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Al cinema. Donne dietro la cinepresa

– Nelle sale l’eccellente debutto alla regia di Paola Cortellesi con “C’è ancora domani”, il film di Julie Lerat-Gersant ed il thriller di Justine Triet
– Liam Neeson nel thriller ad alta tensione “Retribution”.  Decimo capitolo della saga horror “Saw”

C’È ANCORA DOMANI drammatico, diretto da Paola Cortellesi, con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea. Durata 118 minuti. 

È ambientato nella seconda metà degli anni Quaranta a Roma e racconta la storia di Delia (Paola Cortellesi), sposata con Ivano (Valerio Mastandrea), da cui ha avuto tre figli. La donna riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre e tanto basta per definirla. La Capitale è divisa in due: da una parte c’è la spinta positiva, data dalla Liberazione; dall’altra, invece, la miseria che la guerra si è lasciata alle spalle. Ivano è il capofamiglia, nonché capo supremo e padrone, che lavora duramente per portare qualche soldo a casa. Non perde mai l’occasione per sottolineare la cosa, talvolta con un tono sprezzante e altre volte affermandolo direttamente tramite l’uso della cinghia. L’unica persona per cui nutre rispetto è quella canaglia di suo padre, noto come il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un anziano rancoroso e spesso tirannico, di cui Delia si occupa come se fosse la sua badante. L’unica in grado di recare sollievo alla donna è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con la quale si lascia andare a qualche momento di leggerezza e di confidenze intime. Con l’arrivo della primavera l’intera famiglia è in fermento per il prossimo fidanzamento della primogenita, Marcella (Romana Maggiora Vergano). La giovane spera di convolare a nozze con un bravo ragazzo, proveniente dal ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), liberandosi così dal peso della sua famiglia imbarazzante. Anche Delia ripone le stesse speranza di sua figlia, nonostante abbia accettato per sé la vita che le è toccata, aspira a un matrimonio con un buon partito per sua figlia. Quando le giunge, però, una misteriosa lettera, un forte coraggio nascerà nella donna madre e moglie, determinata a rovesciare quei piani fino ad allora prestabiliti e poter finalmente immaginare un futuro migliore, non soltanto per sé stessa. Voto: 4 su 5

PETITES – LA VITA CHE VORREI… PER TE drammatico, diretto da Julie Lerat-Gersant, con Pili Groyne e Romane Bohringer. Durata 90 minuti.

Racconta la storia della sedicenne Camille (Pili Groyne), che un giorno scopre di essere incinta. La ragazza viene separata da sua madre, una donna affettuosa ma tossica, e mandata dal giudice minorile in un centro accoglienza. Qui si trovano altre giovani gestanti come lei e Camille fa subito amicizia con Alison (Lucie Charles-Alfred), una giovane ragazza, già madre e del tutto immatura e irresponsabile. Al centro Camille si ritrova a sottostare controvoglia all’autorità di Nadine (Romane Bohringer), l’educatrice del centro appassionata al suo lavoro, ma completamente disillusa. L’incontro con queste persone nel centro di accoglienza stravolgerà ancora di più la vita della giovane futura madre. Voto: 4 su 5

RETRIBUTION thriller, diretto da Nimród Antal, con Liam Neeson e Matthew Modine. Durata 90 minuti.

Segue la storia di Matt Turner (Liam Neeson), padre di famiglia e uomo d’affari americano che vive a Berlino. In un giorno come tanti, Matt finisce per ritrovarsi vittima di un terribile ricatto. Mentre è in macchina con i suoi figli, riceve una telefonata da uno sconosciuto che lo obbliga a eseguire una serie di comandi altrimenti l’ordigno piazzato sotto i sedili della sua macchina esploderà. Matt inizia così una folle corsa contro il tempo per mettere in salvo se stesso e la sua famiglia. Voto: 3.5 su 5

SAW X horror, diretto da Kevin Greutert, con Tobin Bell e Steven Brand. Durata 118 minuti.

Decimo capitolo della saga horror Saw che vede protagonista John Kramer, alias Jigsaw (Tobin Bell) e i sui enigmi mortali. La storia si svolge tra gli eventi di Saw I e Saw II, Kramer ammalato di cancro terminale, ha sentito parlare di una cura sperimentale miracolosa praticata da un ospedale in Messico. Decide di partire per sottoporsi a un intervento che potrebbe salvargli la vita. Dopo l’operazione, scopre però che il tumore non è mai stato rimosso e che l’intera procedura è una colossale truffa che sfrutta la disperazione dei malati. Decide così di impiegare il tempo che gli rimane per vendicarsi dei medici che lo hanno raggirato, e in pieno stile Jigsaw inizia uno spietato gioco con loro. Le vittime sono sottoposte a enigmi e trappole letali ideate dalla sua mente squilibrata e geniale. Voto: 4 su 5

ANATOMIA DI UNA CADUTA thriller, diretto da Justine Triet, con Sandra Hüller e Swann Arlaud. Durata 150 minuti.

L’azione si svolge in una zona remota delle Alpi francesi. Sandra (Sandra Hüller) è una scrittrice tedesca che vive in uno chalet di montagna con il marito Samuel (Samuel Theis) e il figlio undicenne Daniel (Milo Machado Graner) non vedente. Un giorno Samuel viene trovato morto, immerso nella neve davanti a casa sua. La sua morte viene giudicata misteriosa, gli inquirenti sospettano che possa non essersi trattato di suicidio e decidono di indagare. La principale sospettata di omicidio è sua moglie Sandra che viene incriminata d’ufficio. A un anno di distanza dalla morte dell’uomo, la scrittrice e suo figlio Daniel sono convocati in tribunale per il processo. Quando la donna viene interrogata sulla sua relazione con il marito, viene a galla il ritratto di un rapporto difficile e tormentato. La donna mostra una personalità a tratti disturbata e il figlio costretto ad assistere, vive un profondo conflitto interiore. Nel momento in cui anche Daniel viene interrogato, la storia si rivela ancora più intricata… Voto: 3.5 su 5

YUKU E IL FIORE DELL’HIMALAYA animazione, diretto da Arnaud Demuynck, Rémi Durin. Durata 66 minuti.

La protagonista Yuku è una simpatica e vivace topolina che ama suonare l’ukulele ma che soprattutto ama moltissimo la sua nonna. Quest’ultima, molto malata, le ha annunciato che presto dovrà lasciarla. Decisa a non arrendersi a questo triste destino, Yuku progetta di partire alla ricerca di una pianta molto speciale, che cresce sulle vette della montagna più alta della terra e che si nutre della luce più perfetta del sole, il fiore dell’Himalaya. Yuku spera di trovare questa pianta magica e di portarla in regalo a sua nonna, nella speranza di guarirla. Yuku dovrà però affrontare un viaggio pericoloso, pieno di insidie. Dovrà attraversare il terribile dominio dei topi di fogna sotto il castello, il prato dei corvi crudeli e voraci, il bosco incantato dove ci si perde. E, soprattutto, il piccolo ponte della paura, custodito dal lupo! Ma lungo il suo viaggio, grazie alla sua musica e alle sue canzoni, Yuku si farà tanti amici. Sono loro il bene più prezioso per riuscire nell’avventura della vita. Voto: 4 su 5

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