma che compongono quasi il 95% del nostro universo – la cui vita viene stravolta quando suo figlio Thomas appena undicenne, viene rapito da Elena, una donna misteriosa. Da quel momento Antonio non solo dovrà cercare il figlio, ma anche se stesso. Un film in continuo bilico tra realtà e mistero e che vuole essere, nelle intenzioni del regista Stefano Odoardi «una riflessione sulla complessità» delle relazioni umane e familiari, offrendo allo spettatore molteplici chiavi di lettura e invitandoci all’accettazione dello sconosciuto come elemento fondamentale della vita stessa. Dark Matter affronta anche l’argomento della scomparsa dei minori, un dato in continua crescita. Ogni giorno in Italia scompaiono infatti 47 minorenni. Nel 2022 le denunce di persone svanite nel nulla, sotto i 18 anni, sono state 17.130. È quanto emerge dalla relazione sull’attività del Commissario Straordinario di Governo per le persone scomparse. «Dark Matter è in primo luogo un film di genere: un thriller sull’affascinante e spesso inafferrabile rapporto tra lʼessere umano e lʼUniverso», sottolinea il regista. «Da una parte cʼè lʼUniverso che ci circonda con la sua Materia Oscura e dall’altra cʼè lʼUniverso intimo e personale dell’essere umano. Due dimensioni allʼapparenza diverse, ma in realtà molto vicine tra di loro perché circondate da uno stesso elemento invisibile e misterioso: l’ignoto». Voto: 4 su 5

CREATURE DI DIO drammatico, diretto da Saela Davis, Anna Rose Holmer, con Emily Watson e Paul Mescal. Durata 100 minuti.

È ambientato in Irlanda, in un remoto villaggio di pescatori continuamente battuto dal vento. Qui vive una madre che è combattuta tra l’istinto proteggere suo figlio e la propria idea di ciò che è giusto e ciò che sbagliato. Una bugia raccontata per coprirlo da un’accusa rischierà non solo di distruggere la loro famiglia, ma anche di mandare in mille pezzi il futuro di questa piccola e sperduta comunità. Voto: 3,5 su 5

DO UT DES thriller del 2022, diretto da Monica Carpanese, Dario Germani, con Gianni Rosato e Ilaria Loriga.

Racconta la storia di Leonardo (Gianni Rosato), un ricco imprenditore che ha fatto successo attuando la filosofia “io do affinché tu dia”, ovvero dare solo per ricevere in cambio qualcosa che si brama. La sua vita si intreccia con quella di Francesca (Ilaria Loriga), una seducente studentessa universitaria, che lavora part-time come modella. La ragazza è molto diffidente verso gli uomini a causa del suo passato che continua a perseguitarla, ma si sente attratta da Leonardo. Il suo essere sfuggente, però, fa sì che il desiderio che lui nutre per lei cresca molto fino a diventare una vera e propria ossessione. Quando in questo rapporto si intromette Emanuelle (Beatrice Schiaffino), una scrittrice che sta conducendo un esperimento sulla sessualità, le cose finiscono per complicarsi. Quella che era un’ossessione sensuale diventa un sadico gioco del gatto col topo, nel quale ogni certezza viene messa in discussione. Voto: 3,5 su 5

IL GRANDE MALE thriller, diretto da Mario Tani, con Roberto Corradino e Michele Sinisi.

Il protagonista Giulio (Roberto Corradino), dopo aver avuto un terribile incubo notturno, non riesce più a uscire dal cortile della propria casa. Da quel giorno manca una settimana esatta alla fine del mondo. La verità è nascosta dietro a un sibilo, che sembra provenire dal sottosuolo, dalle viscere del palazzo in cui Giulio vive. Voto: 2.5 su 5

LE PETIT PIAF commedia musicale, diretto da Gérard Jugnot, con Marc Lavoine e Stéfi Celma. Durata 95 minuti.

In un villaggio sull’isola della Réunion, Nelson, 10 anni, sogna di diventare un cantante famoso e si è iscritto al programma televisivo Star Kids. La sua amica Mia cerca di trovargli un mentore che lo aiuti a prepararsi per la competizione. La scelta ricade su Pierre Leroy, cantante in tournée sull’isola, che alloggia nell’albergo dove lavora la madre di Nelson. Però l’alchimia non è immediata tra Pierre, solitario e disincantato, e Nelson, orgoglioso e ostinato. Il loro unico punto in comune, l’amore per il canto, sarà abbastanza forte da avvicinarli? Abbastanza forte da ridare entusiasmo a Pierre e permettere a Nelson di convincere sua madre? «È stato  il produttore, Marc-Étienne Schwartz, a offrirmi la regia di Le Petit Piaf», ricorda il regista Gérard Jugnot. «Ne ero elettrizzato, la storia doveva svolgersi in Africa ma la mia non conoscenza di questo continente non mi permetteva di sentirmi completamente legittimo. Fu poi presa la decisione di adattare la trama alla Reunion, che conoscevo un po’ per averci lavorato. Mi sono offerto di riscrivere il tutto in modo che la storia si svolgesse sull’isola… Con Serge Lamadie, uno degli sceneggiatori, abbiamo immaginato questo film, dove tutti i colori, le sensibilità e le culture si mescolano, immettendo anche più elementi di commedia. Il film affronta un tema che mi sta a cuore: l’idea di un uomo che non sta bene e che dà una lezione di vita a un ragazzino e che in cambio ne riceve una. Inoltre, avevo voglia di lavorare insieme a Marc Lavoine, che conosco da tempo. E poi ho avuto un bell’incontro con il piccolo Soan Arhimann, che interpreta il protagonista, un ragazzino meraviglioso, un grande cantante». Voto 3,5 su 5

MAURICE – UN TOPOLINO AL MUSEO animazione, diretto da Vasiliy Rovenskiy, con Anton Eldarov e Polina Gagarina. Durata 83 minuti.

È incentrato sulle avventure del gatto Vincent (voce originale Roman Kurtsyn) e del topolino Maurice (voce originale Diomid Vinogradov). I due si conoscono in una notte tempestosa durante la quale, per salvarsi dall’alluvione, si nascondono in un antico clavicembalo. Inaspettatamente, lo strumento con dentro i due animali, viene caricato su una nave con destinazione l’Ermitage di San Pietroburgo, uno dei più importanti musei al mondo. Una volta lì, i due si sentono spaesati ma eccitati all’idea di trovarsi in un posto così bello. Ad accoglierli c’è un gruppo di gatti altezzosi che vive lì e si occupa di proteggere le grandi opere d’arte dai roditori. Vincent vorrebbe entrare a far parte della squadra ma allo stesso tempo ha paura di perdere il suo nuovo amico Maurice. Decide così di nasconderlo per proteggerlo dagli altri felini. Maurice però, come tutti i suoi simili, adora rosicchiare i dipinti. Questa sua debolezza complica ulteriormente la vita a Vincent che deve impegnarsi per tenerlo lontano dai capolavori del museo. La situazione precipita quando all’Ermitage arriva una delle opere più preziose al mondo: La Gioconda di Leonardo da Vinci. Tutti i topi del museo, compreso Maurice, sognano di addentarla. Ma prima che questo possa accadere, il quadro viene rubato. Questa è l’occasione giusta per Vincent per dimostrare agli altri il suo valore, sperando allo stesso tempo di conquistare il cuore della bella gattina Cleopatra (voce originale Polina Gagarina). Armandosi di coraggio inizia a organizzare una missione di salvataggio dell’opera. Voto: 3 su 5

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