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Al cinema. Scorsese cala due Oscar

Nelle sale “Killers of the Flower Moon”, western atipico con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro 
Alba Rohrwacher si immedesima in Monica Vitti nel film “Mi fanno male i capelli” di Roberta Torre
Tornano i Me Contro Te, e nel loro quinto film, si spingono fino al castello del Conte Dracula

KILLERS OF THE FLOWER MOON drammatico, diretto da Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Durata 206 minuti.

È tratto dall’omonimo romanzo di David Grann incentrato su quanto accaduto in Oklahoma, nella contea di Osage agli inizi degli anni Venti del Novecento. In quel periodo sono stati scoperti nella zona diversi giacimenti di petrolio, permettendo a diversi membri della tribù indiana di Osage di arricchirsi molto. Questo nuovo stato di benessere dei nativi americani catturò l’attenzione di moltissimi bianchi, che desiderosi di far soldi con il petrolio, iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage. Parallelamente al loro arrivo in zona si sono verificati una serie di omicidi, aventi come vittime proprio alcuni cittadini facoltosi della tribù. Essendo i morti tutti proprietari di territori in cui è stata rinvenuta la presenza del bramato “oro nero”, l’FBI decide di aprire un’indagine sui decessi sospetti. Il ranger Tom White (Jesse Plemons) viene incaricato di indagare sul caso e scovare il killer autore di tutti questi omicidi. Nelle indagini interviene anche Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio), giovane reduce della Grande Guerra, sposato con l’indiana Mollie (Lily Gladstone). Voto: 4.5 su 5

MI FANNO MALE I CAPELLI drammatico, diretto da Roberta Torre, con Alba Rohrwacher e Filippo Timi. Durata 83 minuti.

Racconta la storia di una donna di nome Monica (Alba Rohrwacher), che perde la memoria. La donna ritrova un senso nella sua vita solamente identificandosi nei personaggi interpretati da Monica Vitti. Accanto a lei c’è Edoardo (Filippo Timi), l’uomo che l’ama così immensamente da sperare che questa sua immedesimazione la salvi e da permettere che entri a far parte della loro quotidianità. La loro esistenza si alterna così a visioni de La notteL’eclisseDeserto rossoTeresa la ladraAmore mio aiutamiPolvere di stelle, mentre Monica viaggia tra ricordi e illusioni, conversando con uno schermo. Nel frattempo, Edoardo è sempre lì, intento a cercare di trattenerla nel nostro mondo. Voto: 4 su 5

ME CONTRO TE IL FILM – VACANZE IN TRANSILVANIA commedia, diretto da Gianluca Leuzzi, con Sofia Scalia e Luigi Calagna.

Tornano i Me Contro Te, e nel loro quinto film, si spingono fino al castello del Conte Dracula. Il nuovo film, dicono Luì e Sofì, Luigi Calagna e Sofia Scalia, è pensato per tutta la famiglia. «Volevamo creare un film che fosse un po’ l’occasione di festeggiare Halloween al cinema con gli amici, i propri parenti, infatti già a livello musicale ci sono tante influenze dagli anni ’80 e ’90, una delle canzoni, Vacanze in Transilvania è ispirata a Thriller di Michael Jackson e anche con la scelta di nuovi personaggi più adulti come il Conte Dracula e Patumièr, ma non mancherà il divertimento per i più piccoli con tutti i nostri amici che ormai conoscono dalla saga».

Nel laboratorio abbandonato del Signor S., la banda dei Malefici pianifica di distruggere i Me Contro Te e il mondo intero, oscurando il Sole; l’unico modo per fermarli è recuperare prima di loro un prezioso diamante, che però è nascosto proprio in Transilvania, nel castello di Dracula, tra misteri e creature spaventose e bizzarre. Ma tra zombie, riferimenti alla famiglia Addams e a “Carletto il principe dei mostri”, i messaggi sono sempre positivi. «Il primo è che l’unione fa la forza e l’importanza degli amici, poi affrontiamo anche il tema delle paure, del fatto che bisogna cercare di superarle, noi abbiamo la paura di perdere gli amici e rimanere soli, invece nella nostra avventura capiremo quanto loro sono coloro che ci danno la forza e ci aiutano a superarle queste paure».

La coppia di youtuber continua a sfornare successi con numeri da capogiro sui social (6,68 milioni di iscritti solo su YouTube); e il prossimo anno Luì e Sofì festeggeranno 10 anni di carriera. «È incredibile che siano passati dieci anni, ci sembra ieri che abbiamo iniziato, il prossimo anno per i 10 anni di carriera abbiamo in mente un nuovo tour nei palazzetti insieme a tutti i nostri fan». Voto: 3 su 5

A PASSO D’UOMO drammatico, diretto da Denis Imbert, con Jean Dujardin e Anny Duperey. Durata 94 minuti.

È la storia di Pierre (Jean Dujardin), un noto scrittore appassionato di viaggi avventurosi ma dalla vita dissoluta e dipendente dall’alcol. Una sera in cui beve più del solito e il suo livello di ubriachezza è decisamente alto, si cimenta in modo spavaldo nell’arrampicata della facciata di un albergo. Pierre però, perde l’equilibrio e precipita. La caduta gli sarà fatale perché finirà in coma. Quando si risveglia nel suo letto di ospedale, promette a se stesso che appena riuscirà a reggersi in piedi partirà per il viaggio della sua vita. Infatti, contro il parere di tutti, Pierre deciderà di percorrere a piedi la Francia, dal parco del Mercantour, nel sud est, fino alle falesie del Jobourg nel Cotentin, all’estremo ovest della Normandia, attraversando in diagonale l’intero paese, e prendendo solo piccoli sentieri. Un viaggio che gli farà scoprire il lato più rurale del Paese e che gli permetterà di rinascere facendo pace con il suo passato. Voto: 2.5 su 5

FOTO DI FAMIGLIA commedia, diretto da Ryôta Nakano, con Kazunari Ninomiya e Jun Fubuki. Durata 127 minuti.

Nella famiglia Asada tutti hanno un sogno nel cassetto, ognuno diverso. Il padre avrebbe voluto fare il pompiere, il fratello maggiore avrebbe voluto essere un pilota di Formula 1 e la madre ha sempre immaginato se stessa come la moglie di un gangster della Yakuza. Il figlio minore, Masashi (Kazunari Ninomiya), è sempre voluto diventare un fotografo e ha un’idea brillante: ritrarre in una foto la sua famiglia, così come loro avrebbero voluto essere. Grazie ai suoi scatti, Masashi riesce a esaudire il suo sogno e a diventare un affermato fotografo di successo. Quando sul Giappone si abbatte uno tsunami, però, Masashi si vede costretto a smettere di fotografare. Pur di rendersi utile in qualche modo, decide di entrare a far parte di un gruppo di volontari che si occupa di un compito inaspettato: “salvare” le foto e gli album di famiglia perduti nel crollo delle case. La missione è quella di recuperarli, ripulirli e restituirli ai loro proprietari. Le foto presenti in questi album sono l’unica traccia rimasta dei dispersi, per questo il loro valore è inestimabile e diventano più preziose di ogni altro bene materiale. Voto: 3 su 5

IL CANTO DEL PAVONE drammatico, diretto da Sanjeewa Pushpakumara, con Akalanka Prabashwara e Sabeetha Perera. Durata 102 minuti.

È la storia di Amila (Akalanka Prabashwara), nato in un piccolo villaggio dello Sri Lanka. Dopo che entrambi i suoi genitori sono venuti a mancare, decide di trasferirsi nella capitale, Colombo. Qui inizia a lavorare in un cantiere cinese e si prende cura di quel che resta della sua famiglia, i suoi quattro fratelli minori. Sua sorella Inoka (Maheesha Nethara) ha un problema congenito al cuore, che può essere risolto soltanto con un’operazione chirurgica molto costosa, ma soprattutto urgente nelle sue condizioni. L’intervento che potrebbe salvarle la vita deve essere eseguito in India. Mentre Amila cerca di racimolare i soldi necessari per l’operazione di sua sorella, si imbatte nella persona sbagliata al momento giusto. Sarà questa nuova e pessima conoscenza a immetterlo nel terribile business del traffico di neonati… Voto: 3 su 5

UN WEEKEND PARTICOLARE commedia, diretto da Gianni Ciuffini, con Nancy Brilli e Enzo Decaro. Durata 94 minuti.

È ambientato a Malta, dove Elena (Nancy Brilli), gallerista d’arte a Firenze, e Claudio (Enzo Decaro), un manager di successo, si ritrovano di nuovo nello stesso albergo dove anni prima si era consumata la rottura della loro relazione. Ma questa volta ognuno di loro è in compagnia di un nuovo partner. Nessuno dei due ha mai superato veramente la fine di quel rapporto, avvenuta in modo burrascoso, e entrambi vogliono approfittare di questo nuovo e inaspettato incontro per risolvere questioni rimaste in sospeso. In loro c’è il desiderio di rivalsa dell’una sull’altro ma anche, forse, la voglia di recuperare qualcosa che entrambi sentono di avere perduto. Tra sorprese, colpi di scena e combattivi pretendenti che non si danno per vinti, riuscirà la magia dell’isola a riannodare i fili strappati del loro amore? Voto: 2.5 su 5

MUR documentario, diretto da Kasia Smutniak. Durata 110 minuti.

Girato dalla regista nel suo Paese natale, la Polonia. Il film è una sorta di diario di viaggio che attraversa vari muri: da quello del ghetto ebraico, di fronte al quale la Smutniak è cresciuta, a quello costruito dal governo polacco sul confine con la Bielorussia per non permettere ai migranti provenienti dalla Siria di raggiungere il Paese. Alcuni muri non posso essere valicati, alti sono invisibili e altri ancora dividono le persone in due gruppi, gli esseri umani degni di simpatia e quelli che non la meritano. Ci sono mura che sono semplici foreste e altre formate da filo spinato. Sono state quest’ultime due tipologie a trasformarsi in porte spalancate per accogliere i profughi ucraini, mentre solo 200 km più in là c’è una foresta dove si consumano le torture e dove vengono braccati i migranti richiedenti asilo. Voto: 2 su 5

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