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Una band spagnola canterà per San Marino

– Il trash horror dei Megara ha vinto a sorpresa il festival dei “mercenari dell’ugola” prevalendo di un soffio sulla favoritissima Loredana Bertè. Saranno loro a partecipare all’Eurovision Song Contest sotto l’insegna del Titano
– È il finale sconcertante di uno spettacolo disastroso, ai limiti della comicità, pieno di incidenti tecnici e ritardi, salvato dalla simpatia dei conduttori Fabrizio Biggio e Melissa Greta Marchetto
– Al terzo posto i La Rua con un brano di Dardust.  Jalisse e Marcella Bella non salgono sul podio. Oltre 350 artisti, provenienti da 36 Paesi, avevano inviato una canzone

A sorpresa, la band spagnola dei Megara ha soffiato per un pelo la vittoria alla favoritissima Loredana Bertè nella finale di “Una voce per San Marino” e adesso rappresenteranno la Repubblica di San Marino al prossimo Eurovision Song Contest 2024. È il verdetto incredibile della giuria composta da Clarissa Martinelli, John Vignola, Steve Lyon, Anna Bischi Graziani, con presidente il maestro Celso Valli. La vittoria del trash horror metal dei Megara rispecchia uno spettacolo disastroso, ai limiti della comicità per i continui incidenti tecnici e cambi di scaletta che hanno caratterizzato la diretta tv. 

I due conduttori – Fabrizio Biggio, in prestito da “Viva Rai2” e Melissa Greta Marchetto, ex “biondina” ed ex volto di “Quelli che..” – con coraggio, simpatia e leggerezza hanno superato momenti imbarazzanti, dalle grafiche non funzionanti al ritardo dell’ospite speciale Riccardo Cocciante, dai cambi improvvisi di scaletta alla totale disorganizzazione dietro le quinte. Si aggiunga che da Sanremo è stato ripreso il peggio – le canzoni e i tempi lunghi (si doveva chiudere a mezzanotte, finisce oltre l’una) – e la frittata è fatta. Risultato finale compreso.

Melissa Greta Marchetto e Fabrizio Biggio

Il festival dei “mercenari dell’ugola”

Succursale del Festival di Sanremo? Alternativa povera alla kermesse kolossal di Rai1? Riscatto per esclusi e disperati? Cavallo di Troia per rientrare nei giochi dell’Eurovision Song Contest? A metà strada fra provincia profonda e voglia d’Europa, un po’ telecortile e un po’ saggio di fine anno della scuola, “Una voce per San Marino” è una sorta di Sanremino, un girone degli ultimi, un playout con in palio non la possibilità di restare in Serie A, ma di passare direttamente dalla Serie B alla Champions League. Un’idea folle che, tuttavia, da un paio di anni attrae molti “mercenari dell’ugola” disposti a schierarsi sotto le insegne del Titano pur di mostrarsi davanti alla platea di decine di milioni di telespettatori che seguirà la gara europea prevista quest’anno dal 7 all’11 maggio a Malmö, in Svezia. Oltre 350 artisti, provenienti da 36 Paesi (sino all’Australia), hanno tentato di conquistare il passaporto di San Marino. Soltanto 17 sono stati ammessi alle finali.

La gara

Loredana Berté capelli blu e gambe scoperte che non mostrano, davvero, i suoi 73 anni, canta, da sempre sé stessa. Riprende “Pazza”, un brano-manifesto, il suo “Guernica”, come lei stessa l’ha definito: «“Pazza” mi assomiglia, e io la canto nella libertà di chi vuole essere sempre sé stessa. Follia per me fa rima con libertà».

Acclamatissima al Festival di Sanremo dove ha ricevuto il Premio della critica “Mia Martini”, cavalca l’onda e parte da favoritissima. Lei lo sperava, a Sanremo aveva esclamato: «Se vinco torno volentieri in Svezia, anche solo per rompere le scatole al mio ex marito Borg». 

Loredana Bertè mentre interpreta “Pazza”

Jalisse, dopo essere finalmente riusciti a tornare sul palco del Festival di Sanremo dove, complice Fiorello, hanno reinterpretato “Fiumi di parole” il brano con cui nel 1997 vinsero la kermesse, speravano di approdare, a distanza di 27 anni dalla prima volta, sul palco dell’Eurovision Song Contest con la canzone “Il paradiso è qui”. Che è uguale a “Fiumi di parole” ma senza ritornello. Si fermano al decimo posto e si devono accontentare del premio per il miglior look.

Un’altra esclusa dal Festival, l’“etnea” Marcella Bella sceglie la vetrina sanremese per cantare “Chi siamo davvero”, canzone firmata da un altro siciliano (Giovanni Caccamo) e inserita nel nuovo album. Ovazione nel ricordo delle glorie del passato, piuttosto che per la proposta odierna. Resta fuori dal podio: sesta.

Il duo Daudia, composto dai cantautori e musicisti Davide e Claudia, hanno partecipato a talent in ogni parte del mondo, dal Regno Unito alla Romania. Cantano in inglese “Whit You”, un folk rock gentile e anodino.

La band spagnola dei Megara

Il supergruppo dance formato da Wlady, Corona, Ice Mc con l’ex Articolo 31 Dj Jad con “Questa volta” ci riportano nelle discoteche anni Settanta all’insegna del mantra “chi se ne fotte”.

Da Porto S. Elpidio arrivano i XGiove, band salita sui podi del Tour Music Fest, del Cantagiro, di Sanremo Rock, del Premio Alex Baroni e lo scorso anno terzi proprio a “Una voce per San Marino”: presentano “Nostalgia”, un rocketto con fisarmonica. Dalle Marche anche gli ex “Amici” La Rua, forti di una canzone “Governo del cuore” firmata da Dardust, ma scritta con la mano sbagliata. Si piazzano terzi.

Per il terzo anno consecutivo è salita sul palco della finale di “Una Voce per San Marino” la cantante Mate (XFactor, The Voice) con la sua esotica “Big Mama”. Un altro abbonato è Pago, non pago delle continue bocciature: tenta, ahimé, di imitare Biagio Antonacci con la sua “Il protagonista”, ma a mala pena fa la comparsa e si piazza all’ultimo posto.

L’esibizione dei Jalisse

Il Geolier di turno è il cantante rap cubano-napoletano Dez con la sua “Freedom” e tanto di mano che batte sul petto. Già in clima Eurovision il duo ligure-romagnolo Masala & Foresta sia nel look (entrambi in gonna), sia per il trucco, sia per le sonorità di “Paranoia”, fra dark e gothic. 

Dall’estero arrivano il trio sloveno Booom! con “Dance like rain”, la carneade pop britannica Aimie Atkinson, l’artista inglese lgbtqia+ Aaron Sibley già fattosi notare nella stessa gara nel 2022 e l’horror trash degli spagnoli Megara, che salgono a sorpresa sul gradino più alto del podio. Tutte proposte dal sound internazionale, ma prive di originalità.

Accanto agli artisti invitati, si aggiunge un nono nome selezionato tramite uno speciale casting in collaborazione con la startup britannica Casperaki, che ha supportato gli artisti nella realizzazione dei loro brani grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale. Risultata vincente è stata “The Last Polar Bear”, canzone dell’attrice e cantante inglese Dana Gillespie, realizzata con un connubio tra creatività umana e tecnologia generativa e che affronta il tema della crisi climatica. Una ballata melodica senza guizzi geniali interpretata con una voce calda e profonda e grande classe.

Unica sammarinese in gara è Kida, al secondo anno consecutivo sul palco del Nuovo di Dogana. La sua “Invincibile”, dalle sonorità molto attuali, è la migliore.

I La Rua

La classifica finale

1 – Megara – 11:11

2- Loredana Bertè – Pazza

3 – La Rua – Il Governo del Cuore

4 – Aimie Atkinson – A Dare For Love

5 – Booom! – Dance like this

6 – Marcella Bella – Chi Siamo Davvero

7 – Dana Gillespie – The Last Polar Bear

8 – XGiove – Nostalgia

9 – Mate – Big Mama

10 – Jalisse – Il Paradiso è qui

11 – Masala & Foresta – Paranoia

12 – Daudia – With You

13 – Aaron Sibley – Human

14 – Wlady feat. Corona, Ice MC and Dj Jad – Questa volta

15 – Kida – Invincibile

16 – Dez – Freedom

17 – Pago – Il Protagonista

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