– Oggi, lunedì 1 aprile, i primi quattro episodi, seguiti dagli ultimi due in arrivo dall’8 aprile, del Comedy show di Prime Video
– Nel cast, tra gli altri, Diego Abatantuono, Angela Finocchiaro, Maurizio Lastrico, Lucia Ocone, Giorgio Panariello, Claudio Santamaria, Rocco Tanica
– Fedez, fra i conduttori insieme con Frank Matano e da Lillo Petrolo, entrerà a fare parte della gara, dove chi ride viene eliminato
Arriva LOL: Chi ride è fuori 4, nuova incarnazione dello show cult, ma si ride davvero, perché il cast è di altissimo livello e agguerritissimo. Il comedy show original italiano dei record è disponibile in esclusiva su Prime Video da oggi, lunedì 1 aprile, con i primi quattro episodi, seguiti dagli ultimi due in arrivo dall’8 aprile.
Ma non è tutto. La vera novità arriva subito come una bomba, nella prima puntata (lo show è registrato da tempo). Anche in questa edizione ad osservare l’esilarante gara comica dalla control room torna, nelle vesti di arbitro e conduttore, Fedez, affiancato dal co-host Frank Matano e da Lillo Petrolo, che per questa stagione veste i panni di un vero e proprio coach. Quando il rapper entra nella stanza per dare gli ultimi dettagli ai concorrenti viene avvisato da Matano: «Sei alla quarta stagione, è giusto». Insomma è in gara, ma sarà espulso con il cartellino rosso alla prima risata e non avrà a disposizione quello giallo di ammonizione: «Se mi avessero avvertito mi sarei fatto pagare di più», ironizza Fedez.
Gli idoli della quarta edizione sono veri fuoriclasse, ma anche particolarmente agguerriti: Diego Abatantuono appunto, Edoardo Ferrario, Angela Finocchiaro, Maurizio Lastrico, Aurora Leone, Lucia Ocone, Giorgio Panariello, Claudio Santamaria, Rocco Tanica – una squadra che contiene tutti gli ingredienti del migliore dei LOL possibile, esperienza e originalità – e il vincitore di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, Loris Fabiani.
Fedez viene subito insidiato ovviamente, anche se prova ad attaccare per primo, raccontando una storia triste che viene smorzata con delle battute. Il più agguerrito è il genovese Lastrico: «Hai mai pensato di fare il comico di professione?». Matano e Lillo, dalla control room, osservano e commentano: «Ora crolla, tiene strette le labbra». Abatantuono afferra il rapper le spalle, tipo allenatore. Poi si siede e indossa finti occhiali con più orbite, e alcuni compagni lo avvertono di non guardarlo. Ma il rapper alla prima resiste. Lo show va visto. Fedez, comunque, ritornerà al suo posto di conduttore.
Angela Finocchiaro si presenta trascinando un cuscino extralarge, poi esclama: «Hanno deciso di abbassare il livello della trasmissione, quindi mi hanno invitata, non so come andrà, probabilmente chiuderanno, forse chiuderanno tutto». Claudio Santamaria entra vestito da madonna, con tanto di velo, ma fa di più: sotto la veste ha dei pattini, quindi si muove in “elevazione”, altro che supereroe, qui si è arrivati preparati, il suo è un gioco di parole con il suo cognome, fa notare. Rocco Tanica non lo si riconosce subito: è letteralmente all’inverso, la testa è nascosta nei pantaloni e al posto delle scarpe c’è una maschera con il suo volto. Trionfale l’ingresso di Diego Abatantuono, accolto con applausi dai compagni, come Lucia Ocone e Maurizio Lastrico, che mette subito in chiaro: «I genovesi sono abituati a non ridere mai, anzi, uno una volta è stato visto sorridere dopo aver vinto il Superanalotto, ma poi ha esclamato: “Tanto questi se li riprenderanno tutti in tasse”».
Giorgio Panariello ironizza dando la sua ricetta: «Se non vuoi ridere devi pensare a una cosa triste, tipo un film di Pieraccioni ma anche un suo spettacolo, ecco devi pensare alle cose giuste». Poi spiega: «Io non sono un comico da improvvisazione, non so come andrà a finire, sono abituato a prepararmi, ma è una sfida, non sono mai stato neanche su una piattaforma, volevo provare anche questo».
Abatantuono dal canto suo dice: «Ho trascorso la mia vita in compagnia degli amici facendoli ridere, loro ci hanno provato non riuscendoci, la mia vita è un Lol». E poi: «Comunque mi piacciono anche le sfide, vedere come reagisce il pubblico giovane».
Il fortunato format, prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, è un luogo in cui la genialità comica può esplodere spontanea e all’improvviso. Alla prima risata di uno dei partecipanti, dalla control room scatterà un cartellino giallo di ammonizione, seguito alla successiva dal temuto cartellino rosso di espulsione dal gioco. Ma la novità di quest’anno sono tantissime e le risate non mancheranno. L’ultimo sfidante che riuscirà a resistere rimanendo serio per tutte le sei ore di gioco sarà il vincitore, e potrà donare 100mila euro a un ente benefico di sua scelta.
LOL ha un cast composto dalla vecchia e nuova guardia comica egualmente rappresentata, un terzo di presenza femminile, cabaret, stand up comedy e tanta voglia di mettersi in gioco senza strafare. La new entry è Loris Fabiani, attore quarantenne che presta corpo, anima e ossa dal 2006 a Lunanzio, un personaggio barocco, che gioca con le parole «in un misto tra Alfieri e Goldoni, con un po’ di Dante di mezzo». Lo ha portato dritto alla Champions League dei comici, LOL 4. Lui tra i big, entrato di diritto nella categoria dopo aver vinto Lol Talent Show, una sorta di Sanremo Giovani della comicità.
In pochi mesi, un trionfo. Trionfo che arriva dopo anni di teatro in cui è stato diretto dai registi più grandi, tra cui Ronconi, Cecchi e De Capitani, ma anche dopo parecchia gavetta nei locali di cabaret. Eppure, un trionfo che si regge anche sul caso: «Dovevo fare una delle mie serate al Ghe pensi mi, locale di cabaret milanese, solo che quella sera non ne avevo proprio voglia. Proprio quella sera, fredda e senza aspettative, sono venuti al locale i talent scout di Lol. Mi hanno visto e mi hanno proposto di fare il provino per lo show: a me, che avevo 2mila follower, che non ero già noto sui social. Io arrivo veramente dal nulla». Il resto è storia, come quella a cui si ispira il personaggio di Lunanzio: «Il suo italiano antico è quello che anche i bambini sanno fare all’occorrenza: mischi le lettre, metti apostrofi e consonanti come credi, credelli, anzi, e in un attimo si diventa Brancaleone».