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The Penelopes: facciamo cantare le attrici

– La Francia orfana di Serge Gainsbourg e Jane Birkin segue con curiosità il lavoro del duo formato da Axel Basquiat e Vincent Trémel
– I due hanno pubblicato un album nel quale cantano Isabelle Adjani, Asia Argento, Virginie Ledoyen, Lola Bessis e Nathalie Baye
– Isabelle Adjani: «Mi sono sempre vista come un’attrice-cantante. E poi le attrici che amo hanno cantato… Marilyn Monroe, Jeanne Moreau e altre»

Orfana di Serge Gainsbourg e mentre ancora non si è spenta l’eco per la scomparsa di Jane Birkin, la Francia segue con curiosità l’operato di due dandy e amici d’infanzia, Axel Basquiat e Vincent Trémel, che hanno formato il duo Penelopes pubblicando un album intitolato Life is Long nel quale cantano Isabelle Adjani, Asia Argento, Virginie Ledoyen, Lola Bessis e Nathalie Baye… Tutte attrici.

«Siamo enormi fan di Gainsbourg, ma in realtà siamo più influenzati da un duo come quello che riunisce Nick Cave e Kylie Minogue», dicono Axel e Vincent in una intervista al magazine francese Numéro. «Abbiamo sempre amato i duetti piuttosto inaspettati, come Lana Del Rey e The Weeknd, Françoise Hardy e Blur, Mark Lanegan e Isobel Campbell, Isabella Rossellini e i Tindersticks. Avevamo già lavorato con Asia Argento per il suo ultimo lungometraggio. Poi abbiamo avuto l’idea di registrare con Isabelle e poi tutto si è incatenato naturalmente».

Isabelle Adjani è stata sondata con una classica mail. «Ero riuscito ad avere il suo indirizzo e-mail e le ho mandato una mail molto lunga», racconta Axel Basquiat, cantante e compositore del duo. «È tornata da noi un mese dopo dicendo che amava la canzone e voleva incontrarmi. Si intuiva che l’incontro sarebbe stato cruciale, che voleva vedere come eravamo. Quando l’abbiamo vista, abbiamo discusso della canzone e di come avremmo registrato. Si è rassicurata subito. E, davanti a noi, ha rinviato gli appuntamenti per bloccare la cosa con noi! Prima ci aveva detto: “Posso registrarlo fra tre mesi”. Dieci giorni dopo eravamo in studio».

«Ci piace molto Isabelle Adjani, che è per noi una versione cinematografica di David Bowie, che si trasforma continuamente. Isabelle, aveva quella cosa che ci piaceva molto. Quando si cercava una voce femminile, si pensava direttamente a lei. È un personaggio fuori dal tempo», confida Axel Basquiat. «Lavorare con Isabelle ci ha messo un sacco di pressione».

Isabelle Adjani aveva già duettato con le Penelopes nel 2019 sulle note di Meet Me by the Gates. «Ma adesso The Last Goodbye, la nostra nuova traccia, è più di una canzone, è un progetto globale un po’ inedito che unisce metaversi e NFT», spiega l’attrice. «Mi ha tentato perché è l’ignoto per me. E inoltre, Vincent e Axel sono due ragazzi così dotati, assolutamente deliziosi, di una delicatezza fuori dal comune, appassionati e zen allo stesso tempo. Non c’è mai un momento noioso o stressante con loro durante la registrazione. Sono partner di grande dolcezza. La voce di Axel è completamente “barrywhyiana” (in riferimento alla voce soul Barry White, nda). È l’unico cantante che conosco con bassi così sorprendenti. E la discrezione di Vincent mi sciocca». 

Isabelle Adjani con The Penelopes (foto di N. Bary & L. Koffel)

The Last Goodbye parla della partenza della persona amata, così come del mondo che si sta sgretolando. Sullo sfondo la problematica ambientale. «Queste sono le tematiche che ci abitano e in cui viviamo anche… », prosegue l’attrice. «C’è un po’ di disillusione e anche di malinconico nella consapevolezza che abbiamo di un mondo in cui abbiamo sempre più difficoltà a vivere. Ma allo stesso tempo, le risorse che avremo fino alla fine dei tempi risuonano come un mantra cantato e incantato, in The Last Goodbye».

Questa esperienza non meraviglia più di tanto Isabelle Adjani: «Mi sono sempre vista come un’attrice-cantante e sono sempre sorpresa quando mi parlano di me come cantante. Se la canzone esiste nella mia carriera, quindi la musica, è solo perché il fantastico Gainsbourg è esistito. E poi le attrici che amo hanno cantato… Marilyn Monroe, Jeanne Moreau e altre. Tra l’altro, c’è la divertente coincidenza che canto nei miei ultimi due film, Peter van Kantdi François Ozon e Mascarade di Nicolas Bedos».

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