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Al cinema. Il pirata della musica

Le uscite in sala. “Mixed by Erry”, storia di un dj napoletano arricchitosi con le cassette taroccate. Franco Nero regista e attore in “L’uomo che disegnò Dio”, Paul Verhoeven porta “Basic Instinct” in convento, Penelope Cruz lotta al fianco degli sfrattati. Il delicato “Empire of Light” di Sam Mendes e il ritorno del pugile Adonis Creed. Documentari su Pasolini e Umberto Eco

MIXED BY ERRY commedia, diretto da Sydney Sibilia, con Luigi D’Oriano e Giuseppe Arena. Durata 110 minuti.

Ambientato nella Napoli degli anni Ottanta, in quegli anni in cui nasce il mito di Maradona come dio del calcio campano. Racconta la storia di Enrico Frattasio (Luigi D’Oriano), noto a tutti come Erry, che mette su una vera e propria attività illegale. Aiutato dai fratelli Peppe e Angelo (Giuseppe Arena e Emanuele Palumbo), inizia a copiare mixtape per i suoi amici, allargando in seguito il giro fino a dar vita a una vera e propria impresa. La masterizzazione e la vendita delle musicassette contraffatte, però, si trasformerà in un’avventura internazionale, che trasformerà per sempre le loro vite. Le mixtape note sotto “Mixed By Erry”, come se fosse un marchio di fabbrica, non solo poeteranno la musica nelle case e nella vita di tutti giorni, ma daranno anche un nuovo senso al concetto di pirateria nel nostro Paese. Voto: 4,5 su 5

L’UOMO CHE DISEGNÒ DIO drammatico, diretto da Franco Nero, con Franco Nero, Stefania Rocca, Wehazit Efrem Abraham, Isabel Ciammaglichella, Diana Dell’Erba, Vittorio Boscolo, Kevin Spacey, Faye Dunaway, Robert Davi e Massimo Ranieri. Durata 110 minuti.

Franco Nero, per la seconda volta dietro la macchina da presa, ricopre anche il ruolo di protagonista, interpretando Emanuele, un anziano, solitario e cieco, con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa “magia”, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigrate africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La “magia” diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal “Talent Circus”, uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience. Una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell’imperfezione dell’uomo semplicemente eliminando il problema stesso. Il film è ispirato a una storia vera. Voto 2,5 su 5

EMPIRE OF LIGHT drammatico, diretto da Sam Mendes, con Olivia Colman e Michael Ward. Durata 115 minuti.

È una storia d’amore ambientata nell’Inghilterra degli anni Ottanta e che ruota attorno a un vecchio e meraviglioso cinema, sito sulla costa meridionale inglese. Racconta la storia di due persone: la prima è Hilary (Olivia Colman), una donna che gestisce il cinema, che vive da sola e deve fare i conti con la sua salute mentale e la depressione. Il secondo è Stephen (Michael Ward), un nuovo e giovane dipendente, che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane. Hilary cerca di combattere i suoi disturbi con il litio prescritto dal suo medico e intrattenendo una relazione con il suo capo sposato, Donald (Colin Firth). Stephen, invece, si ritrova a essere vittima di pregiudizi da parte dei suoi concittadini a causa del colore della sua pelle. Sin da subito l’attrazione tra i due è molto forte e in breve tempo Hilary e Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione, sperimentando il potere curativo della musica, del cinema e della comunità. Voto: 4 su 5

TUTTO IN UN GIORNO drammatico, diretto da Juan Diego Botto, con Penélope Cruz e Adelfa Calvo Soto. Durata 105 minuti.

Racconta le 24 ore di tre personaggi in lotta per la sopravvivenza che hanno in comune il tema drammatico dello sfratto. Storie che si intrecciano di persone comuni alle prese con problemi all’ordine del giorno ma determinanti nel corso delle loro vite. Azucena (Penélope Cruz) è una madre di famiglia, coraggiosa ma disperata perché rischia di perdere la casa. La sua vita è una lotta quotidiana fatta di ristrettezze economiche visto che il marito è un operaio che guadagna una miseria. La banca ha deciso di toglierle la casa e lei ha 24 ore per risolvere questo dramma.  Poi c’è Teodora (Adelfa Calvo), alle prese con le scelte di vita sbagliate e i fallimenti di suo figlio. Lei lo cerca per aiutarlo ma lui si nega affranto dai suoi problemi. E infine troviamo Rafa (Luis Tosar), un avvocato che ha come missione di aiutare realmente chi è in difficoltà senza trarne alcun vantaggio personale. Deciderà anzi di sacrificare tempo e energie dedicate alla propria famiglia per una causa sociale in cui crede profondamente. Si trova alle prese con un caso di custodia, una ragazza araba rischia di vedersi togliere la figlia e lui farà di tutto per impedirlo. Storie di persone coraggiose che lottano nonostante le difficoltà e le ingiustizie sociali. Voto: 3,5 su 5

CREED III drammatico, diretto da Michael B. Jordan, con Michael B. Jordan e Tessa Thompson. Durata 116 minuti. 

Terzo capitolo su Adonis Creed (Michael B. Jordan), figlio di Apollo Creed, ex avversario e amico di Rocky Balboa, morto a seguito di un match con Ivan Drago. Adonis, chiamato Donnie, ha seguito le orme paterne, allenato da Rocky. Grazie ai duri allenamenti è riuscito a vendicare il genitore sul ring, dove ha sconfitto Viktor Drago, figlio di Ivan. Divenuto ormai una star della boxe, la vita di Donnie è coronata di successi, anche nella sfera privata con la relazione con la bella Bianca (Tessa Thompson), con cui ha avuto nel frattempo anche una figlia. La maturità acquisita sul ring farà sì che il giovane non abbia più bisogno del supporto di Rocky, ma che inizi a scalare le vette della sua futura carriera in solitaria. Quando un suo ex amico d’infanzia, Damian Anderson (Jonathan Majors) esce di prigione, dopo aver scontato una lunga condanna, Donnie si ritrova faccia a faccia sul ring con lui. Damian non vede l’ora di tornare a combattere e soprattutto di riconquistare il valore perduto nel mondo della boxe. Per combattere contro Damian, però, Donnie deve mettere in gioco anche il suo futuro e quello che ha costruito finora, perché dall’altra parte del ring c’è un avversario che non ha nulla da perdere. Voto: 3 su 5

BENEDETTA drammatico, diretto da Paul Verhoeven, con Virginie Efira e Charlotte Rampling. Durata 131 minuti. 

Controverso, scandaloso, arriva in sala due anni dopo la premiere a Cannes 2021. Il film è liberamente ispirato al saggio Atti impuri: Vita di una monaca lesbica nell’Italia del Rinascimento della professoressa Judith C. Brown, che a sua volta documenta il processo a Benedetta Carlini, badessa del monastero di Pescia all’inizio del Seicento, mistica e visionaria, accusata di omosessualità ed eresia. Date le premesse storiche, nelle mani del regista olandese di Basic Instinct si può immaginare il risultato: sul fronte shock mantiene le promesse: la suora lesbica sogna Gesù, ha (o si fa venire?) le stimmate per il potere dell’abbazia di Pescia e fa l’amore con la consorella usando una statuetta della Vergine trasformata in sex toy. La bellezza di Virginie Efira è ostentata nuda nel drammone storico con Charlotte Rampling madre superiora. Per i credenti c’è poco da aggiungere: sarà pure una storia vera ma è anche blasfema. Al netto di questo, però, c’è anche molto altro in un film che sconfina spesso nel grottesco e nell’eccesso. Voto: 3,5 su 5

ALTAVOCE drammatico, diretto da Massimiliano Russo, con Paola Roccuzzo e Monique Cynthia Brown. Durata 81 minuti.

Quattro storie con quattro protagonisti. Due donne e due uomini di cui non conosciamo i nomi, si confrontano con la violenza. I personaggi, vestiti in abiti ottocenteschi, tenuti legati e imbavagliati in stanze diverse di un palazzo si esprimono tramite una voce fuoricampo che esterna ad “altavoce” i loro pensieri e le loro storie. Ma queste voci si invertono, come se tutto appartenesse a tutti, come se la violenza subita da uno possa essere la stessa subita dall’altro. Ci troviamo così ad assistere a un thriller di tipo psicologico che affronta attraverso questi personaggi abusi come quello di potere, la manipolazione affettiva, la discriminazione di genere e il razzismo. Il tutto in chiave meta-cinematografica, perché allo spettatore viene ricordato chiaramente che sta assistendo a una rappresentazione. Voto: 4 su 5

LA MEMORIA DEL MONDO giallo, diretto da Mirko Locatelli, con Fabrizio Falco e Maurizio Solda. Durata 99 minuti.

È la storia di Adrien (Fabrizio Falco), uno studioso d’arte che lavora come biografo dell’artista Ernst Bollinger (Maurizio Soldà). I due si mettono alla ricerca di una donna scomparsa misteriosamente e il loro pellegrinaggio li porta in una laguna in pieno inverno, dove sono accompagnati da un giovane barcaiolo. Qui tra la natura incolta, i due uomini esploreranno territori che sembrano quasi incontaminati e che la terra pare essersi selvaggiamente ripresa. È seguendo le tracce della donna che avranno modo non solo di indagare su queste terre isolate, ma anche sulla propria interiorità, arrivando a comprendere di esse figli di una memoria comune. Voto: 3 su 5

IL PATTO DEL SILENZIO – PLAYGROUND drammatico, diretto da Laura Wandel, con Maya Vanderbeque e Günter Duret. Durata 72 minuti.

Racconta la storia di Nora (Maya Vanderbeque), una bambina di sette anni dal carattere introverso, e di suo fratello maggiore Abel (Gunter Duret). I due frequentano la stessa scuola e ogni giorno Nora assiste ad atti di bullismo ai danni di Abel. Per questo motivo, più volte la bambina cerca di attirare l’attenzione sia degli insegnanti che del padre, che pare incapace di affrontare questo problema. Al contrario, Abel non rivela nulla di quanto accade a scuola, tenendo tutto silenziosamente segreto, perché teme una ritorsione da parte dei bulli. Costringe anche Nora a non parlare dell’accaduto e la bambina si ritrova ad avere difficoltà a trovare un posto tutto suo in questo nuovo ambiente. L’unica soluzione che trova Abel per uscire dal suo isolamento è quella di assumere lo stesso atteggiamento dei suoi aguzzini. È così che il bambino rischierà di trasformarsi da vittima a carnefice, mentre sua sorella è divisa tra il mondo spensierato dei bambini e quello più preoccupante degli adulti. Voto: 3,5 su 5

PREPARATIVI PER STARE INSIEME PER UN PERIODO INDEFINITO DI TEMPO drammatico, diretto da Lili Horvát, con Natasa Stork e Viktor Bodó. Durata 95 minuti.

È la storia di Marta (Natasa Stork), una giovane neurochirurga di fama internazionale che ha dedicato tutto la sua vita alla professione senza concedersi altre distrazioni. Un giorno, Marta si innamora follemente al punto di mollare tutto per amore. Dopo aver conosciuto un uomo ungherese in New Jersey durante una conferenza medica, lei non ha dubbi ed è disposta a seguirlo a Budapest dove lui la aspetta. Una volta arrivata in Ungheria, l’uomo non si presenta all’appuntamento e quando lei lo incontra per strada, lui la allontana dicendo di non averla mai vista prima. Dopo un iniziale shock molto forte, Marta combattuta tra il pensare che lui stia mentendo e la possibilità di essersi immaginata tutto, inizia un lungo percorso di indagine per scoprire la verità. Questa indagine comprenderà anche un percorso di psicanalisi che la metterà di fronte alle sue ossessioni forse derivate da un passato di grande chiusura e rigidità nei confronti degli altri. Voto: 2,5 su 5

UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO documentario, diretto da Davide Ferrario, con Giuseppe Cederna e Niccolò Ferrero. Durata 80 minuti.

La biblioteca privata di Umberto Eco era un mondo a sé: più di 30mila volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario, che con Umberto Eco aveva collaborato per una videoinstallazione alla Biennale Arte di Venezia un anno prima della morte dello scrittore, ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla fattiva collaborazione della famiglia. Ne è nato un documentario che non solo descrive un luogo straordinario, ma cerca di afferrare il senso stesso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”, come la definiva lo stesso Eco. Voto: 4 su 5

PIER PAOLO PASOLINI – UNA VISIONE NUOVA documentario, diretto da Giancarlo Scarchilli. Durata 72 minuti. 

Vuole raccontare come l’artista a tutto tondo Pier Paolo Pasolini abbia avuto un forte impatto su coloro che lo hanno conosciuto. È la narrazione del cambiamento che si sono ritrovati a vivere alcune grandi personalità del cinema italiano, tra cui Bertolucci, Ferretti, Morricone e Donati, dopo aver incontrato Pasolini. Bernardo Bertolucci scriveva poesie prima che Pasolini lo coinvolgesse nelle riprese di Accattone come aiuto regista, offrendogli il suo primissimo incarico nel mondo del cinema. Stessa cosa accade a Vincenzo Cerami, al tempo suo ex allievo, che il regista si è portato dietro sui set di Comizi d’amore e Uccellacci e Uccellini come suo aiuto. Esemplare è il caso di Sergio Citti, che Pasolini conosce come imbianchino e in seguito porta al successo come interprete perfetto e incarnazione stessa delle borgate romane. La grande dote di Pasolini era capire il talento di qualcuno là dove altri non riuscivano neppure a percepirlo; infatti, molti sono i nomi che gli devono il loro successo e che, grazie alla sua capacità di annusare il potenziale, sono divenuti personaggi illustri del cinema e della cultura italiana. Voto: 4 su 5

WOMEN documentario, diretto da Yann Arthus-Bertrand, Anastasia Mikova. Durata 105 minuti.

Raduna duemila donne provenienti da cinquanta diversi Stati e delinea il ritratto di ognuna attraverso la loro storia personale. Raccontando la loro cultura, la loro professione, la loro fede e la loro famiglia, si cerca di far luce sull’universo femminile, quello minato dalle tante ingiustizie che le donne vivono nel mondo e allo stesso tempo illuminato dai loro successi. Nonostante le difficoltà in cui si imbattono quotidianamente, le donne, le signore della Terra, sono dotate di una grande forza interiore, capace di generare grandi cambiamenti. In un’epoca in cui le donne di tutto il pianeta sono riunite sotto un’unica lotta, quella in cui chiedono di essere ascoltate e di ottenere l’uguaglianza, il film mostra non solo li ostacoli che devono affrontare, ma anche le soluzioni, nel tentativo di ispirare a metterle in atto. Le testimoniane delle donne proveniente da ambiti e culture differenti sono la fusione di un coro di voci, che trasmette una visione totale di quello che è l’universo femminile oggi. Voto: 3 su 5

DEMON SLAYER: KIMETSU NO YAIBA – VERSO IL VILLAGGIO DEI FORGIATORI DI KATANA anime, diretto da Haruo Sotozaki. Durata 110 minuti.

Racconta cosa succede a Tanjiro, il ragazzo diventato cacciatore di demoni. Dopo aver sconfitto le Sei Lune Crescenti, tutti i demoni di rango superiore si radunano nel Castello dell’Infinito. Sarà compito di Tanjiro e dei suoi amici, anche loro cacciatori, dar loro la caccia… Voto: 3 su 5

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