Quattro storie comuni sono state preferite a ex volti noti della musica e della tv. Alla fine, ha trionfato la zia della porta accanto: una maestrina di canto della provincia di Frosinone
Il cast dei concorrenti di The Voice Senior è una sorta di specchio del pubblico della tv generalista. C’è il cantante di pianobar e l’ex corista che ha cantato all’ombra di un big della musica. C’è il cantante dilettante che si esibisce nelle sagre di paese, percorrendo chilometri il fine settimana per animare una serata. C’è la stellina cadente del varietà in cerca di un ultimo giro di valzer. C’è chi ha calcato palcoscenici importanti ma è stato respinto. E ci sono tanti altri che cantano soltanto per il piacere di cantare. È un’umanità che ha qualcosa da raccontare, in cerca di rivincita o di una seconda, ultima, chance per farsi conoscere dal grande pubblico, riscattarsi da una vita di insoddisfazioni, trovare finalmente quella ribalta a lungo negata da una esistenza anonima. Soltanto il fatto di sentirsi una star per qualche minuto significa lasciarsi alle spalle desideri incompiuti, sogni infranti, strade diverse da quelle sperate.
E il pubblico di The Voice Senior – sono stati 3.644.000 gli spettatori che hanno seguito la finale di venerdì – lo ha capito, privilegiando chi è stato penalizzato da un destino cinico e baro rispetto a chi ha avuto la fortuna di essere già stato illuminato dalle luci della ribalta e ora cerca di riaccenderle. A Minnie Minoprio, sexy showgirl anni Settanta, Aida Cooper, apprezzata vocalist fra gli anni Settanta e Ottanta, e a Ronnie Jones, cantante dj popolare negli anni Settanta, sono stati preferiti quattro dilettanti, quattro storie comuni, anonime: Lisa Manosperti, la mamma pugliese che alla musica ha anteposto la famiglia e che riesce a commuovere Loredana Bertè interpretando Almeno tu nell’universo di Mia Martini; l’ingegnere cosentino Paolo Piluso, dal volto di ragazzo, che è diventato una star nel suo paesino di Casali del Manco, con la chitarra come coperta di Linus; il padovano Alex Sure, il nonnetto rock in kilt e cilindro che canta come Brian Johnson degli AC/DC; Maria Teresa Reale, minuta insegnante di canto di Sora (Frosinone), che si muove fra Un’emozione da poco di Anna Oxa e Oggi sono io di Alex Britti nella versione di Mina. Trionfa proprio quest’ultima, la meno appariscente, la più normale, la zia della porta accanto.
E proprio la normalità vince a The Voice Senior 2023: una sessantunenne maestra di canto che vive sola con una ventina di gatti, ognuno dei quali ha il nome di un cantante, ex cantante di pianobar rimasta fedele al suo compagno d’arte fino ad abbandonare il palco. «Questa voglia di andare avanti me l’ha data Gabriele (il suo compagno di palco, scomparso otto anni fa, nda) che è sempre vicino a me», ha commentato ancora incredula. «Questa finale la dedico a lui. The Voice mi ha dato la forza di ricominciare».
