Disco

«Abbiamo spogliato le canzoni dei Beatles»

Sarah Jane Morris e il Solis String Quartet rileggono undici classici dei Fab Four nell’album “All You Need Is Love”, sequel dello spettacolo teatrale sull’assassinio di Lennon. «Abbiamo puntato a spogliare il più possibile canzoni che tutti conoscono, nel tentativo di renderle più sorprendenti»

Sarah Jane Morris e il Solis String Quartet rileggono e attualizzano i favolosi Beatles sin dalla copertina dell’album All You Need Is Love. Un richiamo esplicito ai Beatles e al memorabile puzzle di Peter Blake per Sargent Pepper’s Lonely Hearts Club Band, probabilmente la copertina più conosciuta e iconica di tutti i tempi. Quella di All You Need Is Love è stata realizzata dal noto artista scozzese Mark Pulsford con l’obiettivo di dare un “sapore italiano”, rispettando l’idea originale. Sullo sfondo di una antica incisione su acciaio dell’Ultima Cena di Leonardo, Pino Daniele e Maradona si divertono a scherzare insieme da una parte, Janis Joplin e Bessie Smith si divertono allo stesso modo dall’altra. Nel mezzo, tutti insieme appassionatamente, Hendrix, Gramsci, De André, Louis Armstrong, Bob Dylan. «Pensiamo che una guida numerata (un “chi è chi”) dovrebbe essere inclusa come parte del pacchetto», commentano.

Sarah Jane Morris ed il Solis String Quartet

Il progetto è il sequel dello spettacolo teatrale Ho ucciso i Beatles, ideato e scritto da Stefano Valanzuolo con la regia di Pierluigi Iorio. Un avvincente flashback che ripercorre le allucinate ore trascorse da Chapman, l’assassino di Lennon, in attesa di compiere il suo folle rito di morte, ricostruendo la delirante storia di amore-odio con la band più famosa di tutti i tempi, con la potente e grintosa voce di Sarah Jane Morris a scandire le tappe di una storia musicale irripetibile, attraverso i più celebri brani dei Fab Four, riarrangiati in una veste musicale inedita grazie al contributo del Solis String Quartet, l’eclettico quartetto d’archi costituito da Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola) e Antonio Di Francia (violoncello, chitarra e arrangiamenti).

Una impresa difficile. Nel tempo, i Beatles sono stati ripresi in vari stili, dal jazz al reggae, dalla classica al country, e di ogni loro canzone esistono centinaia di cover. «Per quanto riguarda gli arrangiamenti siamo partiti dalla considerazione di spogliare il più possibile canzoni che tutti conoscono, nel tentativo di renderle più sorprendenti, rimanendo fedeli alla grandezza della scrittura di Lennon e McCartney», spiegano i Solis. «Per partire, ad esempio, abbiamo lasciato da parte un titolo come Eleanor Rigby dove gli archi hanno una posizione preponderante. Ma ci penseremo presto a recuperarla».

«Io mi sono tenuta lontana dall’universo delle cover per concentrarmi sugli originali», aggiunge la Morris. «Mio padre era di Liverpool e sento molto familiare il mondo dei Beatles. In primavera porteremo questo spettacolo anche nella loro città e poi a Manchester, a Edimburgo, per un tour che speriamo possa incuriosire. Io sono entusiasta di questa esperienza, il disco lo faremo arrivare a Yoko Ono, a Paul, a Julian Lennon che conosco personalmente. E siamo già al lavoro per un secondo volume: impossibile fermarsi a questi soli undici pezzi».

Il disco è stato anticipato dal primo singolo omonimo All You Need is Love e dal secondo, Come Together, e raccoglie undici classici dei Fab Four riletti con un mood che abbraccia influenze stilistiche derivanti dalla musica cameristica, dal funk, dal jazz e non solo.

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